Movimento di Lotta per la casa: bloccato uno sfratto stamani

Dopo l'occupazione di ieri a Pian di Mugnone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2012 14:57
Movimento di Lotta per la casa: bloccato uno sfratto stamani

Stamani alle 8,30 in Via Buonarroti, quartiere Santa Croce, un anziano invalido doveva essere sftrattato. A difenderlo l'autorità a trovato un manipolo di aderenti all'Unione Inquilini e al Movimento di Lotta per la casa. Nella giornata di ieri a Pian di Mugnone, gli alloggi di proprietà di una Fondazione, teoricamente in affitto per gli studentì dell'Università Europea (ma liberi da oltre dieci anni) sono stati occupati da sedici famiglie italiane e migranti (tra loro 26 minori), molte con precedenti esecuzioni di sfratto, altre impossibilitate a pagare canoni.

Due ore dopo l'occupazione sono sopraggiunti una ventina di Carabinieri, numerosi agenti della DIGOS e un drappello dei vigili urbani, accompagnati da amministratori di Fiesole e dal sindaco Fabio Incatasciato, che però hanno valutato, per rapporti di forza sul campo, l'inopportunità dello sgombero immediato. L'altra parte poteva contare infatti anche sul sostegno dei militanti del movimento guidati da Lorenzo Bargellini. Le parole del Sindaco di Fiesole, Fabio Incatasciato: “Il Comune di Fiesole alla notizia dell’occupazione di via Buffalmacco si è subito attivato coinvolgendo tutte le forze dell’ordine.

Il caso in questione è ben diverso da quello che coinvolse la struttura dell’ex ospedale Sant’Antonino, lì infatti era interessato un edificio pubblico, mentre ora la struttura è privata” dice il Sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato. L’occupazione, avvenuta la mattina di domenica 22 aprile, di tre palazzine di proprietà della Cassa di Risparmio in via Buffalmacco a Pian del Mugnone è stata portata avanti da parte di una settantina di persone di varia nazionalità con una quindicina di bambini, guidati dal Movimento di lotta per la casa.

“Contiamo sulla collaborazione della Cassa di Risparmio di Firenze così che attivi nel più breve tempo possibile tutte le procedure necessarie per certificare l’inagibilità della struttura. Spero vivamente che il prima possibile venga, quindi, ripristinata la legalità. Ci tengo comunque a dire – continua Incatasciato – che siamo vicini a queste famiglie e cerchiamo di capire anche i loro gesti sicuramente dettati da grande disperazione, ma non è in questo modo che si trova la soluzione giusta.

Ho già avuto modo di parlare con il prefetto e riaffronteremo la questione anche domani durante l’incontro del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura a Firenze”.

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