A Firenze 'Il gioco dell’amore e del caso' di Marivaux

La prima produzione teatrale della nuova Fondazione Teatro della Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2012 11:20
A Firenze 'Il gioco dell’amore e del caso' di Marivaux

Va in scena a Firenze la prima produzione teatrale della nuova Fondazione Teatro della Pergola 'Il gioco dell’amore e del caso'. Dal 24 al 29 aprile 2012 in prima nazionale al Teatro della Pergola lo spettacolo di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux nella versione e adattamento di Giuseppe Manfridi. L’attività produttiva della nuova Pergola si apre quindi con la grande drammaturgia settecentesca e la massima espressione della tradizione del teatro “all’italiana”.

Diretto da Piero Maccarinelli, con un cast di protagonisti impegnati in teatro, cinema e tv, da Paolo Briguglia a Antonia Liskova, Francesco Montanari e Fabrizia Sacchi, con costumi e scene che portano le firme dell’eccellenza artistica toscana famosa nel mondo, tra tutti il premio Oscar Gabriella Pescucci e il visual-artist Giacomo Costa. Il gioco dell’amore e del caso è una classica “commedia degli equivoci”: nella versione originale Orgone ha una figlia, Silvia, alla quale concede di vestire i panni della sua cameriera, Lisetta, con lo scopo di studiare segretamente i comportamenti del suo futuro sposo, il giovane Dorante.

Anche Dorante, però, ha usato lo stesso stratagemma: mascherato da Arlecchino, suo servitore, studierà il comportamento di Silvia. Silvia e Dorante, nei panni dei rispettivi servi, s’innamorano e la stessa cosa accade anche ai due servitori che indossano le vesti dei loro padroni. Attraverso uno stile gradevole e raffinato il teatro di Marivaux si sofferma a descrivere le mille sottigliezze dell'amore: al suo sorgere o nelle sue ambigue metamorfosi, nel suo urtarsi con le convenzioni sociali e mondane. Marivaux fa emergere le contraddizioni dei personaggi divisi tra l'essere" e l'apparire, la verità e l'inganno e svela le pieghe nascoste del gioco della passione, mostrando l'essenza di una natura umana vacillante, incerta, piena di perplessità e interrogativi.

I costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci (L'età dell'innocenza, Le avventure del barone di Munchausen, La fabbrica di cioccolato, La città delle donne, Il nome della rosa, C'era una volta in America, per citare solo alcuni dei suoi successi) giocheranno sulle asimmetrie del tempo, fra Capucci e Watanabe.

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