Quando la formazione fa centro

Terminati i corsi dell’ASEV per i giovani tra i 16 e i 18 anni. Il 60% degli allievi ha trovato lavoro prima della fine del corso, sul fronte del lavoro ci sono anche le buone notizie.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2012 21:28
Quando la formazione fa centro

Con lo svolgimento dell’esame finale per il rilascio della qualifica professionale si è concluso la scorsa settimana il percorso formativo per elettricisti, idraulici, meccanici, carrozzieri auto rivolto ai ragazzi che hanno abbandonato la scuola dai 16 ai 18 anni, finanziato dal Circondario Empolese Valdelsa con le risorse del Fondo Sociale Europeo. Un percorso della durata, a seconda del tipo di qualifica scelta dal ragazzo, di un minimo di 1200 ore fino ad un massimo di 2400 ore, con una parte consistente di stage in azienda, iniziato a settembre 2009 e che dopo oltre 2 anni si è chiuso con la qualifica di 25 giovani realizzato in collaborazione con il Consorzio CoeSo Empolese Valdelsa. La buona notizia è che già al momento dell’esame finale ben 15 ragazzi erano già stati assunti con contratto di apprendistato (il 60% di coloro che si sono qualificati, con percentuali vicino al 90 % in alcuni settori come il carrozziere e il meccanico auto), mentre un altro è in attesa di colloquio e altri 2 stanno pensando al proseguimento degli studi per prendere il diploma. Il percorso, in continuità con l’esperienza educativa e formativa che ormai l’ASEV porta avanti da dieci anni con i ragazzi in obbligo formativo, ha accompagnato i giovani verso l’acquisizione sia di competenze tecnico professionali spendibili nel mercato del lavoro, sia dei contenuti relativi alle competenze di cittadinanza e al diritto del lavoro.

“E’ nostra convinzione che le competenze tecniche debbano essere sostenute da un rafforzamento delle abilità sociali, perché il futuro lavoratore non sia solo un mero esecutore ma sia un individuo capace di riflettere, aperto alla prospettiva che la propria formazione debba essere continuamente implementata e soprattutto sia un cittadino, che conosce le regole del vivere civile e le applica in ogni contesto in cui si trova ad operare” affermano le coordinatrici del corso Simona Panichi e Martina Marchi. Oramai per l’ASEV la formazione rivolta ai giovani in obbligo formativo costituisce un punto di forza delle proprie attività: parte delle docenze affidate direttamente ad esperti del mondo del lavoro, l’approccio individualizzato e in rete con i soggetti che gravitano intorno ai ragazzi (in primis la famiglia, quando presenti anche i Servizi Sociali o altre figure di riferimento) il rapporto con le aziende del territorio, facilitato in virtù della collaborazione con CNA, che permette di selezionare le possibilità di stage più adatte alle potenzialità del corsista, sono le carte vincenti di una formazione rivolta ad una tipologia di utenza molto particolare.

Non va dimenticato infatti che la giovane età con le conseguenti criticità ad essa legate, (rapporto con la scuola e la formazione in generale segnato dall’esperienza dell’abbandono scolastico), necessitano anche di un altro tipo di sostegno. In particolare diventa determinante il ruolo del tutor, che segue i ragazzi in ogni momento del percorso formativo per gestire eventuali problematiche che sorgono durante il percorso e garantire il successo formativo con il conseguimento della qualifica e anche con l’eventuale inserimento lavorativo. Una formazione fuori della scuola ma in collaborazione con la scuola.

Una sinergia tra agenzie formative, scuola e impresa dove ognuno contribuisce al raggiungimento del risultato finale: quello di una formazione su misura del ragazzo e del mondo del lavoro. “In una situazione congiunturale molto difficile come l’attuale i risultati del corso testimoniano come la buona formazione, aderente alle necessità delle aziende e realizzata in stretto collegamento con esse, unita all’utilizzo di una forma di tipologia contrattuale come l’apprendistato, può rappresentare una leva decisiva per l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani” sottolinea Tiziano Cini, direttore dell’ASEV.

“Investire nella formazione e valorizzare l’apprendistato: una ricetta vincente per la risoluzione di due aspetti di cui si discute molto in questi giorni: competitività e occupazione. Mettere al centro delle politiche attive la buona formazione significa dare una chance importante per i lavoratori e per i cittadini di domani “

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