I dieci anni in Medio Oriente della repoter di guerra Kate Brooks

In via maggio, alle gallerie Thethys e Otto luogo dell’Arte l’inaugurazione delle mostre alla presenza delle fotografe

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2012 17:01
I dieci anni in Medio Oriente della repoter di guerra Kate Brooks

La prima donna paracadutista in Afghanistan, attrici afghane che mettono in scena Shakespeare per la prima volta dal 1979, una donna afgana cammina in mezzo a un campo di papaveri da oppio e un uomo urlante dopo l'esplosione di un'autobomba a Baghdad. Questi alcuni di soggetti dell’anteprima nazionale della mostra fotografica “In the Light of Darkness“ della giovane fotoreporter americana Kate Brooks, che sarà inaugurata domani, sabato 14 aprile (ore 18, ad ingresso libero), presso la Tethys Gallery (via Maggio, 58/rosso) di Firenze in occasione della terza edizione del Film Middle East Now, festival di cinema, fotografie e incontri in corso nel capoluogo toscano fino al 16 aprile tra i cinema Odeon e Stensen.

La mostra racconta, in 30 scatti, il viaggio autobiografico della fotografa che, subito dopo l'11 settembre, all’età di 23 anni, è partita per l'Afghanistan e ha documentato le guerre e i cambiamenti nella società di quasi tutti i contesti più difficili del Medioriente: le guerre in Afghanistan, Iraq e Libano, la vita a Tehran, in Arabia Saudita e Yemen, le rivoluzioni in Egitto e Libia. In contemporanea, nella galleria “Otto Luogo dell’arte” (inaugurazione sempre sabato 14 aprile, alle 18, Via Maggio 13 rosso), la mostra “Listen”, progetto artistico della fotografa e artista iraniana Newsha Tavakolian.

Classe 1981, autodidatta, ha iniziato la sua carriera di fotoreporter a 16 anni, pubblicando su National Geographic, Le Monde e New York Times Magazine. Nel progetto “Listen” - tra fotografia e video - ritrae con grande forza visiva una serie di famose cantanti soliste in Iran, prendendo ispirazione da un suo sogno di bambina, di diventare una grande cantante. Sei ritratti di cantanti molto famose nel paese, a cui in Iran non è permesso cantare in pubblico o produrre CD come soliste - i dettami religiosi lo proibiscono – a cui accompagna sei copertine di ipotetici CD musicali.

Il lavoro è accompagnato da un’installazione video senza audio, in “mute”, in cui le 6 soliste si esibiscono sullo sfondo di un sipario sfavillante. I curatori delle due mostre sono Silke Kurth e Guido Cozzi. La terza giornata del Festival parte allo 15.30, al cinema Odeon, con la tavola rotonda “Where do we go now? (E ora dove stiamo andando) dedicata all’attualità e alle prospettive dei paesi del Medio Oriente, con la partecipazione degli ospiti del festival (registi e produttori), l'inviata di Rai 3 Lucia Goracci, la giornalista di Repubblica Francesca Caferri, l’inviato di Mediaset Alfredo Macchi e altri esperti di quest'area del mondo (modera Giacomo Goldkorn, professore di geopolitica all'Università Cattolica di Milano).

Si prosegue alle 17.00 con la proiezione di Back to the Square di Petr Lom sul post-Piazza Tahrir e la disillusione a un anno di distanza della rivoluzione. Alle 20.30 il cortometraggio Passing a street di Mohammad Ahmadi (Iran 2011, 11') sulle peripezie di un anziano che cerca di attraversare un'affollata strada di Tehran. In prima serata in anteprima mondiale I am Nasrine di Tina Gharavi (Iran, Regno Unito, 2011, 87’) su Nasrine, una giovane ragazza iraniana, costretta a fuggire clandestinamente dall'Iran a causa del suo temperamento anticonformista.

Alle 22.30 la proiezione del corto Phill (1390) di Emad Aleebrahim-Dehkordi (Iran, Francia 2011, 12'). A seguire 2 Night di Roi Werner (Israele, 2011, 83’) ambientato a Tel Aviv in cui un ragazzo e una ragazza stanno cercando l’impossibile: un parcheggio. La ricerca dura un’intera notte, in cui i due dovranno conoscersi e confrontarsi, in una situazione genialmente assurda. Allo Stensen si parte con il focus sull’Iran, alle 16.00, con The other Side of Burka di Mehrdad Oskouei (presente alle proiezioni) sulle alcune donne che vivono nella piccola isola iraniana di Qeshm e parlano della loro vita, dei loro problemi, delle speranze e della disperazione che spinge tante di loro nel buco nero della depressione e del suicidio.

Alle ore 17.00 It's Always Late for Freedom di Mehrdad Oskouei sulla storie di tre adolescenti nel carcere minorile di Tehran. Alle 18.00 la nuova sezione dedicata all’animazione e cartoons dal Middle East. Alle ore 21.15 l’anteprima europea di On The Road to Downtown di Sherif Elbendary che racconta, attraverso la vita quotidiana di quattro personaggi, il il centro del Cairo, il suo spirito e la sua identita'. A seguire la replica di The Reluctant Revolutionary (Il Rivoluzionario Riluttante) di Sean McAllister.

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