Le iniziative a sostegno del lavoro

Dall'intervista a Cesare Damiano (pd) al presidio davanti alla palestra in Via Nervi, passando per la manifestazione a Roma per chiedere al governo una soluzione al problema dei cosiddetti ‘esodati’e dei ricongiungimenti contributivi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2012 18:38
Le iniziative a sostegno del lavoro

Il mercato del lavoro e la sua riforma sono sempre al centro della politica italiana e non solo. Infatti il periodo di dura crisi che sta affrontando il paese sta indebolendo la popolazione. Al riguardo sono molte le iniziative per discutere di riforma del mercato del lavoro e della situazione economica. Proseguono le iniziative propedeutiche alla rassegna della Provincia Il lavoro al centro. Lunedì 16 aprile il giornalista Luca Telese intervista Cesare Damiano. L'appuntamento, che ha per titolo Cambia (il) lavoro, è per le ore 17 presso l'azienda GT 2000 (via Campostino di Mezzana 11/13).

Cesare Damiano è deputato del Partito democratico, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale dal 2006 al 2008. Il lavoro al centro è la rassegna voluta e promossa dall’assessorato al Lavoro e alla Formazione della Provincia di Prato e organizzata attraverso il Centro per l’impiego proprio per riportare il lavoro al centro dell’attenzione della città, delle sue istituzioni, delle realtà imprenditoriali e sociali, dell’associazionismo, del mondo della cultura. La rassegna si svolgerà dal 9 al 12 maggio presso il polo scolastico Gramsci Keynes in via di Reggiana 106. Ci sarà anche una rappresentanza della Cisl della Toscana domani a Roma, per l’iniziativa nazionale unitaria organizzata da Cgil, Cisl e Uil per chiedere al governo una soluzione al problema dei cosiddetti ‘esodati’e dei ricongiungimenti contributivi. Dirigenti e militanti, in rappresentanza di tutte le strutture Cisl della nostra Regione, partiranno domani mattina di buon’ora dalle varie province della Toscana, per partecipare al corteo che partirà alle 10.00 da piazza della Repubblica e si snoderà per il centro di Roma fino a via Terme di Diocleziano, via Giovanni Amendola, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, fino a giungere in piazza Santi Apostoli alle ore 12.00 circa.

Lì si svolgerà il comizio finale dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti. La manifestazione è stata convocata contro i provvedimenti del governo che lasciano senza alcuna protezione i lavoratori fuoriusciti dai luoghi di lavoro per effetto della crisi e delle ristrutturazioni o che debbono ricongiungere i periodi contributivi versati ad Enti diveri. Cgil, Cisl e Uil chiedono più equità sul piano sociale, certezze sul diritto alla pensione per tutti i lavoratori espulsi o prossimi all’espulsione dal lavoro, ricongiunzione senza oneri di tutti i contributi maturati presso Enti o gestioni diverse da chi è ormai prossimo alla pensione. Contro la deregolamentazione permessa dalla manovra del governo Monti che dà alle aziende del commercio la possibilità di gestire unilateralmente le aperture domenicali e festive e gli orari di apertura Contro le aperture domenicali selvagge che non prevedono un’organizzazione del lavoro che consenta di far conciliare la vita lavorativa con quella personale Per essere coinvolti nella discussione, perchè che le istituzioni locali e la politica si riapproprino del loro ruolo, perchè i tempi delle città siano gestiti tenendo conto delle esigenze di tutti: cittadini, consumatori, delle famiglie e dei lavoratori per sensibilizzare l'opinione pubblica,perchè siamo certi che passare la domenica nei centri commerciali forse non sia la vera libertà! Venerdì 13 aprile 2012 alle ore 20.30 ritrovo alla Asl (scatola nera) via Gramsci 561 a Sesto Fiorentino una fiaccolata di protesta di tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano nel settore del commercio e dei servizi affini Quasi 587 milioni di euro in un anno per il lavoro, nonostante la crisi economica. E' la ricchezza creata dalle cooperative di servizi in Toscana, circa 400 imprese in cui sono impiegate 25.550 persone in tutta la regione. Un risultato raggiunto malgrado l'incremento del costo del lavoro, che in appena tre anni è cresciuto di oltre il 5%, e nonostante l'aumento costante dei crediti verso i clienti. Sono alcuni dei dati del Rapporto sociale 2011 che è stato presentato oggi all'auditorium di Santa Apollonia di Firenze da Legacoop Servizi Toscana, l'associazione di Legacoop a cui aderiscono le cooperative di logistica e trasporti, sociali, multiservizi, turismo e servizi culturali, ristorazione, di medici di medicina generale, sapere, vigilanza e altri servizi. E' una “fotografia” dello stato del settore dopo i primi tre anni di crisi, un settore che inizialmente ha tenuto meglio di altri ma ora sente tutto il peso delle gravi difficoltà economiche e finanziarie.

A fronte dei 587 milioni di euro di ricchezza prodotta e redistribuita tra soci e lavoratori (il cosiddetto VAES, il Valore Aggiunto Economico e Sociale) e del fatto che il 91% dei loro occupati è a tempo indeterminato, le cooperative hanno visto infatti aumentare il costo del lavoro, i crediti verso i clienti e i debiti verso le banche. Ed è da notare che il settore numericamente più consistente, che quindi contribuisce di più alla ricchezza prodotta, è quello delle cooperative sociali che si occupano di servizi socio-sanitari, educativi e del reinserimento delle persone svantaggiate. In tre anni, per il mondo cooperativo dei servizi, il costo del lavoro è passato da 481 milioni a quasi 512 milioni di euro, i crediti da 337 milioni a 366 milioni, i debiti verso il sistema bancario da 164 milioni a quasi 185 milioni di euro.

E i numeri, frutto dell'analisi aggregata dei bilanci di circa 320 cooperative toscane, si riferiscono solo al periodo compreso tra il 2008 e il 2010. “In passato si moriva di debiti, oggi si muore di crediti – dice il presidente di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini –. Ci sono cooperative che non sono state ancora pagate per lavori che hanno fatto oltre un anno fa. Quanto ancora dobbiamo subire, anche in Toscana, il ritardo dei pagamenti, lo sblocco di questo incomprensibile e iniquo 'patto di stabilità'? Siamo di fronte a risorse che ci sono, non a risorse da rintracciare, e che potrebbero far ripartire edilizia e costruzioni con tutto l’indotto di servizi che le accompagna, se è vero com’è vero che il 70% delle opere pubbliche in Italia le cantierizzano Comuni, Province e Regioni.

E siamo di fronte – continua Migliarini – al paradosso di un governo che usa ogni mezzo per la lotta all’evasione fiscale (compresa la gogna mediatica, i blitz su Ponte Vecchio, gli estratti conto bancari da spedire alla Guardia di Finanza) ma che non paga i propri debiti”. Il ritardo nei pagamenti è uno degli elementi che hanno portato ad un preoccupante peggioramento della situazione anche per le cooperative del terziario. “Nell'ultimo anno – dice Eleonora Vanni di Legacoop Servizi Toscana, che si è occupata del Rapporto sociale 2011 presentato oggi – c'è stato un aggravamento forte e rapido.

Dopo averle a lungo nominate, le ricadute della crisi sono arrivate pesantemente anche sulle imprese cooperative che sono state messe di fronte ad una drastica riduzione della produzione economica e delle risorse nel suo complesso. Per tornare a crescere – conclude Vanni – crediamo però che non basti aspettare una ripresa economica che appare comunque lontana. La sfida non più rinviabile, anche per le cooperative, è accrescere la competitività”. “La Toscana – dice il presidente Migliarini – ha davanti a sé grandi sfide: dalla gestione dei servizi idrici a quella del sistema integrato dei rifiuti, senza dimenticare la partita decisiva dell'ammodernamento delle infrastrutture, tra cui l'integrazione degli aeroporti di Pisa e Firenze, la “Due Mari” e la “Tirrenica”, il porto e le strutture intermodali di Guasticce e di Gonfienti.

Noi vogliamo provare a giocare un ruolo di affidabile partner industriale per la nostra regione, ma per farlo dobbiamo prima di tutto guardarci allo specchio”. “Il nostro settore – conclude Migliarini – sconta un'eccessiva frammentazione, pur nelle singole specificità: la gran parte delle cooperative di servizi è di media e piccola dimensione. Una soluzione c'è e sono le fusioni, il principale strumento per aumentare la scala dell'impresa, così come esistono nuovi strumenti normativi che rendono possibili altre forme di integrazione, dai gruppi cooperativi alle reti per ottimizzare filiere produttive e commerciali, ai consorzi d'impresa.

Dobbiamo avere il coraggio di cambiare, noi stessi per primi”. Infine l'appuntamento della Camerica del Lavoro di Firenze Attacco sistematico ai diritti dei lavoratori, sia dipendenti che precari, mancato pagamento dei canoni comunali, mancato rispetto dei doveri in termini di adeguamento degli impianti (condizionamento, infrastrutture, tetto, ecc.),licenziamenti individuali sono solo alcuni dei fatti che accadono in questa palestra. In conferenza stampa ne verranno svelati altri che hanno portato i lavoratori a scendere in lotta contro una gestione, quella dell'ENDAS (Delegazione di Firenze SUD), che chiamare vergognosa è un eufemismo. Domani i lavoratori della Palestra saranno in sciopero e faranno un presidio dalle ore 17 di fronte alla Palestra in Viale Nervi.

Il punto sulla vertenza dello stabilimento livornese della Novaol, la multinazionale leader nella produzione di biocarburanti, è stato fatto oggi dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini che ha incontrato l’amministratore delegato di Novaol e le istituzioni nel corso di un incontro organizzato oggi in Regione dopo avere incontrato le organizzazioni sindacali che avevano espresso forti preoccupazioni per le prospettive lavorative dello stabilimento.

“Prendiamo atto – ha detto l’assessore – di quanto manifestato dai vertici dell’azienda sulle problematiche legate alla normativa nazionale sui biocarburanti. L’azienda ci ha informato che ancora nessuna decisione è stata presa, anche se una riflessione è aperta. A questo proposito l’azienda si è detta disponibile a continuare a confrontarsi con le Regione e le istituzioni”. L’assessore Simoncini ha preso l’impegno per la Regione di farsi promotore di un incontro con i parlamentari toscani per portare a livello nazionale le problematiche e le richieste del settore e di informare anche le organizzazioni sindacali. Il percorso che deve portare alla reindustrializzazione della ex Eaton tramite l’acquisisizione dell’area e l’insediamento di nuove attività in grado di riassorbire i lavoratori, attualmente in mobilità dopo la chiusura dello stabilimento di Massa della multinazionale, sta andando avanti secondo le tappe previste.

Lo ha detto l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini nel corso di un incontro avuto oggi con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali territoriali e regionali, del Comune di Massa e della Provincia di Massa Carrara. Facendo il punto, l’assessore ha ricordato l’impegno della Regione ad acquisire l’area ex Eaton, che ha portato ad attivare un percorso che, ad oggi, ha visto la costituzione formale della società di scopo Fidindustria, presieduta dal direttore di Fidi Toscana Giovanni Ricciardi.

La nuova società ha già avviato il confronto con Eaton e sta procedendo con le operazioni necessarie a concretizzare l’acquisto. Nel frattempo si sta lavorando anche su nuovi soggetti che si sono detti disponibili ad avviare, in aree diverse da quella occupata della ex Eaton, attività in grado di assorbire parte dei lavoratori. L’assessore Simoncini si è detto disponibile a promuovere, nelle prossime settimane, una serie di incontri con Fidindustria, sindacati e rappresentanti delle nuove aziende per cercare di mettere nero su bianco prospettive e tempi per l’avvio delle nuove iniziative industriali e, non appena vi saranno punti fermi normativi, anche per fare il punto sugli scenari degli ammortizzatori sociali alla luce del nuovo decreto del governo sul mercato del lavoro.

La Regione si propone inoltre di porre all’attenzione del tavolo di crisi presso il ministero dello sviluppo economico convocato per il 18 aprile, la questione, oggi in fase di stallo, dell’accordo di programma per Massa Carrara area di crisi.

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