Da San Miniato a Busto per il volley: Silvia Lotti

Intervista e servizio fotografico per la schiacciatrice della Yamamay di Busto Arsizio ma toscana di nascita

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 aprile 2012 15:15
Da San Miniato a Busto per il volley: Silvia Lotti

Silvia Lotti nasce a San Miniato nel 1992. Ora la sua professione è giocare a pallavolo. Nel 2007 entra a far parte del “giro” della Nazionale Italiana giovanile. E’ nel 2010 che conquista con la nazionale juniores il titolo europeo in Serbia. In questa stagione 2011/2012 milita nella Yamamay di Busto Arsizio in serie A1 che in questi giorni sta disputando i play off per lo scudetto del campionato italiano. Nove da Firenze la incontra in un venerdì qualunque nel parcheggio vuoto del bellissimo palazzetto di Busto Arsizio insieme alla sua compagna di squadra (e nostra prossima ospite nello speciale SPORT & MODA, Giulia Pisani).

Silvia ci appare subito sorridente e cordiale e ben felice di calcare il campo di gara, per una volta, in una veste completamente diversa. Le fasi del trucco si svolgono dentro lo spogliatoio dove usualmente si cambiano le protagoniste di questa squadra che quest’anno sta lottando per la tripletta (Coppa Italia, Coppa Cev e Scudetto). Tra ginocchiere, palloni e magliette firmate per i fans, accappatoi e ciabatte da doccia, lo staff del fotografo Filippo Tomasi sistema gli abiti da sera che le ragazze indosseranno per il set di lì a poco.

Ma parliamo un po’ di Silvia. Scopriamo che la cugina ma anche la mamma giocavano a pallavolo e per Silvia era normale da piccola andare a vedere le partite. La passione per il volley è risaputa nella zona di San Miniato ed è lì che la piccola Silvia ha iniziato verso i sei anni. Qualche anno dopo arriva il grande salto, il sogno di tutti gli atleti: la Nazionale. Le chiediamo se pensa di “avercela fatta”: con un sorriso splendente ci confessa che forse non è il caso di dire queste cose, che si può sempre migliorare e si deve farlo.

Anche se le emozioni ci sono state, ci sono tutte le domeniche che scende in campo. Forse l’emozione più grande è stata aver vinto il premio come miglior giocatore under 20 in serie A2 l’anno scorso. E tutto è successo dopo poco che era approdata in quella serie. Certo anche Silvia ha dovuto accettare il distacco dalla famiglia, quando nel 2007 lascia la casa dove viveva per spostarsi a Verona in serie A2. Ci confessa che la differenza l’ha sentita e molto. Stare a casa, ci dice, è facile, comodo.

Ma andarsene, oltre a crearti dei nuovi problemi, ti permette di crescere, di ampliare il tuo mondo e di vivere esperienze nuove e formative. I primi anni sono stati difficili, impegnata tra studio, allenamenti, scuola ed ancora allenamenti. La sua famiglia le è stata sempre vicina, ed è stato grazie a loro che Silvia ha avuto il coraggio di fare il grande salto anche se con la paura di non farcela. Mentre con lo sguardo gira intorno agli spalti del palazzetto deserto, ci dice che tornare a casa è sempre una grande gioia, aggiungendo “anche se non torno spesso!”. Nella successiva risposta l’atleta toscana ci mostra la determinazione di una giovane che ha le idee chiare: “Vorrei diventare una buona giocatrice di serie A.

Non una delle tante, una di quella di punta, una prima scelta per dirla all’americana. L’ambizione non mi manca, ma non ritengo sia un male, anzi. Senza quella forse non si può andare avanti in uno sport, è la possibilità di emergere che ti fa fare tanti sacrifici e rinunce.” Quest’anno Silvia non gioca molto ma allo stesso tempo ci confessa che da questa esperienza ne trarrà solo cose buone, vuole migliorare e si allena per questo. Ne è sicura, abbassando lo sguardo ci dice “arriverà il mio momento”. Ma a questo punto passiamo all’argomento della giornata: la moda.

Di nuovo quel bellissimo sorriso, gli occhi splendenti: “Amo la moda. Mi piacerebbe anche disegnare abiti, ma oggi sarò una modella e questa cosa mi piace!” Alla fine del servizio fotografico rubiamo una ultima impressione sulla giornata: “Non pensavo che fosse stancante fare la modella”. Ma si è fatto tardi e Silvia ridendo, si mette a correre con i suoi tacchi 12 cm verso lo spogliatoio. Lì dentro, in pochi minuti, abbandonerà il suo ruolo di oggi, per tornare a quello che è il suo lavoro, indossando ginocchiere e scarpe da volley.

Qui sotto trovate le immagini del servizio scattato dal nostro fotografo Filippo Tomasi che ha allestito il set all’interno del Palazzetto di Busto Arsizio.

Approfondimenti

Un grande ringraziamento alla società Busto Arsizio Volley nella persona del Team Manager Enzo Barbaro per la disponibilità. Inoltre si ringrazia: Riccardo Tan, Angela Corsani e Topissima per gli abiti messi a disposizione, Consuelo Cardella per il trucco e l’hairstylist e Paola Lanzini per l’ottimo aiuto.

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