Ataf in vendita, ma la procedura è imparziale?

"Necessario chiarire la situazione e appurare ogni sospetto di favoritismi da parte di ATAF e del Comune". La replica di Bonaccorsi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2012 14:11
Ataf in vendita, ma la procedura è imparziale?

“Le parole dell’AD di Ferrovie, Moretti, riguardo alla gara di privatizzazione di ATAF secondo le quali il bando di gara e la lettera d’invito alle aziende concorrenti favorirebbero alcune aziende straniere, arrecando un grave danno e non essendo imparziali con le aziende italiane, è una notizia che sicuramente non può lasciarci impassibili" è quanto affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo. “Appaiono allucinanti le parole di Moretti e aumentano ulteriormente la nostra contrarietà alla procedura, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno, in quanto i dubbi e gli aspetti negativi e controversi della procedura di privatizzazione non sono mai mancati: non solo per la scelta di s-vendere le quote di ATAF Gestioni srl, ma anche per le modalità con cui questo è stato portato avanti dalla dirigenza di ATAF e dall’Amministrazione comunale, che vanno da quello della mancanza di garanzie certe per i dipendenti, alla vendita di quote di aziende i cui bilanci sono garantiti in attivo dalle risorse del Comune stesso, come GEST, e che impongono peraltro una prelazione e una differenziazione tra i concorrenti.

Siamo di fronte ad una procedura costruita per favorire qualcuno in particolare ? ATAF ha deciso di fare una gara ad aziendam ?” “Dopo le ferme ed esplicite affermazioni di Moretti è necessario fare assoluta chiarezza in merito alla procedura di vendita di ATAF: quali sono le norme discriminatorie verso le aziende italiane ? Quali i contenuti dell’invito a partecipare, che ATAF sta mantenendo segreto ? Il Comune è a conoscenza del contenuto della documentazione di ATAF e cosa intende fare per garantire equità e correttezza nel procedimento di gara ? Non si pensa forse che questa vendita è nata male, con la contrarietà di gran parte della Città e che rischia di finire ancora peggio e che quindi sarebbe meglio fermarsi e ritornare sui propri passi, pensando a come si può garantire seriamente un servizio di trasporto pubblico a Firenze e in Toscana con la gara unica regionale del trasporto pubblico locale ?” “Continuiamo a dichiarare la nostra contrarietà di fondo ad una cessione dell’azienda di trasporto pubblico che appare più una s-vendita a pochi euro sulla pelle del servizio e dei lavoratori.

– concludono i due Consiglieri – Ma da mesi si stanno affastellando una serie di gravi elementi ambigui che dovrebbero far riflettere anche tutti quei Consiglieri comunali che, seppur favorevoli alla vendita, adesso dovrebbero capire come si stia rischiando di procedere su una via perlomeno imprudente e azzardata dal punto di vista legale, dannosa sia per i lavoratori che vedono messo a rischio il loro lavoro che per i cittadini che vedranno un netto peggioramento del servizio di trasporto pubblico.” “Il bando di gara per la privatizzazione di Ataf, pubblicato il 17 gennaio scorso, ha previsto come requisiti di partecipazione esattamente le dimensioni dell’azienda che viene messa sul mercato, cioè 1200 dipendenti, 400 autobus e 90 milioni di fatturato all’anno: la scelta limpida e trasparente è stata quella di dare reali garanzie sul futuro alla proprietà, ai lavoratori ed al servizio di trasporto pubblico permettendo ad aziende di dimensioni almeno uguali a quelle di Ataf di partecipare alla gara” .

Così il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi, commenta le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti.

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