Emergenza acqua: un incontro in Provincia con tutti i comuni

Domani l’incontro tra le parti per le azioni da intraprendere sulla carenza d’acquache coinvolge l’invaso di Bilancino. D'Angelis: "Non possiamo dipendere solo dall'invaso di Bilancino". Trattativa per utilizzare i fondi Pac per l’irrigazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2012 14:47
Emergenza acqua: un incontro in Provincia con tutti i comuni

Ha piovuto pochissimo, le precipitazioni degli ultimi tre mesi nel territorio sono state inferiori del 50% rispetto al 2011 e addirittura del 70% rispetto al 2010. L’invaso di Bilancino ha un volume massimo di 69 milioni di metri cubi, mentre il volume attuale è di 37 milioni di metri cubi, pari al 54%, con un volume utilizzabile di soli 26 milioni. Domani l’incontro tra le parti per le azioni da intraprendere sulla carenza d’acqua che coinvolge l’invaso di Bilancino, ma anche i corsi dei fiumi Arno, Sieve e Bisenzio La Provincia di Firenze, in accordo con la Regione Toscana e l’Autorità di Bacino del Fiume Arno, ha predisposto e sta predisponendo una serie di azioni finalizzate a contrastare la crisi idrica.

Per analizzare le conoscenze fin qui acquisite e per confrontarsi sulle prossime azioni da mettere in atto, gli Assessori provinciali all'Ambiente e Difesa del Suolo Renzo Crescioli ed alla Protezione Civile Stefano Giorgetti hanno convocato domani a Palazzo Medici Riccardi un incontro con tutti i Comuni della provincia, estendendo l'invito anche alla Regione Toscana ed all’Autorità di Bacino dell’Arno. L'assessore provinciale all'Agricoltura, svolgendo una comunicazione a riguardo in Consiglio provinciale, ha spiegato che oltre all'ordinanza della Provincia contro l'attingimento da torrenti minori per usi agricoli, sono state completate le procedure per la richiesta dello stato di allertamento per incendi boschivi.

I danni all'agricoltura sono evidenti. Si parla di 60 milioni di euro di danni in Toscana. Se non inizia a piovere i campi a grano, orzo, mais, rischiano una diminuzione del 50 per cento della produzione. In alcuni casi si sarebbe sotto la soglia di produzione che non renderebbe conveniente al raccolta. Le falde sono così essiccate che anche le piogge non rimpingueranno le riserve idriche. "Le emergenze - ha commentato Massimo Lensi per il Pdl - si combattono con la prevenzione, parola semplicissima ma poi non pratica.

Nella passata legislatura si sono pensati e fatti laghetti, ma gli invasi non ci sono. Publiacqua ha utili e li deve investire, magari cambiando le tubature che favoriscono dispersione. Ho timore che l'emergenza sia diventata una parola priva di significato e che venga affrontata con l'ordinaria amministrazione. E' da ottobre scorso che si prefigurava l'emergenza". "Avevamo sollecitato la comunicazione dell'assessore - ha rilevato per Rifondazione comunista Andrea Calò - In Commissione Ambiente si aggiornerà lo stato dell'arte sul tema della siccità.

L'assessore non ha aggirato l'ostacolo. C'è indebolimento del reticolo idrico. Credo che questa sia l'occasione per rivedere il sistema e renderlo sostenibile. Manca ancora un piano concreto di tutti gli enti coinvolti a vario titolo nella questione. Intanto mi rallegro della ritrovata sensibilità ambientale nel centrodestra dove sono solitamente impegnati sul tema del profitto". Per Marco Cordone (Lega Nord) "non si può vivere di emergenze. Non si deve vivere di emergenze ma di adeguata programmazione.

Ci vogliono invasi e non laghetti". Invita a non "caricare" la discussione il consigliere del Pd Remo Bombardieri, Presidente della Commissione Ambiente della Provincia: "Siamo attenti all'uso e all'abuso dell'acqua. Mettiamo in campo approfondimenti e decisioni adeguate per non alimentare situazioni preconcette". In replica agli interventi dei consiglieri, l'assessore Roselli ha precisato di essere d'accordo col fatto che "le emergenze non vanno gestite con la fibrillazione. Intanto si deve preservare la poca acqua che abbiamo e quella che potrà venire con la pioggia, dunque intervenire in forma corale sulle società di gestione dei servizi, autorità di bacino, e gli altri, affinché non vada disperso nulla". “E’ necessario sostenere la trattativa, avviata dallo Stato italiano e sostenuta dalla Regione Toscana, per ottenere che i fondi comunitari destinati all’agricoltura possano essere utilizzati per l’irrigazione”.

Lo ha detto il presidente della commissione regionale per le Politiche comunitarie e gli Affari internazionali Marco Taradash (Pdl) a margine della seduta dedicata all’audizione dell’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori sullo stato di avanzamento del negoziato sulla Pac, con la quale l’Unione europea determinerà gli aiuti per l’agricoltura per il periodo 2014-2020. L’assessore Salvadori, durante il suo intervento, ha spiegato, infatti, che a causa dei mutamenti climatici “è necessario ripristinare gli oltre 2.500 laghetti di raccolta delle acque piovane e prevedere il loro utilizzo per l’irrigazione, perché altrimenti si metteranno a rischio importanti colture, prima fra tutte quella della vite”.

Il problema, ha precisato l’assessore, è che l’Ue non consente di utilizzare i fondi della Pac per l’irrigazione. Proprio per questo lo Stato italiano, sostenuto dalla Regione Toscana, ha avviato una trattativa con l’Ue per superare questa limitazione. “Con le sole risorse regionali”, ha spiegato ancora Salvadori, “non saremo in grado di intervenire e questo rischia di mettere a rischio il futuro delle 18 mila famiglie il cui reddito prevalente deriva dall’attività agricola”.

Sul fronte della definizione della nuova Pac, Salvadori ha informato la Commissione che la trattativa tra gli Stati e l’Ue è avviata, ma i tempi sembrano ancora piuttosto lontani. A rallentare la definizione della Pac è la determinazione dei finanziamenti per i contributi diretti e per quelli che devono essere messi a bando. Questo sta rallentando anche il Piano di sviluppo rurale della Regione Toscana. “Probabilmente”, ha spiegato Salvadori, “le misure della Pac saranno definite all’inizio del secondo semestre del 2013.

Se la Regione vorrà mettere a bando le prime risorse all’inizio del 2014 avremo pochissimo tempo per definire il Psr e farlo approvare prima dal Consiglio e poi dall’Ue”. Per questo già dalle prossime settimane la Regione avvierà un gruppo di lavoro, nel quale saranno coinvolte le associazioni agricole, ma anche le Università toscane, per capire quali obiettivi strategici prevedere, anche in considerazioni dei mutamenti climatici e dei cambiamenti del mercato. Nel corso dell’audizione, l’assessore ha anche comunicato che il bando per l’imprenditoria giovanile in agricoltura ha visto la presentazione di 631 domande per una proposta di investimenti pari a 112 milioni.

“E’ un fatto molto positivo, anche se con i 30 milioni a nostra disposizione non saremo in grado di soddisfare tutte le richieste. Stiamo comunque cercando risorse aggiuntive per venire incontro a questa positiva voglia di agricoltura”. Erasmo D'Angelis presidente di Publiacqua durante un evento odierno in piazza della Signoria ha sottolineato la necessità di ricorrere a fonti di approvvigionamento alternative, come la falda pratese o pozzi da realizzare in Toscana ed ha apprezzato lo sforzo della Regione "Finalmente ci mette soldi concreti" ha spiegato aggiungendo che "Non possiamo dipendere solo dall'invaso di Bilancino" Sul tema interviene la consigliera comunale fiorentina Ornella De Zordo: “Ieri il presidente Rossi ha decretato lo stato di emergenza regionale per la siccità che sta colpendo il territorio, parlando di 60 milioni di possibili perdite nel settore agricolo, paventando per l'estate scenari fatti di razionamenti e autobotti, divieti e limitazioni d'uso dell'acqua per i cittadini, possibili rubinetti a secco.

Quasi contemporaneamente Moretti, RFI e tutti gli altri attori in commedia annunciano che appena prima dell'estate partiranno i lavori della "talpa" che, oltre ad impattare come sappiamo la malmessa falda sotterranea, avvia una serie di lavorazioni che consumano una enorme quantità di acqua. Per sapere a quanto ammonta il consumo previsto, le fonti di approvvigionamento, la presenza delle necessarie autorizzazioni, abbiamo depositato una interrogazione urgente, che vuole far emergere la dimensione dell'impatto dei cantieri su una situazione già in crisi, e se questo aspetto sia stato sufficientemente valutato.

Visti tutti gli altri aspetti del progetto, ne dubitiamo fortemente. Sta di fatto che gli unici dati disponibili, alla faccia della trasparenza e dei "cantieri di cristallo", sono quelli del progetto del '98, dal quale si desume un consumo per i tre cantieri di oltre 5.000 mc di acqua al giorno (pari al consumo medio di circa 25.000 abitanti equivalenti), e per il solo cantiere si Campo di Marte oltre 1.700 mc/giorno. Al di là dei numeri, che se pur auspicabilmente ridimensionati rispetto a quanto previsto nel '98 rimarranno comunque molto elevati, che senso ha aprire tre cantieri che consumano una enorme quantità di acqua proprio nel periodo di peggiore siccità da molti anni a questa parte? E qualcuno si è posto il problema?”. Il comune di Pontassieve ricorda che su tutto il territorio è disposto il divieto a chiunque, di servirsi dell’acqua potabile erogata dagli acquedotti comunali per usi non strettamente domestici.

Per evitare probabili, anche se momentanee, mancanze di erogazione e per di assicurare innanzitutto l’acqua potabile per i fabbisogni alimentari e domestici allo scopo di tutelare l’igiene e la sanità pubblica è fatto divieto di usare acqua per innaffiare giardini, per uso agricolo, per uso cantiere, per lavaggio di macchine o attrezzi di qualunque specie ed in genere per qualsiasi altro uso che non sia strettamente domestico. Una ordinanza emanata dal sindaco durante la scorsa estate e mai decaduta, e la verifica circa il rispetto dell’ordinanza è stata demandata ai Carabinieri, alla Polizia Municipale ed altri incaricati degli acquedotti i quali, nell’ambito della propria competenza, dovranno rilevare le eventuali infrazioni a carico degli inadempienti.

Notizie correlate
In evidenza