La Asl 10 gioca a Monopoli? PdL preoccupato per il 'Business immobiliare'

Rischio speculazione secondo Mugnai, Donzelli, Fuscagni, Marcheschi, Nascosti e Villa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2012 13:34
La Asl 10 gioca a Monopoli? PdL preoccupato per il 'Business immobiliare'

«L’attenzione sul business immobiliare dimostrata dalla Asl 10 negli ultimi tempi? Ci preoccupa già da un po’, anche perché rientra in una strategia complessiva della Regione sulla quale stiamo vigilando da qualche mese». Lo afferma il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl) che – insieme ai suoi colleghi fiorentini del Pdl Giovanni Donzelli, Stefania Fuscagni, Paolo Marcheschi, Nicola Nascosti e Tommaso Villa – commenta così l’allarme lanciato da sindacati e associazioni di Firenze per l’intenzione della Asl 10 di vendere, entro il 2013, ben 29 proprietà per un valore stimato in 144.908.976 euro. «E’ evidente – affermano i Consiglieri regionali del Pdl – che un simile slancio prenda le mosse dalla sempre più pressante esigenza di far cassa al fine di fronteggiare i disavanzi.

Peccato – proseguono – che mossi da quest’urgenza si rischi di procedere ad azioni frettolose che espongono il patrimonio pubblico a un forte rischio di speculazioni su immobili di pregio assoluto, i quali costituiscono un pezzo importante dell’identità non solo urbanistica della città. Si tratta, insomma, di una partita a Monopoli piuttosto spericolata». Il problema è acuto adesso a Firenze, ma questa condotta è diffusa: «Si tratta proprio di una strategia politico-gestionale – sostengono Mugnai, Donzelli, Fuscagni, Marcheschi e Villa – dato che nel gennaio scorso è stato annunciato che la Regione Toscana farà confluire in un fondo immobiliare i cinque edifici che attualmente ospitano gli ospedali cittadini di Pisa, Massa Carrara, Pistoia, Lucca e Prato per investire le risorse nella realizzazione dei nuovi ospedali fuori città.

Questo ci mette in allarme da un lato per l’aspetto squisitamente politico, con Rossi che da un lato si erge ogni giorno a censore delle logiche e dei meccanismi perversi della speculazione finanziaria, e dall’altro si affida poi a prodotti finanziari particolarmente raffinati e complessi. Poi c’è l’aspetto contingente, visto che la Regione ha scelto di attivare questo strumento in un momento non particolarmente favorevole alla speculazione finanziaria nel settore immobiliare».

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