Consiglio comunale a pagamento, Giani insorge e chiede chiarimenti

Il consigliere comunale Tommaso Grassi si è visto richiedere più di mille euro per usufruire del Salone de' Dugento. Eugenio Giani ferma i lavori e chiama il segretario Generale del Comune di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2012 15:58
Consiglio comunale a pagamento, Giani insorge e chiede chiarimenti

"Ho saputo dal consigliere Tommaso Grassi - spiega Eugenio Giani , presidente del Consiglio comunale di Firenze - che esiste una normativa in base alla quale la disponibilità degli ambienti di rappresentanza sarebbe sottoposta al pagamento di un affitto da parte dei consiglieri comunali che volessero usufruire della Sala de' Dugento" poi leggendo il regolamento del Consiglio comunale "le sale sono nella disponibilità della presidenza del Consiglio comunale". "Che io debba sapere in modo indiretto - esplode il fervore di Giani - che viene votato un dispositivo in gran segreto da parte della Giunta che sottrae al Consiglio la disponibilità delle sale monumentali riportandole ad una disciplina che fa distinzione tra associazioni con patrocinio e consiglieri, tale che il consigliere Grassi si è visto chiedere 1050 euro per effettuare un evento".

"Io faccio un atto di censura - prosegue Giani - verso chi ha scritto questo atto. Ne parlerò al Segretario Generale in separata sede e chiederò se lui la considera valida. Se l'atto viene considerato valido, mi opererò in tutti i modi per perseguirne l'inattuazione e dichiararne l'illegittimità" Antonio Meola, Segretario del Comune risponde: "Si fa riferimento ad una Delibera del 9 marzo non ancora pubblicata. Si tratterebbe di un problema di comunicazione. Nel 2000 il Consiglio comunale approvava una delibera sulla disponibilità del Palagio di Parte Guelfa lasciata alla decisione dell'Ufficio comunale di Gabinetto, una disciplina dunque che è passata ad altro organo.

Non viene lesa l'autonomia del Consiglio, si tratta invece di una mera modalità operativa tra la parte istituzionale e l'Ufficio del Comune". Un passo indietro da parte del segretario sulle tariffe? "Assolutamente no, credo sia un problema interpretativo - spiega Meola - il presidente non aveva capito che l'Ufficio di Gabinetto dal 2000 è stato investito del compito che prima era della Giunta. Se occorre disporre delle sale monumentali del Palagio di parte Guelfa o di Palazzo Vecchio per finalità non istituzionali occorre corrispondere un contributo come da tariffario presente nella Delibera che verrà pubblicata e resa operativa a breve" "Ad oggi, per realizzare un evento come consigliere comunale in quella che è la Sala dell'Assemblea pubblica cittadina, devo pagare 1030 euro più iva - risponde Grassi - ma dovremo tornare sull'argomento perché non ritengo sia chiarita la questione" AntLen

Notizie correlate
In evidenza