La prima volta del Chianti, con una nuova veste a partire dal lo

Il Consorzio si sta impegnando in maniera massiccia nel diffondere la cultura (e la storia) che sta (dentro e fuori) un bicchiere del loro vino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2012 16:27
La prima volta del Chianti, con una nuova veste a partire dal lo

Si sa che gli anni bisestili nascondono sempre qualcosa di particolare, qualche novità … e il Consorzio Vino Chianti ne rappresenta ad oggi (e siamo soltanto all’inizio!), concretamente, la sua massima espressione: si pensi alla prima delle prime della settimana delle denominazioni toscane, impattante e ben accolta dalla stampa e dagli operatori intervenuti per l’occasione; si pensi che per la prima volta nella storia del Consorzio, il Chianti parteciperà con un proprio stand di 100mq all’interno del Padiglione Toscana all’interno del quale vi sarà l’opportunità di approcciare più da vicino la denominazione più estesa d’Italia attraverso la presenza di alcune tra le aziende consorziate e di numerose altre etichette; si pensi al cambiamento d’immagine che il Consorzio sta portando avanti che, durante la svolgimento di una tra le più importanti manifestazioni di eco mondiale, il Chianti mostrerà in parte svelando così parte della sua nuova identità, a partire dal logo, con uno stand progettato ad hoc per l’occasione. E così il Consorzio Vino Chianti sceglie Catoni Associati come partner di comunicazione: l’agenzia si aggiudica quindi l’incarico che comprende il restyling della corporate identity del Consorzio e, successivamente, la campagna di rilancio del brand Chianti, la più ampia docg d’Italia e uno dei simboli più prestigiosi del Made in Italy nel mondo. Un anno, il 2012, quindi foriero di importanti e stimolanti progetti.

Il Presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi dichiara: “Indubbiamente, la nostra rappresentanza a Vinitaly, non lascia dubbi alle ferme intenzioni del Chianti di proporsi come parte attiva nella progettualità e, allo stesso tempo, attenta alle esigenze del corpo sociale (non si dimentichi che le aziende iscritte all’albo sfiorano le 2.700 presenze). Sono estremamente soddisfatto delle numerose richieste di adesione che sono arrivate da parte delle aziende e ciò ci rende particolarmente fieri del fatto che iniziative di questo genere risultino essere di forte impatto per l’intero comparto vitivinicolo (la parte aziendale) e per gli stessi operatori del settore (che avranno così una buona occasione per assaggiare varie tipologie di Chianti)”. Busi prosegue: “Il Chianti è originalità, perché ti sorprende sempre, è modernità, perché strizza l’occhio al mondo dei giovani, è freschezza, perché cosi si presenta, profumato e piacevole, è cambiamento perché soltanto chi ha il coraggio di compiere dei mutamenti può ambire ad un qualcosa in più, è invenzione, perché questo nuovo inizio di campagna possa veramente un aiuto concreto, in termini di visibilità, all’intera denominazione e a tutto l’intero comparto vitivinicolo toscano”. Ricordiamoci inoltre che il Chianti sta tornando ad essere il vino italiano per eccellenza (ce lo richiedono i fruitori di questo prodotto, lo ricerca il mercato).

Quando si parla di Chianti, si parla di un vino, certamente, ma ciò che emerge è la storia di un territorio e della sua storia e della sua cultura enogastronomica. Siamo molto fortunati in quanto nell’immaginario collettivo è intensa e ben chiara la realtà delle nostre colline e dei nostri paesaggi creando il giusto approccio mentale, il giusto feeling al consumo di questo vino”. Il Consorzio si sta impegnando in maniera massiccia nel diffondere la cultura (e la storia) che sta (dentro e fuori) un bicchiere di Chianti.

Si potrebbe parlare di Chianti Valley, di un concetto di territorio e di una denominazione (la più ampia docg italiana) che vuole tornare ad essere un prodotto di qualità ed al contempo di emozione forte e vera, duratura. Busi conclude: “Stiamo cercando di contribuire, nel modo migliore, alla promozione del territorio del Chianti e dei nostri associati con eventi italiani ed esteri. Alcune di queste iniziative, diciamo più culturali, svolgono un’efficace operazione di promozione del prodotto, proprio grazie alla loro approccio trasversale, raggiungendo in questo modo un vasto numero di persone, altre, come Vinitaly o gli eventi sui mercati terzi, sono pensate e create al fine per creare delle opportunità di visibilità per le aziende, un ponte di collegamento al fine di approcciare nuovi ed importanti mercati.

In tal senso continueremo a lavorare”.

Notizie correlate
In evidenza