Ma per che cosa sciopera la Fiom?

Nei volantini che circolano in azienda c'è di tutto, dall'articolo 18 al caro benzina: si cerca così adesione ad uno sciopero che in realtà punta, ancora una volta, a dividere.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2012 15:06
Ma per che cosa sciopera la Fiom?

"Per che cosa sciopera domani la Fiom? Contro la crisi? Contro la TAV? Per l’articolo 18? Contro il caro benzina? Contro la siccita? Francamente non lo abbiamo capito." A dirlo il segretario della Fim-Cisl di Firenze, Alessandro Beccastrini, che rivolge al sindacato metalmeccanico della Cgil "un accorato appello alla responsabilità, facendo chiarezza sugli obiettivi, per poter mantenere sui posti di lavoro rapporti corretti, in un periodo così difficile per tanti lavoratori". "Giova ricordare - dice Beccastrini - che lo sciopero di domani è stato proclamato dalla Fiom contro i contenuti del contratto di categoria, firmato da Fim e Uilm (ma non dalla Fiom) nel 2009, e contro il contratto aziendale Fiat del 2011.

In questi giorni però nelle fabbriche metalmeccaniche fiorentine sono circolati volantini in cui si chiamano i lavoratori allo sciopero per i motivi più disparati. Si fa leva spesso su temi reali, azienda per azienda (come in Finmeccanica), problemi concreti sui quali spesso la pensiamo allo stesso modo e siamo impegnati insieme, per trovare adesioni ad uno sciopero che è proclamato per tutt’altri motivi e che punta a dividere". "Rispettiamo gli scioperi - tiene a precisare Beccastrini - e soprattutto rispettiamo i lavoratori che sciopereranno, ma vorremmo più chiarezza da chi invita a usare questo strumento così serio, perché costa soldi a tanti lavoratori.

Anche perché, lo sappiamo tutti, scioperi così generici non ottengono risultati e lunedì non sarà cambiato niente. Ci troveremo di nuovo a fronteggiare le tante vertenze aperte. E comportamenti strumentali e scorretti come quelli messi in campo in queste ore dividono e rendono più difficile costruire soluzioni nell’interesse, questo sì concreto, dei lavoratori".

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