La Toscana verso le elezioni anticipate? Come si muove il Pd

C'è chi vede il presidente Enrico Rossi osteggiato e messo al palo ed invita a serrare le fila dell'opposizione. Gazzarri e Manneschi (Idv): “Sfratto a Rossi? Deliri targati Pdl”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2012 13:45
La Toscana verso le elezioni anticipate? Come si muove il Pd

La crisi economica e finanziaria ha sconvolto gli assetti politici anche in Toscana? Può il strong>Pd che esprime il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, continuare ad essere alleato dell'Italia dei Valori che domani aderisce allo sciopero e alla manifestazione nazionali promossi dalla Fiom a Roma? "L'apertura insistente e quasi pedante del Pd all'UdC è, in realtà, un avviso di sfratto da parte dello stesso Pd alla Giunta Rossi che tiene insieme l'IdV, SeL e la sinistra radicale, e che mai ha negato di voler fare un cambio di maggioranza.

Se il Pd continuerà di fatto a mettere Rossi in estrema difficoltà lanciando un'opa ostile agli alleati di Rossi non è da escludere che si vada verso elezioni anticipate proprio nella rossa Toscana. Non sappiamo quanto la sinistra radicale potrà tollerare di essere considerato dal Pd come alleato a tempo determinato". Così Stefania Fuscagni, consigliere regionale del PdL e portavoce dell'Opposizione in Consiglio regionale in merito alle recenti aperture del Pd all'Udc, che hanno causato tensioni tra il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi e i vertici del suo partito. "Alla luce di ciò che sta accadendo, trovo di buon senso la presa di posizione del capogruppo del PdL in consiglio regionale che, ferma restando l'alleanza consiliare con la Lega Nord i cui rapporti in Consiglio regionale sono ottimi e proficui, è tempo di costruire con l'UdC un rapporto solido e strutturato per rafforzare l'alternativa alla Giunta Rossi su alcuni punti non più negoziabili per lo sviluppo della Toscana.

Del resto, è dovere di tutti noi costruire le basi per rendere la Toscana contendibile e conquistabile e dare alla nostra regione l'occasione dell'alternanza e del buon governo", prosegue la portavoce dell'Opposizione. "Nel tempo abbiamo misurato come l'UdC si sia spesso orientato coerentemente in opposizione al Presidente Rossi, quindi oggi le proposte che i centristi si trovano dinnanzi sono due: da un lato la proposta del Pd che di fatto 'chiama' l'UdC solo per far danno al Presidente Rossi, portando dentro le istituzioni regionali un conflitto tra 'fratelli coltelli' che nulla dà ai toscani, dall'altro un richiamo da parte del PdL per fare uno sforzo di responsabilità, anche in controtendenza alle logiche nazionali, nel solo interesse della Toscana e nel solco di un patto di coerenza con gli elettori di tutto il centro-destra che nel 2010 hanno visto il PDL insieme alla Lega e l'UdC da sola, ma tutti e tre alternativi al Presidente Rossi", conclude Fuscagni. Nel dibattito, apertissimo anche in Toscana dopo che la scena nazionale offre ampi spiragli di 'ravvedimento' e di schieramenti che cercano un loro assetto territoriale, interviene Oreste Giurlani presidente di UNCEM. "La disputa di questi giorni sull'opportunità per il Pd toscano di lavorare ad alleanze mirate con il terzo polo, e l'Udc in particolare, non può essere liquidata come una questione legata solo a particolari contingenze.

Intorno al dialogo con il partito di Casini c'è molto altro. Io credo - spiega Giurlani - ci sia una scelta decisiva per il futuro del mio partito e per tutto il centrosinistra. Non si tratta adesso di scegliere fra due opzioni rigide, quella che sembra sposare il governatore Rossi di alleanze a sinistra con Idv, Sel e la Federazione della sinistra e quanti preferirebbero intraprendere un nuovo percorso con l'Udc. Non si può tutto ricondurre ad una scelta totale e definitiva poiché la materia è più complessa e articolata.

Quel che è certo è che da certi atteggiamenti, dal perseguire o meno il dialogo con alcune forze politiche, può delinearsi meglio il futuro verso il quale ci muoviamo. Personalmente non sostengo rotture traumatiche alla sinistra del Pd e "no" assoluti ad alleanze di quel tipo, soprattutto per i governi locali. Trovare un'intesa elettorale con Sel e Idv e anche vincere le elezioni politiche nazionali contro un centrodestra ridotto oggi ai minimi termini più che possibile è probabile. Da qui a proporre una compagine governativa che sia in grado di dare al Paese le risposte che servono, ce ne passa.

Il rischio è riproporre lo schema Prodi: un'alleanza che vince le elezioni ma che è poi troppo eterogenea, troppo divisa al suo interno da risultare poi perdente sul piano governativo. Ricercare, al contrario, punti di intesa oggi per guardare ad alleanza più larghe e organiche domani, con forze centriste aperte alla sinistra, mi pare operazione lungimirante. Su questo terreno il governo Monti può essere il migliore test per capire fin dove arrivano le assonanze. Monti sta dimostrando grande serietà e correttezza e sta cercando di effettuare scelte anche impopolari ma necessarie anche se, su alcuni temi, sta mostrando la corda e arretrando pericolosamente (penso ad alcune privatizzazioni).

Resta il fatto che intorno al premier possono crearsi convergenze interessanti; può essere un punto di incontro da utilizzare anche in futuro, a prescindere dal ruolo di Monti stesso, che a ogni pié sospinto esclude un suo coinvolgimento in un futuro governo politico post elettorale. Nonostante il grande valore del presidente del consiglio non è intorno alla sua figura che si deve pensare un nuovo schieramento, piuttosto intorno a temi programmatici che troveranno la loro prima sperimentazione proprio in questi mesi e con questo governo.

Dubito che il partito di Vendola possa farli suoi e vedo quello di Di Pietro fortemente polemico se non del tutto contrario. Il Pd sta lealmente e giustamente sostenendo l'esecutivo Monti. Per essere coerente con questo deve pensare, per il futuro, alle forze a lui più omogenee. Chiarendo che ognuno tornerà a fare il proprio mestiere, e quindi il Pdl sarà comunque il perno dello schieramento antagonista, il Pd non potrà non guardare al centro, cercando lì la migliore intesa per un'opzione riformista e moderna" conclude Oreste Giurlani Presidente UNCEM Toscana (Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani) e Sindaco di Fabbriche di Vallico (LU). “La portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni confonde i suoi desideri con la realtà – commentano la Capogruppo Idv in Consiglio Regionale Marta Gazzarri e il Vicecapogruppo Marco Manneschi responsabile Enti Locali Idv Toscana – le fantasie della consigliera sul ben servito a Idv e agli altri partiti minori della coalizione Toscana Democratica è il tipico atteggiamento di chi considera il voto dei cittadini un orpello inutile.” “Comprendiamo bene – continuano Manneschi e Gazzarri – l’ansioso desiderio del PDL di continuare con le pratiche consociative dell’era Verdini, ma per fortuna la politica è una cosa seria e in Regione Toscana la maggioranza che sostiene il Presidente Enrico Rossi è il frutto del voto di una grande maggioranza di toscani.

Per quanto ci riguarda puntiamo a lavorare bene e a concludere l’attuale mandato alla scadenza naturale” “La consigliera Fuscagni si metta dunque l’animo in pace, per questa legislatura non gli tocca governare; così hanno deciso i cittadini”.

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