Barroso ci addita: "All'Ikea sei anni per i permessi"

Rossi: “Nessuno denigri la Toscana”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2012 22:04
Barroso ci addita:

Il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, parlando ai leader della necessità di aumentare la potenzialità del mercato unico, ha citato in negativo il caso di Pisa, dove il gruppo svedese è stato costretto ad attendere sei anni per avere il via per un nuovo centro commerciale a Migliarino. In Toscana esiste un solo punto Ikea, a Firenze. In Cina sarebbero bastati otto mesi per aprire lo store, fa presente Barroso. “Non consento a nessuno di denigrare la Toscana.

Neanche a l presidente Barroso.” Secca la replica del presidente Enrico Rossi ad alcune dichiarazioni del presidente della Commissione Europea, che in suo intervento ha additato il caso dell’insediamento Ikea in Toscana come esempio negativo circa le tempistiche con cui vengono rilasciati i permessi per i nuovi insediamenti produttivi. “Il presidente Barroso — prosegue Rossi — avrebbepiuttosto dovuto chiedersi come mai per anni e anni l’Ikea si sia ostinata a richiedere al comune di Vecchiano licenze non solo per il suo insediamento ma anche per un centro commerciale, i cui volumi sarebbero stati in netto contrasto con le previsioni urbanistiche e con la qualità ambientale dell’area”.

“Il seguito della storia sfugge al presidente Barroso — prosegue il presidente Rossi — Nel luglio scorso io stesso mi sono interessato al problema e ho incontrato i vertici di Ikea. In autunno, sulla base alle intese rapidamente raggiunte con il Comune di Pisa, la multinazionale ha potuto fare la sua scelta e decidere il proprio investimento. A febbraio il comune di Pisa approverà la variante e in primavera si aprirà il cantiere. Da luglio a febbraio: sono proprio i tempi cinesi a cui fa riferimento il presidente Barroso.

Lo stesso amministratore delegato di Ikea ha riconosciuto la serietà e l’affidabilità del comportamento della Regione Toscana, della città di Pisa e delle istituzioni locali. Potrei inviare al presidente Barroso tante lettere di ringraziamento che riceviamo da imprese che desiderano insediarsi in Toscana e che possono farlo in tempi brevi”. “E’ singolare poi che il presidente Barroso si riferisca in modo specifico alla Toscana e alla città di Pisa, procurando ad entrambe un gravissimo danno di immagine, denigrando il loro buon nome e rischiando di compromettere l’interesse delle imprese per i nostri territori.

Mentre cita genericamente la Germania, dove i tempi sarebbero ancora peggiori. Non facciamo le vittime, ma rivendichiamo con orgoglio il nostro lavoro. Come insegna il presidente Monti l’Europa deve imparare a rispettarci. E se per farlo occorre battere il pugno sul tavolo lo farò senza problemi, proprio domani a Bruxelles, dove mi sto recando per una serie di incontri”.

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