Rossi: 'Chi nasce qui sia subito fratello d’Italia'

Il presidente della Regione Toscana è intervenuto al XV Meeting dei diritti umani: "So che questo incontro è una festa, ma è anche frutto di un impegno di studio, e quindi ha un particolare valore"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2011 19:33
Rossi: 'Chi nasce qui sia subito fratello d’Italia'

“C’è da pensare che gli uccelli del cielo e i pesci del mare siano oggi più liberi di muoversi degli uomini”. L’esempio scelto dal presidente Enrico Rossi ha infiammato la platea di ragazzi arrivati da tutta la Toscana per il Meeting di dicembre. Il presidente è emozionato e dà alle sue parole una forza perfino inconsueta. “So che questo incontro è una festa – prosegue dopo aver ringraziato tutti i ragazzi e i professori presenti – ma è anche frutto di un impegno di studio, e quindi ha un particolare valore.

Nell’articolo 3 la Dichiarazione dei diritti dell’uomo parla della libertà di muoversi, di spostarsi all’interno del proprio paese e tra paesi diversi. Purtroppo siamo ben distanti dall’aver assicurato a tutti questo diritto. E questo sarà anche un vostro problema.” “Nel breve tratto di mare tra la Tunisia, la Libia e le nostre coste, un tratto tra i più sorvegliati al mondo, sono morti quest’anno, dicono, 2000 persone e migliaia sono sepolti dalle acque, di coloro che hanno cercato di raggiungere il nostro paese per costruirsi un futuro.

Anche Ammar era arrivato dalla Tunisia a Firenze per questo. Nel febbraio del 2009 non aveva esitato a tuffarsi in Arno per salvare una donna che aveva tentato il suicidio. Poi, osannato ma clandestino, per tutto ringraziamento è stato riaccompagnato alla frontiera. Non è giusto – ha affermato il presidente Rossi tra gli applausi – Le cose devono cambiare”. “Prima abbiamo cantato l’inno “Fratelli d’Italia” – ha proseguito – Io penso che chi nasce in questo paese deve essere fratello d’Italia, dobbiam riconoscere che chi nasce qui è cittadino italiano.

In Toscana sono 33.000 i bambini che nascono ogni anno, e almeno 8000 sono figli di genitori stranieri. Ma nascono qui e fino a 18 anni non diventano italiani. Sono vostri compagni di scuola ed è ingiusto che debbano aspettare per diventare fratelli d’Italia. Questo farebbe bene anche al vostro futuro. C’è una proposta di legge per riconoscere questo diritto, ditelo ai vostri genitori e ai vostri compagni che hanno 18 anni di firmare perché sia presentata e approvata”. “La nostra speranza – ha concluso il presidente – è che insieme alle merci e ai capitali anche gli uomini si possano muovere liberamente su tutta la terra, oggi, nel vostro secolo”. Asilo e libertà di circolazione valori inalienabili Il Meeting sui diritti umani è anche un appuntamento con una miniera di opinioni e arricchimenti della conoscenza, portati da tante personalità della cultura e del mondo della formazione e dell’insegnamento.

Stamani la vivace platea di studenti provenienti da tutta la Toscana ha potuto così ascoltare il costituzionalista, Emanuele Rossi, professore dell’Università di Pisa; e poi lo scrittore Piero Colacicchi, nella sua veste di presidente dell’associazione OsserVazione. Tema comune ai due interventi la libertà di circolazione delle persone. “Un diritto sancito dalla nostra Carta costituzionale all’articolo 35 – ha ricordato il professor Rossi -, scritto da un’assemblea costituente che voleva dare dignità e diritto al lavoro italiano che doveva andare all’estero, da emigrante, per cercare di sfuggire alla povera economia del dopoguerra di un paese distrutto.

Proprio come i paesi da cui vengono oggi coloro che chiedono asilo, assistenza e lavoro a noi, diventati ricchi”. Un diritto da considerare sacro, ha aggiunto, che non è sufficiente affermare in astratto; al contrario, da mettere in pratica attraverso pratiche autentiche di libera circolazione e di protezione dei rifugiati, concedendo casa e lavoro. Proprio il contrario di quei respingimenti in mare che il diritto internazionale respinge, ma che al contrario sono diventati pratica costante di polizia.

E il dato che brucia, ha concluso Rossi, è quel segno meno 42 per cento di asili concessi nel nostro paese a partire dal 2001. Una vera e propria “cultura del respingimento” che funziona da sempre per i Rom, ha ricordato Colacicchi nel suo intervento. “Non dobbiamo cadere nella trappola del pregiudizio – ha sottolineato – creato il più delle volte da studi approssimativi e guidati dall’ideologia, quindi falsi; come quelli di fine ottocento che hanno creato l’inesistente figura dei nomadi Rom, in realtà desiderosi come tutti noi di lavoro e qualche certezza abitativa.

Oggi è essenziale lottare contro le discriminazioni che fanno agire i Comuni in modo punitivo; e i giovani possono invece fare tantissimo per contribuire alla costruzione un’autentica cultura dell’accoglienza”. Stella racconta gli italiani che sognavano la “Merica” Improbabili imbarcazioni a perdere che attraversano il canale di Sicilia, con a bordo donne, bambini, ragazzi, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera di Lampedusa. Le immagini scorrono sui tre grandi schermi del Palamandela, mentre sul palco sale il comandante Antonio Morana: “Stringi le loro mani – dice – e tocchi le loro vite, ti restano impressi gli sguardi pieni di panico dei bambini.

E parole usurate come solidarietà e rispetto dopo aver visto tanta sofferenza riacquistano significato”. Su altre imbarcazioni, che spesso subirono naufragio, si ammonticchiarono altri immigrati, italiani, i nostri nonni. Un’epopea spesso tragica di milioni di uomini, donne, bambini che sognavano la loro “Merica”, e volevano spedire a casa una cartolina con la Statua della Libertà illuminata. Ma una volta superata le barriere e i test di ogni tipo di Ellis Island, si trovarono ad affollare strade come Bayard Street a Little Italy, 132 stanze per un totale di 1324 italiani, a fare mestieri di ogni tipo, a vendere i propri bambini.

Una vicenda che tendiamo a dimenticare e che Gian Antonio Stella racconta a fine mattina agli ottomila ragazzi del Palamandela, mostrando una carrellata di vecchie foto di balie, minatori, stradini, di “orsanti e scimmianti”, di piroscafi naufragati come il “Sirio” o il “Principessa Mafalda “, di vittime di un odio che contro di noi che abbiamo rimosso. “Il ‘foera dai ball’ leghista è come il manifesto del KukluxKlan che inneggiava a ‘L’America agli americani’ – dice il giornalista, autore tra l’altro di “L’Orda”, che passa poi ad elencare gli attacchi e gli omicidi di italiani, spesso colpevoli solo di non sapere parlare l’inglese, fino al processo contro gli anarchici Sacco e Vanzetti con il Daily News che ne annunciò la fine sulla sedia elettrica titolando semplicemente ‘Dead’ “. Ironicamente Stella cita anche il primo premio di poesia lombarda assegnato a un ragazzino cinese di Voghera, Lihao Zhang, per la sua composizione “La Pochada”, mentre non così lombardo è il simbolo del sole delle Alpi che si ritrova persino in una moschea.

” Meditate, ragazzi – dice – meditate”. Intanto sono saliti sul palco Ismail, 29 anni, arrivato a 14 su un gommone dall’Albania e Enayatollah, afgano, che forse ha 23 anni ( la data di nascita gliel’ha assegnata la questura di Torino). Ismail voleva fare il diplomatico ma ha scoperto che non gli è possibile in quanto non è cittadino italiano pur essendo laureato in Scienze politiche. Da tre anni aspetta la risposta alla sua richiesta di cittadinanza, tanto che la figlia che ha appena avuto ha dovuto subito portarla in questure per le foto segnaletiche.

“In un paese che è stato la culla della civiltà, come ho imparato a scuola, vi sembra normale?” chiede alla platea, ricevendone in risposta un lungo “no00″. Enayatollah ci ha messo invece sei anni a raggiungere l’Italia, dopo essere stato lasciato da sua madre solo in Pakistan per poter arrivare in occidente. Dopo peripezie di ogni tipo oggi ha lo status di rifugiato politico, ma questo non gli consente di rientrare in Afganistan. “Sono 13 anni che non vedo mia madre. Voi ragazzi italiani – dice – avete vinto il superenalotto ad essere nati e cresciuti qui.

Il diritto alla mobilità non vale per tutti”. L'Italia sono anch'io - Firenze per il 3° D-Day nazionale di raccolta firme Sono 12 le postazioni della campagna L'Italia sono anch'io, tra iniziative e banchini, che a Firenze e provincia saranno allestite sabato 17 e domenica 18 dicembre prossimi, in occasione del 3° D-Day nazionale di raccolta firme e della Giornata internazionale contro il razzismo. La campagna punta a presentare due proposte di legge di iniziativa popolare (servono 50mila firme) per introdurre lo jus soli, al fine di riconoscere la cittadinanza ai figli nati in Italia da genitori stranieri, ed estendere il diritto di voto alle elezioni amministrative degli immigrati che risiedono nel nostro paese da almeno 5 anni.

A livello provinciale, il Comitato ha già raccolto oltre 3500 firme per ogni proposta di legge. La due giorni si chiuderà con 'Diritti Urgenti', apericena multietnico a partire dalle 19,30 di domenica 18 dicembre al Circolo Arci Pampaloni dell'Isolotto (via Maccari 104, Firenze), in cui si susseguiranno interventi di rappresentanti del comitato, la proiezione di un estratto di '18 Ius Soli' video documentario realizzato da Fred Kuwornu sulla condizione dei ragazzi nati in Italia da genitori immigrati, suoni e danze dell'Africa occidentale con la performance dell'ensemble Tassouma Kono.

All'evento parteciperà il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Di seguito le iniziative di sabato e domenica prossimi:

sabato 17 dicembre Firenze - piazza Leopoldo - banchino davanti Coop - h 10-13/16-19 - via Vittorio Emanuele II 303 - h 14 - Sms Rifredi - Nissaa Al Maghrib - festa di presentazione dell'associazione - via del Rosso Fiorentino, sede Controradio - maratona Controradio club - raccolta firme a cura dell'associazione Assieme - h 10-13 + h 15,30-18 Campi Bisenzio mercato piazza Dante - h 15-18 + Coop - h 9,30-12,30 e h 15-18 Scandicci Gazebo Pd mercato piazza Togliatti - h 8.30-13 Sesto Fiorentino Arci Tenda dei Diritti, piazza del Comune - h 10-13 domenica 18 dicembre Firenze - Circolo Arci Isolotto, via Maccari 104 - h 19,30 - Diritti Urgenti! Apericena Multietnico.

Partecipa Enrico Rossi, presidente Regione Toscana - Crc Brozzi, via di Brozzi 312 - h 13 - in occasione del pranzo sociale per l'apertura tesseramento 2012 - piazza dei Ciompi - h 16,30 - Giornata dei Migranti della Rete Antirazzista sotto la Loggia del Pesce - sit-in e animazioni Calenzano presso Mercato straordinario di Natale in centro - h 10-13 Campi Bisenzio Giornata dei Migranti – Campi Solidale h 10,00 Nella Sala Consiliare Sandro Pertini del Palazzo Comunale:Il Sindaco e la Giunta incontrano i cittadini che hanno ottenuto negli anni 2010 e 2011 la cittadinanza italiana.

Attestato di Benvenuto disegnati da Antonio Manziore h 16,00 Sotto l’atrio del Municipio- Animazione e giochi con l’Associazione Re Dancan- Doni dell’Albero di Natale dell’Unicef offerti dall’Associazione Ivoriani in Toscana h 19,30 Cena Insieme, piatti tipici e etnici presso la Sala ex Manila del circolo Rinascita di Campi Bisenzio, prenotazioni entro il 14 dicembre – circolo.rinascita@libero.it - h 21,30 Danze Egiziane del gruppo artistico ARZAQ San Casciano Val di Pesa via Roma 18 - h 18 - Brindisi multiculturale per l'apertura dello Sportello per l'accoglienza Signa Largo Capitelloni - h 10-13 - gazebo Arci

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