“Di sogni e di orizzonti” Farulli in via de' Serragli

Alla Galleria Pio Fedi una retrospettiva di Fernando Farulli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2011 14:40
“Di sogni e di orizzonti” Farulli in via de' Serragli

Alla Galleria Pio Fedi (via de' Serragli 99) una mostra ripercorre in modo relativamente compiuto l'itinerario artistico di Fernando Farulli. L'artista nato a Firenze nel 1923 è stato uno dei pittori più importanti di una generazione che si è espressa e si è fatta conoscere negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale. I suoi esordi lo videro partecipare alla terza mostra "Arte d'oggi" che nel 1949, a Firenze raccolse i migliori giovani artisti italiani e francesi. La pittura di Farulli, che fu allievo all'Accademia di Belle Arti di Firenze di Francesco Chiappelli e Pietro Parigi, dopo un esordio novecentista si orientò in ambito post cubista, spostandosi poi decisamente nel campo di un certo realismo sociale. Verso la fine degli anni Cinquanta, fondò con U.

Attardi, E. Calabria, A. Gianquinto e i critici D. Morosini, D. Micacchi e A. del Guercio, il gruppo “Il pro e il contro”. Fino agli anni Settanta la ricerca pittorica di Farulli è stata caratterizzata da una figurazione neorealista dai drammatici toni cromatici , mentre forme stemperate sino all'evanescenza onirica distinguono la successiva produzione dell'artista . A partire dagli anni Cinquanta, molte sue opere furono dedicate al mondo della fabbrica e degli operai, quadri con cui Farulli ha interpretato i profondi mutamenti sociali legati al nuovo sviluppo industriale.

Negli anni Sessanta, la sua ricerca si focalizzò su Piombino, realtà industriale restituita in grandi tele dall’inusuale formato allungato, articolate in dinamiche composizioni di piani ravvicinati messi. A cavallo fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, l’influenza della Pop Art si evidenziò negli uomini-oggetto dei “Costruttori”, solitari operai-robot dai gesti bloccati, ripresi in primo piano e a mezzo busto negli interni senza spiragli di fabbriche disumane . Nei primi anni Settanta, i colori di Farulli divennero brillanti e smaltati e ritrassero nature morte e figure femminili sulla spiaggia.

Questi nuovi soggetti segnarono il passaggio a una fase pittorica successiva in cui le violenze cromatiche del suo fare arte lasciò il posto a larghe campiture di colore accordate nei toni omogenei del blu profondo. Fu questa la fase che caratterizzò la mostra di Ferrara (!984) “Le mura d'Atlantide” e la mostra“L'immaginario della vita è sogno”,che si tenne nel 1986 al Palazzo dei Congressi di Firenze. Un'attività importante quella di Farulli, che fu anche straordinario grafico,ed eccellente scenografo per il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Di questo significativo artista da conto la mostra curata da Stefano De' Rosa, visitabile a ingresso gratuito, alla Galleria Pio Fedi sino al 5 gennaio.

Da segnalare anche il bel catalogo edito da Polistampa. In occasione della retrospettiva è stato realizzato uno speciale calendario che riproduce le opere del pittore. Alessandro Lazzeri

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