Peter Stein e Maddalena Crippa, aspettando Canino

Varata con successo quattro anni fa torna, con due serate eccezionali al Teatro di Rifredi, la Rassegna Queer Theatre realizzata in collaborazione e in concomitanza con il Florence Queer Festival

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2011 16:57
Peter Stein e Maddalena Crippa, aspettando Canino

Varata con successo quattro anni fa torna, con due serate eccezionali al Teatro di Rifredi, la Rassegna Queer Theatre realizzata in collaborazione e in concomitanza con il Florence Queer Festival, la manifestazione cinematografica a tematica omosessuale che si svolge a Firenze da nove anni. TRIBUTO Presentato al Teatro Belli di Roma nell'ambito di Garofano Verde, rassegna di scenari di teatro omosessuale, arrivata alla sua 18a edizione sotto la direzione di Rodolfo Di Giammarco, in TRIBUTO troviamo in scena la coppia regina del teatro europeo: Peter Stein e Maddalena Crippa.

Quando Peter Stein ha espresso la sua franca disponibilità ad aderire al Garofano Verde, il discorso è quasi subito andato naturalmente a Jean Genet. Non tanto e non solo per una confidenza culturale di sempre e per un rapporto più intrinseco maturato già ai tempi della sua portentosa e moderna messinscena de “I Negri” alla Schaubhüne di Berlino. Ci deve in qualche modo essere una sintonia di intellettualità vigorosa, di pensiero forte, e di solida fisicità, tra il Genet di decenni fa e lo Stein di oggi. Ed è parso fatale, che la voce brusca ma anche temerariamente classica di Stein potesse molto ben sostenere l’apologia della bellezza che Genet esprime in materia di anatomie maschili, amori maschili, azzardi maschili, sodalizi maschili, tenerezze maschili, rovelli maschili, etiche maschili. Sarà come leggere, attraverso la voce del regista-lettore tedesco, un’altra faccia del Faust a lui tanto caro.

E poi c’è un altro tipo di militanza dello slancio, un altro tipo di dolcezza ferrea, un altro tipo di coraggio dello spirito, ed entra in campo Maddalena Crippa che col suo animo temerario e, con la sua fermezza di artista delle cause umanamente fuori catalogo, ha tutti i toni, i mezzi, i sensi per dare visibilità di pronuncia ed euforia di desiderio a varie poesie o brevi narrazioni di autrici contemporanee ispirate da temi erotici lesbici. E a lei spetteranno le oscillazioni fra smania e panico, struggimento e sarcasmo, introversione e spericolatezza, intercettando le sintonie con un canzoniere odierno di donne per donne, dove l’armonia è via via mentale, carnale, esistenziale, epidermica, timida, spregiudicata, e liberatoria almeno a parole. TUTTA COLPA DI MIGUEL BOSÈ Il secondo e ultimo appuntamento con il Queer Theatre vede protagonista Fabio Canino che torna al Teatro di Rifredi dove negli anni novanta iniziò la sua folgorante carriera di attore/intrattenitore/provocatore con un inaspettato Gian Burrasca per bambini (...ma un po' Gian Burrasca è sempre rimasto...) seguito a ruota da uno sfacciato e divertente Making porn e dall'indimenticabile Fiesta, omaggio trash, ma non solo, al mito di Raffaella Carrà.

Canino è senz’altro il personaggio dello spettacolo italiano più adeguato, per storia e carattere, a portare sulla scena l'irresistibile ironia, le situazioni e i dialoghi esplosivi del romanzo di Gastaldi. Roma, anni ottanta. Tra cartoni animati, videoclip, film e telefilm, il protagonista di questo romanzo si crea un immaginario confuso e colorato. La televisione commerciale, vera grande babysitter dei nati in quei favolosi anni, scandisce i gusti e le scelte di questo bambino "metrosessuale" ovvero bisessuale che sente un irresistibile "calore dietro alle orecchie e un formicolio bizzarro in fondo allo stomaco" in presenza tanto di Heather Parisi che di Miguel Bosè, personaggi caratterizzati entrambi dal travolgente binomio “biondo-occhichiari”.

Le sue naturali e spontanee curiosità sul sesso si scontrano però con la consapevolezza di crescere in una famiglia "tipicamente italiana", con un fratello maggiore virilmente iscritto al Movimento Sociale, una sorella integralista cattolica, un padre militare di carriera e una madre cantante di piano-bar, burrosa e un po' svampita. L'esilarante racconto dei graduali coming out ai famigliari, la scoperta degli ambienti omosessuali, le prime esperienze con compagne e ragazzi conosciuti per corrispondenza si intrecciano alle stravaganti e dettagliatissime informazioni sui "classici" di quegli anni.

La saga della famiglia Chiericato, che riassume in sé la storia del costume italiano di tre decenni, si conclude con lo storico World Gay Pride di Roma nel 2000. ingresso: intero € 14-ridotto € 12 Info: tel 055 4220361/2 Punto Box Office: dal lunedì al sabato ore 16-19 www.toscanateatro.it Teatro di Rifredi via Vittorio Emanuele II, 303 - 50134 Firenze QUEER THEATRE AL TEATRO DI RIFREDI DI FIRENZE SABATO 3 DICEMBRE ORE 21 TRIBUTO PETER STEIN legge Diario del Ladro di Jean Genet MADDALENA CRIPPA legge scritti erotici lesbici dall'antologia Considerate le circostanze di Lee Fleming MERCOLEDÌ 7 DICEMBRE ORE 21 TUTTA COLPA DI MIGUEL BOSÈ FABIO CANINO interpreta liberamente stralci, ricordi, commenti e polemiche dal libro di Sciltian Gastaldi a cura di Angelo Savelli una produzione Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi-Teatro Stabile di Innovazione

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