Lucchini: stop all'altoforno

Evangelisti (Idv): interrogazione alla Camera per la difesa del sito produttivo. PD: "Forte preoccupazione. Subito incontro con il nuovo ministro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2011 16:44
Lucchini: stop all'altoforno

A fine ottobre era stato firmato a Londra il contratto di cessione del 100% del capitale di Ascometal S.A. a Captain BidCo SAS, una Società francese di proprietà di fondi affiliati a Apollo Global Management LLC (NYSE: APO; con i suoi affiliati, "Apollo"). E' di oggi la notizia della chiusura dell’altoforno dal 24 dicembre 2011 al 18 gennaio 2012 annunciata dall’azienda, per mancanza di ordini. "Siamo molto preoccupati per la scelta di spegnere l'altoforno e per l'aggravarsi della situazione dell'azienda.

La cassa integrazione per 2200 lavoratori e' un duro colpo per tutta la val di Cornia e la Toscana." Il segretario del Pd toscano Andrea Manciulli, il responsabile Lavoro Ivan Ferrucci, e il consigliere regionale Matteo Tortolini si esprimono cosi alla notizia. "Auspichiamo che quanto prima - continuano - il nuovo ministro incontri i vertici dell'azienda, le rappresentanze sindacali e le istituzioni, e apra subito il Tavolo nazionale sulla siderurgia come chiesto dall'assessore regionale Simoncini.

La Lucchini e le acciaierie di Piombino sono il secondo principale polo siderurgico del Paese e come tale la questione e' nazionale: è una realtà industriale determinante per il tessuto economico non solo piombinese e toscano ma anche per quello italiano. Per questo deve essere difeso il ciclo integrato e per essere competitivo servono, ad esempio, investimenti nelle infrastrutture nella zona. Non abbiamo molto tempo. Occorre che il nuovo Governo a differenza del passato si interessi subito di questa grave crisi: i lavoratori non devono pagare gli errori di altri e il nostro Paese deve rimanere nella siderurgia, non c'e' una politica economica efficace se abbandoniamo settori industriali importanti come questo". “Lunedì mattina presenterò a Montecitorio un’interrogazione urgente al nuovo Presidente del Consiglio, Mario Monti, e al Ministro dello Sviluppo Corrado Passera, affinché l’esecutivo si attivi subito in difesa del futuro industriale e occupazionale delle Acciaierie Lucchini di Piombino e, più in generale, garantisca prospettive di sviluppo certe a tutto il comparto della siderurgia italiana”.

Lo dichiara, in una nota, il Segretario Idv Toscana, on. Fabio Evangelisti “Alle porte di una nuova stagione politica, economica e sociale – spiega Evangelisti – è fondamentale, per noi di Italia dei Valori, che il nuovo Governo dia risposte rapide e certe in forte discontinuità all’inadempienza cui ci ha abituato Berlusconi. È quanto Monti si è impegnato a fare dinanzi ai due rami del Parlamento e il nostro impegno, come Italia dei Valori, sarà proprio quello di incalzarlo affinché alla crescita affianchi la difesa del lavoro e l’equità sociale.

Per questo chiederemo l’apertura di un tavolo di confronto tra il Governo, gli Enti Locali e le organizzazioni sindacali delle acciaierie”. “La chiusura dell’altoforno – aggiunge Roberto Rizzo, Responsabile del Dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscana – è una notizia preoccupante non soltanto per i duemiladuecento dipendenti dell’azienda, che vedono messo a rischio il salario a causa del ricorso alla cassa integrazione e il loro stesso futuro lavorativo, ma rappresenta anche un serio rischio di impoverimento di tutto il tessuto economico e sociale della Val di Cornia”.

“La dismissione dell’alto forno – conclude Rizzo – rischia di innescare una vera propria bomba sociale e occupazionale per Piombino e per tutta l’indotto che ruota intorno alle acciaierie. Per questo noi di Italia dei Valori continuiamo a sostenere, in sede parlamentare e regionale, la necessità di accelerare tutte le procedure per tradurre in concreto l’accordo finalmente aggiunto con le banche, che può garantire salario per i lavoratori, ripresa produttiva e sopravvivenza per l’indotto”.

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