Detenuto picchiato a Sollicciano, Rifondazione: ''Ripristinare la legalità''

Calò e Verdi (Rifondazione): "Segnalate lettere strappate che erano destinate a detenute"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2011 13:47
Detenuto picchiato a Sollicciano, Rifondazione: ''Ripristinare la legalità''

Un "nuovo episodio di intimidazione e violenza" sarebbe avvenuto nel carcere di Sollicciano. Lo segnalano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi: "Un detenuto viene picchiato, mentre le lettere delle detenute vengono strappate e buttate via. Da mesi mancano i beni primari dai bagnoschiuma agli assorbenti". Si tratta di "episodi gravi e inquietanti di violazione sistematica delle leggi, della Costituzione e dell’ordinamento penitenziario".

Il trattamento penitenziario "deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona". Bisogna ora "accertare le responsabilità e ristabilire l’osservanza delle leggi". Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze di "contribuire a rimuovere inerzie, inosservanze e criticità. Va contrastata la latitanza dell’Amministrazione Penitenziaria e soprattutto va ripristinata la legalità". Nuovo episodio di intimidazione e violenza nel carcere di Sollicciano: con un esposto all'Ufficio di Sorveglianza di Firenze un detenuto "racconta di essere stato picchiato da un agente penitenziario nel pomeriggio del 27 ottobre scorso.

Il marocchino era in osservazione psichiatrica nel reparto assistiti di Sollicciano definito «un lager» quando l'agente, come racconta nell'esposto «mi chiudeva il blindato facendomi scaturire una rabbia e addirittura mi sputava». Mezz'ora dopo lo stesso agente dopo aver fatto uscire il giovane dalla sua cella gli ha ordinato di seguirlo nel suo ufficio. «All'improvviso ha iniziato a tirare pugni fino a farmi sbattere contro sedie e scrivanie. Dopo di lui altre tre guardie mi si sono saltate addosso e come il primo tiravano pugni e calci fino a provocare la caduta di due denti» racconta ancora il marocchino pestato in carcere.

Subito dopo è stato portato in ospedale dove è stato medicato…” Si tratta di un fatto grave e inquietante per il quale chiediamo che le autorità giudiziarie competenti (Magistratura di Sorveglianza e Procura della Repubblica) indaghino su questo grave episodio che contrasta nettamente con l' art. 27 della Costituzione comma terzo ("Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato") e con l'Ordinamento Penitenziario legge 26 luglio 1975 n° 354 art.

1 comma uno ("Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona"). Sempre a Sollicciano viene segnalata un'altra vicenda “questa volta viene raccontata da una detenuta che ha trovato nel cestino del capoposto lettere strappate e buttate, tutte destinate a chi sta scontando la pena. «E questa è l'ultima situazione spiacevole, l'ultima di una lunga serie, utile a spiegare il clima che si è venuto a creare nel reparto femminile da alcuni mesi a questa parte» commenta nella sua denuncia”.

Le detenute da tempo avevano chiesto l'istituzione di una commissione al femminile in modo da far piena luce su quanto sta avvenendo. Lungo è l’elenco delle disfunzioni e delle ingiustizie verso le quali vengono richieste la rimozione di ogni vessazione. Fare luce sul “tema delle lavoranti, dei giorni fissi per il ritiro dei pacchi postali, l'assenza di educatori, corsi al femminile come quello di parrucchiere, la lavatrice che è arrivata ma ancora non funziona, poi una fornitura di assorbenti e bagnoschiuma, da due mesi che non vengono consegnati….”.

Solo alcune settimane fa e precisamente il 17 ottobre Rifondazione Comunista aveva portato all’attenzione del Consiglio Provinciale il drammatico appello del Garante dei Diritti dei Detenuti circa la situazione di insostenibilità nel Carcere di Sollicciano dovuta al sovraffollamento, alle carenze igienico sanitarie, sulla mancanza dei beni primari e sulle carenze di personale e soprattutto all’indifferenza sui diritti dei carcerati. Sul tema dell’indifferenza il Garante era stato più che esplicito rimarcando “il silenzio assordante dell’amministrazione penitenziaria alla quale era stato chiesto più volte di costituire una ‘unità di crisi’ per far fronte a piccole riforme che sorreggano la dignità dei reclusi”.

Una vera carenza strutturale che configge apertamente con le norme di tutela sanitaria previste dalla Costituzione e dalle leggi. Il Garante concludeva questo quadro allarmante ribadendo che “…che le carceri italiane sono diventate delle discariche sociali: la soluzione allora proposta da Corleone è capire chi merita davvero di stare in prigione e chi in comunità di recupero…”. Per protestare sulle condizioni disumane del Carcere di Sollicciano e contro la cortina di silenzio delle amministrazioni penitenziarie il garante allora decise di “trasferirsi in mezzo ai detenuti finché la questione della dignità di queste persone fosse realmente affrontata”.

I Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere il totale sdegno sugli episodi di intimidazione e violenza avvenuti nel Carcere di Solliciano dove un detenuto è stato picchiato e dove le lettere delle detenute vengono strappate e buttate, nel ribadire la necessità che le Istituzioni e Organi intervengano con la massima celerità per accertare i fatti e le responsabilità ristabilendo senza alcun indugio ciò che prevede la Costituzione Italiana e le leggi sul tema delicato dei diritti e del rispetto della dignità umana nel constatare che l’insostenibilità nel carcere di Sollicciano dovuta al sovraffollamento, alle carenze igienico sanitarie, sulla mancanza dei beni primari e sulle carenze di personale e soprattutto all’indifferenza sui diritti dei carcerati ora è aggravata da questi episodi di violenza chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto accaduto nel carcere e sui fatti: pestaggi, violenze, lettere delle detenute strappate, beni primari non consegnati tra cui bagnoschiuma e assorbenti.

Altresì chiedono a fronte della latitanza dell’amministrazione penitenziaria nel dare delle risposte alle numerose criticità più volte denunciate e nel far rispettare nella gestione dell’istituto penitenziario l’osservanza delle leggi soprattutto sul versante dei diritti e della dignità sulle persone cosa intende fare l’Amministrazione Provinciale per rimuovere inerzie, inosservanze e criticità. Altresì sollecitano la Provincia di Firenze ad onorare la realizzazione degli impegni dichiarati e assunti nelle sedi istituzionali e pubbliche sui temi che riguardano la condizione degli istituti penitenziari della Provincia di Firenze a partire dal Carcere di Sollicciano".

Notizie correlate
In evidenza