La Provincia di Firenze condanna il rapimento dei cooperanti nei campi profughi

Barducci e Carovani esprimono vicinanza alle famiglie dei rapiti: “Solidarietà al Popolo Saharawi colpito da vigliacca intimidazione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2011 19:51
La Provincia di Firenze condanna il rapimento dei cooperanti nei campi profughi

“L’episodio del rapimento dei cooperanti nel Sahara Occidentale - dichiara Giuseppe Carovani, Presidente della Commissione Consiliare Rapporti Internazionali e Pace - costituisce un duro colpo all’importante lavoro che da anni le ong e le tante comunità locali, anche toscane, stanno portando avanti a fianco del Popolo Saharawi per affermare il diritto all’autodeterminazione e aiutarlo a sopravvivere in attesa della legittima affermazione dei suoi diritti.” “Non possiamo quindi che esprimere una netta condanna per un atto vigliacco, volto a intimidire persone impegnate da sempre a portare conforto a un Popolo che vive in condizioni di estrema difficoltà” sostiene il Consigliere insieme al Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci. “È un peccato che la questione Saharawi trovi posto sulla stampa internazionale solo per una notizia così tragica.

- continua Barducci – I Saharawi vivono dal 1976 rifugiati nel deserto algerino e troppo spesso ci si dimentica della loro serietà nel rispettare il cessate il fuoco o della fermezza nel rifiutare e condannare ogni deriva terroristica. Si tratta di un chiaro atto di intimidazione completamente estraneo alla cultura pacifica che li contraddistingue, e non posso che esprimere solidarietà nei confronti della Repubblica Araba Saharawi Democratica e del Presidente Mohamed Abdelaziz, di cui apprezziamo le dichiarazioni delle ultime ore”. “Ci auguriamo che i responsabili vengano presto identificati e perseguiti- conclude - e i rapiti tornino velocemente a casa, dalle loro famiglie, alle quali voglio esprimere, anche a nome della Giunta e del Consiglio Provinciale, tutta la nostra vicinanza in questo difficile momento”.

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