Imposta di soggiorno: approvate modifiche pro Comuni

Il provvedimento passa in Consiglio con i soli voti favorevoli della maggioranza. Bini: “Sui Comuni non graveranno oneri economici”. Gli interventi dei consiglieri Giani (Pd), Nascosti (Pdl), Del Carlo (Udc), Taradash (Pdl), Lazzeri (Lega Nord)

Redazione Nove da Firenze
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27 settembre 2011 21:55
Imposta di soggiorno: approvate modifiche pro Comuni

Firenze– Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha licenziato la delibera sull’istituzione della tassa di soggiorno. Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza, mentre Pdl, Udc e Lega Nord Toscana hanno votato contro. Il Consiglio, con votazione esattamente inversa, ha poi respinto una risoluzione proposta da Lega Nord Toscana, che impegnava la Giunta regionale a valutare l’inserimento o meno dei comuni all’interno dell’elenco seguendo criteri oggettivi, come i flussi di arrivi e presenze in relazione al numero degli abitanti, oppure valutando l’incidenza del turismo sul Pil comunale.

Su questa proposta di risoluzione, illustrata dal capogruppo Antonio Gambetta Vianna ha votato a favore anche la consigliera Maria Luisa Chincarini (Idv). La delibera dà ai Comuni, sulla base di alcuni criteri, la possibilità di istituire l’imposta di soggiorno. “Il provvedimento – ha spiegato Caterina Bini (Pd), presidente della commissione per lo Sviluppo economico - specifica che sui Comuni non graveranno oneri economici per l’istituzione dell’imposta di soggiorno. Si estende a tutti i Comuni della Toscana, dopo che la normativa nazionale aveva già riconosciuto questa possibilità ai Comuni capoluogo di provincia e a quelli appartenenti alle Unioni dei Comuni, la facoltà di istituire la propria imposta di soggiorno”. I Comuni che vorranno istituire l’imposta di soggiorno dovranno prima dotarsi dell’Osservatorio di destinazione turistica (ODT), che discende dai criteri adottati a livello europeo, decidendo se costituirne uno proprio oppure utilizzare quello della Provincia.

L’ODT, oltre a raccogliere dati sulle presenze turistiche, dovrà misurare l’impatto del turismo sui bilanci comunali in termini di costi sostenuti per i servizi erogati (ad esempio, raccolta e smaltimento dei rifiuti, fabbisogno energetico, trasporto pubblico). In questo modo, i Comuni potranno meglio determinare l’importo dell’imposta, i cui proventi dovranno essere destinati a finanziare interventi nel settore del turismo, dei beni culturali e ambientali, e dei servizi pubblici locali. Eugenio Giani (Pd), evidenziando l’importanza e la legittimità dell’imposta di soggiorno, ha detto: “Si dà così ai Comuni la possibilità di far quadrare i bilanci”.

Giani ha inoltre aggiunto una raccomandazione alla Giunta: “Che l’Osservatorio sia davvero un elemento di supporto, fornisca un servizio per leggere meglio il fenomeno ‘turismo’ della nostra Regione anche dal punto di vista della contemporaneità”. Il consigliere Nicola Nascosti (PdL), “non entusiasta per l’introduzione della tassa decisa a livello nazionale”, ha osservato che “permettere l’introduzione di tasse diverse da parte dei singoli comuni, scatenando una sorta di competizione tra loro, rappresenta il modo più sbagliato di fare marketing territoriale”.

A suo parere tutto questo rischia di penalizzare la stessa offerta turistica e mette in difficoltà i tour operator. Secondo Nascosti occorrono infatti politiche omogenee sul territorio. “La Regione doveva individuare criteri oggettivi per inserire i comuni nell’elenco – ha affermato Giuseppe Del Carlo (Udc) - Invece se ne è lavata le mani. Sotto il paravento degli osservatori, ogni comune potrà fare quello che vuole e i proventi saranno utilizzati per ripianare i bilanci”. “In piena crisi economica e sociale il turismo tiene, in Toscana è in crescita.

Ed il governo nazionale cosa fa? Istituisce una tassa di soggiorno senza fissare alcun criterio di merito e senza finalizzare i fondi che saranno raccolti. I problemi posti da Nascosti riguardano il Governo, non la Regione”. Lo ha dichiarato nella sua replica l’assessore al turismo Cristina Scaletti, sottolineando che la Regione non ha altro potere se non quello di stilare un elenco di comuni che possono essere aggiunti ai comuni capoluogo ed alle unioni di comuni, già previsti direttamente dalla legge nazionale.

“Il turismo è un valore, non può essere usato per fare cassa”, ha aggiunto, precisando che gli osservatori permetteranno di misurare i flussi e consentiranno ai comuni di valutare con attenzione quanto può essere chiesto ai turisti. “La Regione aveva un compito semplice e lo svolge in modo complicato – ha dichiarato Marco Taradash (PdL), annunciando il voto contrario del proprio gruppo - Gli osservatori costano e svolgono una funzione che è propria dell’amministrazione regionale”. “Gli osservatori sono uno strumento che non dà risposte ai problemi – ha aggiunto Gian Luca Lazzeri (Lega Nord Toscana), motivando il voto negativo – E’ una tassa che non serve al turismo ma solo alle casse dei Comuni”.

(lm-bb-dp)

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