100 luoghi: rinviata assemblea in Sinagoga in coincidenza col Capodanno ebraico

Gruppo FLI: “Mercoledì parteciperemo”. Bonifazi (Pd): "Bene". Castello, De Zordo: "Si deve ripensare una scelta totalmente sbagliata"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2011 22:17
100 luoghi: rinviata assemblea in Sinagoga in coincidenza col Capodanno ebraico

“Eravamo stati informati della coincidenza della vigilia del Capodanno ebraico con le cento assemblee che mercoledì sera si terranno in contemporanea in altrettanti luoghi della città, pertanto l’assemblea che avrebbe dovuto svolgersi sulla Sinagoga si terrà un altro giorno. Che individueremo insieme alla Comunità ebraica”. Ad affermarlo è Lucia De Siervo, capo di gabinetto del sindaco Matteo Renzi. “È stato deciso di spostare l’assemblea nel rispetto della festività e perché ci teniamo che anche la comunità ebraica sia presente a questa iniziativa di partecipazione democratica - continua De Siervo -.

I cento luoghi sono infatti l’occasione per far conoscere ai cittadini lo stato di avanzamento dei lavori nei vari luoghi, presentati lo scorso anno per la prima edizione dell’iniziativa, e per spiegare come l’amministrazione comunale ha lavorato nel corso dell’anno, dando la tempistica per i vari progetti”. Per quanto riguarda la Sinagoga di via Farini (luogo numero 68) è già stato ultimato uno degli interventi previsti, ovvero la realizzazione dell’illuminazione monumentale dell’edificio. “Mercoledì parteciperemo alle assemblee dei 100 luoghi perché siamo convinti dell’utilità del confronto con cittadini sui temi dello sviluppo e del cambiamento della città”.

Così si esprimono i componenti del Gruppo FLI che poi precisano che: Bianca Giocoli sarà al Palazzo di Giustizia a Novoli. Riccardo Sarra sarà al Progetto caserme in Piazza Tasso. Stefano Bertini sarà a San Frediano al SAM Vecchio Conventino. “Certamente si può fare molto di più – aggiungono – anche in tema di partecipazione, ma il metodo inaugurato dal Sindaco Renzi va comunque giudicato positivamente. Crediamo che per una corretta valutazione dei progetti e delle esigenze sia necessaria una pluralità di voci ed ecco perché FLI da opposizione responsabile e costruttiva, parteciperà a questi eventi per raccogliere le istanze dei cittadini.

Certo i cento luoghi vanno interpretati non come la summa delle problematiche cittadine, ma come uno spaccato sul quale lavorare e poiché in questo senso qualche risultato ci pare sia stato raggiunto (per esempio demolizione delle ex poste o giardino inaugurato ieri sul lungarno Santa Rosa) nell’interesse della città crediamo necessario, contrariamente all’anno scorso, non far mancare la nostra presenza ed il nostro punto di vista”. “Bene che un’altra importante forza dell’opposizione oltre all’Udc abbia colto l’importanza di un sistema partecipativo alla scelte pubbliche.

E' apprezzabile e sintomo di maturità politico istituzionale”. Lo ha detto il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi che vede positivamente la partecipazione degli esponenti di Fli di Palazzo Vecchio alle assemblee dei 100 luoghi che si svolgeranno il 28 settembre. “I 100 luoghi – ha aggiunto Bonifazi- sono momenti di confronto e di scambio nell’interesse della città e la presenza dell’opposizione non può che accrescerne il contenuto”. “Il sindaco Renzi sostiene ora che la Convenzione con Ligresti firmata da Comune, Provincia e Regione può essere rivista se non addirittura azzerata -dichiara la capogruppo di perUnaltracittà Ornella de Zordo- Si abbia allora il coraggio di farlo, visto che ci si balocca con i conti fino a parlare di “volumi zero” in un Piano strutturale che invece recepisce questa vecchia previsione, e la nostra Osservazione che chiedeva di cancellarla è stata bocciata.

Si rimetta in discussione realmente una scelta sbagliata, per valutare finalmente le esigenze della città e della Piana, a partire da un non più rimandabile riequilibrio ambientale; e si cancelli per quanto possibile (l’obbrobrio della scuola carabinieri andrebbe demolito) quella sciagurata idea figlia della speculazione, della rendita e della sudditanza – vedremo quanto interessata – della politica agli affari del palazzinaro di turno. Da tempo ripetiamo, in buona compagnia di illustri tecnici e urbanisti, che saturare l’area di Castello con 1 milione e mezzo di metri cubi è una scelleratezza, che diventa ancor più grave se si considera che in realtà a Firenze non serve niente di quel che si andrebbe a fare: uffici (quali?) alloggi privati a caro prezzo (per chi?).

Non a caso ci fu il tentativo quasi riuscito di forzare lo spostamento della sede della Provincia e della Regione, in modo da avere un committente sicuro e solvibile: le casse pubbliche, che con andazzi simili si sono ormai svuotate. Si è avviato il processo per la vicenda Castello, brutta storia di una pessima stagione dell’urbanistica fiorentina, fatta sicuramente di poca trasparenza e scarsa attenzione per l’interesse dei cittadini, e forse – lo dirà il processo – di irregolarità e comportamenti illeciti.

Ce ne siamo occupati in tempo reale quando le nostre analisi parevano non realistiche ai più. Se è chiaramente auspicabile che si faccia luce su una vicenda complessa e sulle responsabilità di amministratori e imprenditori, interesse primario per la città sarebbe che si cogliesse l’occasione per rivedere totalmente la scelta che sta alla base di quanto comincia oggi a sfilare davanti al giudice”.

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