Sindaci in piazza, sciopero nazionale contro la manovra economica

“I nostri Comuni non sono più in grado di dare servizi ai cittadini”. Giovedì 15 settembre gli amministratori presenzieranno gli uffici Anagrafe e Stato civile per illustrare la protesta. Da Uncem filo diretto con i Comuni in videoconferenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 settembre 2011 15:07
Sindaci in piazza, sciopero nazionale contro la manovra economica

C’è grande fermento in Toscana alla vigilia della giornata di protesta dei sindaci promossa da Anci nazionale per domani 15 settembre contro la manovra economica del governo. Nell’occasione, i Comuni bloccheranno simbolicamente il servizio anagrafe e stato civile e ai cittadini che vi si recheranno sarà consegnata una lettera in cui vengono spiegati i motivi della protesta. In Toscana, per rafforzare ulteriormente l’iniziativa, in tutte e 10 le province sono stati organizzati incontri di delegazioni dei sindaci con i Prefetti, che hanno dato la loro disponibilità. A tutti gli incontri sarà presente un componente del Comitato Direttivo di Anci Toscana.

La riconsegna delle deleghe al Prefetto – precisa Anci - è da intendersi come un gesto simbolico, e non dovrà causare disagi alla popolazione e interruzioni di servizi. Il senso dell’iniziativa è quello di portare a conoscenza della cittadinanza quali potrebbero essere le conseguenze delle scelte adottate con le ultime manovre finanziarie dal Governo. La protesta prevede più azioni: domani, giovedì 15 settembre, si concretizzerà nel blocco simbolico degli uffici di anagrafe e stato civile di tutta Italia mentre sabato 1 ottobre sarà la volta dell’Open Day in tutti i palazzi comunali di Toscana e Emilia Romagna sotto lo slogan “ salviamo il bene comune”, ovvero i cittadini che aderiranno alla protesta saranno accompagnati in un tour guidato all’interno dei Comuni per dimostrare la totale assenza di sprechi.

Annunciato, sempre come forma di protesta, anche il blocco del censimento 2011 qualora il Governo dovesse rimanere irremovibile alle richieste dei Sindaci. Domani a Roma tutti i presidenti di Provincia d’Italia, saranno all’Assemblea promossa dal Consiglio direttivo dell’Upi per presentate a partiti politici, gruppi parlamentari e forze economiche e sociali gli effetti negativi che il Disegno di legge costituzionale del governo sulla soppressione delle Province produrrà sulla spesa pubblica e sull’assetto istituzionale dei territori.

La Provincia di Firenze aderisce. In sostituzione del presidente Barducci (in quelle stesse ore impegnato in una missione istituzionale in Germania) alla manifestazione di Roma sarà presente l’Assessore provinciale all’Ambiente, Renzo Crescioli. “Con molta convinzione e determinazione la Provincia di Firenze è a fianco dell’Upi e dei sindaci – afferma il Presidente Andrea Barducci – per contestare un disegno di legge nato sull’onda della disinformazione. Un provvedimento non solo inutile, ma addirittura penalizzante per il funzionamento della macchina amministrativa e soprattutto dannoso per le casse pubbliche”. “Ad esempio – aggiunge Barducci - nessuno dice ai cittadini toscani che l’abolizione delle Province e il trasferimento del personale alla Regioni farà aumentare i costi per i dipendenti addirittura del 24%.

E nello stesso tempo, al posto di dieci Province c’è il serio rischio che nascano una quarantina di nuovi enti. Una vera beffa per i cittadini a cui è stato fatto credere che si sarebbero risparmiati miliardi di euro proprio con l’abolizione delle Province. In realtà si tratta di una cortina fumogena che è servita a mascherare i veri sperperi e l’inadeguatezza di questo governo a realizzare una vera riorganizzazione istituzionale”. “Per questo – conclude il Presidente della Provincia di Firenze - siamo favorevoli all’iniziativa dell’Upi Toscana che intende invitare Giuseppe Castiglione, presidente nazionale dell'associazione, a farsi promotore di una raccolta di firme per portare in Parlamento una proposta di legge sul dimezzamento del numero dei parlamentari”. “Domani sarò a Roma per protestare, insieme ai sindaci, agli altri presidenti di Provincia e ai governatori delle Regioni contro una nuova manovra economica che produrrà tagli inaccettabili e una drastica riduzione dei servizi essenziali per i cittadini.

Il governo ci mette in ginocchio scaricando su enti locali e Regioni il peso della manovra, compromettendo in modo irreparabile la quantità, oltre che la qualità, degli interventi sul territorio”. A dirlo è il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, alla vigilia della grande mobilitazione in programma domani, giovedì 15 settembre a Roma, indetta da Anci, Upi e Conferenza delle Regioni. “Il governo – aggiunge Bezzini – continua a tagliare sulla testa dei territori: alla riduzione inarrestabile dei trasferimenti delle ultime manovre, si va ad aggiungere un inasprimento brutale del patto di stabilità che si tradurrà, per le Province, non solo nell’impossibilità di realizzare nuove opere pubbliche, ma anche in un ingessamento delle risorse oggi disponibili, con conseguenze drammatiche per l’economia dei territori.

Ci stanno dissanguando lentamente, riducendo di manovra in manovra la nostra capacità di intervento e la nostra autonomia, a scapito di cittadini e imprese”. Tra i sindaci d’Italia che sciopereranno giovedì 15 settembre per protestare contro gli effetti della manovra del governo ci saranno anche gli amministratori comunali di San Casciano, Tavarnelle e Barberino Val d’Elsa. Massimiliano Pescini, Sestilio Dirindelli e Maurizio Semplici riconsegneranno simbolicamente al Prefetto e al Ministro dell’Interno le loro deleghe sulle funzioni di Anagrafe e Stato civile. “Non vogliamo interrompere l’erogazione dei servizi - dichiarano i sindaci - per evitare di procurare disagi ai cittadini ma intendiamo aderire alla giornata nazionale della protesta e ribadire insieme l’insensibilità del governo rispetto ai reali bisogni delle nostre comunità e alle difficoltà dei bilanci, già aggravati dai tagli operati precedentemente, ci mobiliteremo contro una manovra che riteniamo dannosa, ingiusta in quanto mette seriamente a rischio i servizi essenziali”.

Giovedì 15 gli uffici Anagrafe e Stato civile dei tre comuni chiantigiani rimarranno aperti e saranno presenziati dai rispettivi amministratori comunali. “Aderiremo allo sciopero - aggiungono i sindaci - spiegando personalmente ai cittadini le ragioni della protesta e gli effetti negativi sui servizi erogati dal Comune conseguenti alle norme contenute nella manovra economica, distribuiremo la lettera aperta con la quale mettiamo la popolazione a conoscenza di questa nostra azione che mira a difendere i diritti e non a tagliarli o dequalificarli”.

Il Sindaco di Calenzano Alessio Biagioli parteciperà al presidio organizzato dall’Anci di Firenze sotto la Prefettura, mentre non verranno sospesi i servizi di anagrafe e stato civile, come avviene in altri Comuni. "Abbiamo deciso di aderire alla protesta perché con questa manovra viene sostanzialmente cancellata l’autonomia dei Comuni – ha detto il Sindaco Alessio Biagioli – Ci sono norme che indicano addirittura l’ora di convocazione dei consigli e delle giunte.

Non siamo inoltre in grado di mettere in atto progetti per migliorare le nostre città o sostenere le nostre imprese. I tagli alle risorse dei Comuni e il patto di stabilità ci impediscono di farlo, obbligandoci ad aumentare la pressione fiscale e a ridurre i servizi". "Scendere in piazza come Sindaci – ha concluso Biagioli – significa difendere i diritti dei nostri cittadini, perché con questa manovra ci viene impedito di svolgere la nostra funzione più importante: migliorare la qualità della vita delle nostre comunità, attraverso servizi e prestazioni.

Questo ci è reso impossibile perché ogni anno dobbiamo destinare risorse sempre maggiori alle casse dello Stato". Si ritroveranno domani a Pisa davanti alla Prefettura anche i Sindaci di San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Montopoli Val d’Arno e Castelfranco di Sotto aderiscono e sostengono la protesta promossa dal Direttivo dell’Anci Nazionale a dimostrazione dello stato di profondo disagio che stanno vivendo. I Sindaci si ritroveranno a Pisa alle ore 11.15 davanti alla Prefettura e consegneranno al Prefetto la lettera che motiva la protesta indetta dell’Anci Nazionale.

Seguirà una conferenza stampa alla quale parteciperanno tutti i Sindaci della provincia. Nei Comuni di San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Montopoli Val d’Arno e Castelfranco di Sotto agli uffici anagrafe e stato civile sarà presente un assessore o un consigliere comunale che informerà i cittadini della protesta e contestualmente saranno distribuite le lettere informative del Sindaco ai cittadini con notizie relative agli effetti della manovra nei singoli enti. Tutti contro la manovra: con i propri dubbi, riflessioni ma anche idee e proposte di modifica, per una manovra meno iniqua e meno ingiusta.

Anche l’assessore al bilancio e al rapporto con gli enti locali, on. Riccardo Nencini, parteciperà giovedì 15 settembre alla maratona web organizzata dall’Uncem, l’unione delle comunità montane. Anche il Comune di Firenze aderirà allo ‘sciopero dei sindaci’ e il vicesindaco Dario Nardella andrà alle 10 in prefettura, dove restituirà simbolicamente le deleghe relative all’anagrafe e allo stato civile La staffetta di interventi inizierà la mattina alle 10 per proseguire fino alle 19: politici, parlamentari e rappresentanti di categoria. La si potrà seguire su internet, in videoconferenza, sulla pagina di Facebook di Uncem Toscana, raggiungibile anche dal sito www.uncemtoscana.it e su Toscana Channel, in digitale, su Sky su Tivùsat. La diretta sarà trasmessa sul web anche dal network di micro web tv che fanno capo all’osservatorio Altratv.tv.

L’assessore Nencini interverrà per telefono attorno alle 16.

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