Nuova ricerca su moda maschile nel Cinquecento

Acidini, Chiarelli e Piacenti presentano a Palazzo Pitti "Pitti Uomo 1540-1580"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 settembre 2011 00:01
Nuova ricerca su moda maschile nel Cinquecento

Firenze - Giovedì 15 settembre alle 17.00 il Rondò di Bacco di Palazzo Pitti a Firenze ospita un importante evento dedicato alla moda fiorentina di cinque secoli fa, con la presentazione dei risultati di una pluriennale ricerca della studiosa del costume Roberta Orsi Landini incentrata sull'abbigliamento di Cosimo I de' Medici, primo granduca di Toscana. All'incontro parteciperanno la soprintendente per il Polo Museale Cristina Acidini, la direttrice della Galleria del Costume Caterina Chiarelli e la direttrice del Museo Stibbert Cristina Piacenti, fondatrice della Galleria.

Nell'occasione sarà presentato un elegante volume che raccoglie i risultati della ricerca, lo studio più completo mai pubblicato sulla moda maschile nella Firenze del Cinquecento, Moda a Firenze 1540-1580. Lo stile di Cosimo I de' Medici (Mauro Pagliai Editore, pp. 320, euro 77) con più di 120 tavole a colori e testi in italiano e inglese. Precederà la conferenza, alle ore 16.00, una visita alla Galleria del Costume durante la quale l'autrice sarà lieta di illustrare gli abiti medicei. Roberta Orsi Landini lavora da 30 anni alle collezioni tessili e di costumi di Palazzo Pitti e collabora con pubbliche istituzioni e musei in Italia e all'estero: dopo il suo fortunato lavoro su Eleonora di Toledo e l'abbigliamento femminile del Cinquecento, pubblicato con successo dallo stesso editore nel 2005, si concentra adesso sulla figura del suo consorte.

Attraverso lo studio meticoloso dei documenti d'archivio e dell'iconografia coeva, ricostruisce il guardaroba di Cosimo, dagli abiti di uso quotidiano alle vesti da cerimonia, passando per calzature e accessori: prende in esame cappe, giubbe, calzari e pianelle, guanti e perfino bottoni. L'analisi di ogni capo comprende note sulla sua provenienza, sulla fattura, sul tipo e sulla quantità di stoffa necessari alla fabbricazione, oltre a un attento esame delle decorazioni. La ricerca sulle fonti documentarie, molte delle quali inedite, sui dipinti e sugli abiti dell'epoca, ha permesso non soltanto di fornire un ritratto a tutto tondo e per molti versi innovativo del granduca, ma soprattutto di offrire un panorama esaustivo dell'evoluzione della moda e del gusto nella Firenze rinascimentale.

Sono rivelati aspetti poco conosciuti dell'abbigliamento cinquecentesco e non mancano vere e proprie scoperte, come l'uso a scopo sanitario del martingala, elemento ritrovato nelle calze funerarie del granduca. Il glossario con i nomi degli indumenti, un elenco dei manifattori conosciuti e le tavole che riportano giorno per giorno tutti gli abiti fabbricati nella corte fiorentina, completano un'opera ricca di spunti sia per gli studiosi che per gli appassionati, destinata a divenire una fonte insostituibile nella storia della moda. Nel 1537, giovane di appena 17 anni, Cosimo viene eletto al governo della città di Firenze.

Alessandro de' Medici, cui l'imperatore Carlo V aveva conferito il titolo di Duca, è appena stato ucciso in nome della libertà della Repubblica Fiorentina. In città c'è agitazione, i senatori temono una guerra civile. Eleggere subito un altro Medici al governo sembra loro la soluzione più adeguata, soprattutto se il giovane è figlio di Giovanni dalle Bande Nere, capitano famoso per il suo valore, e non sembra dimostrare nessun interesse a posizioni di potere. Ma Cosimo, ancorché giovanissimo, è tutt'altro che facile da dominare: impone in poco tempo le sue scelte, governando per quasi trent'anni come un signore assoluto.

Da una città-stato crea uno stato territoriale che cura e protegge con fortificazioni e una politica estera di largo respiro. Sposando Eleonora di Toledo, figlia del viceré di Napoli, si imparenta con una casata nobiliare delle più importanti di Spagna; e per il figlio Francesco otterrà la mano di Giovanna von Habsburg, figlia dell'imperatore Ferdinando I. A Roma nel 1570, nel corso di una solenne cerimonia, il papa Pio V gli conferisce il titolo di Gran Duca, che i suoi successori manterranno fino alla creazione del Regno d'Italia. Cosimo ama le arti e le lettere, che promuove riunendo intorno a sé gli ingegni più alti del suo tempo; abbellisce il Palazzo della Signoria, sede del governo dello stato e sua residenza per circa vent'anni, con ristrutturazioni, cicli di affreschi, opere d'arte e manufatti degli artigiani più prestigiosi.

Ma il suo stile di vita rimane improntato alla modestia: la sua corte sembra adeguata alle dimensioni ridotte del suo stato; vive come un pater familias, e come tale vuole essere percepito dai suoi sudditi. Attraverso il suo abbigliamento Cosimo usa la sua immagine con piena consapevolezza dei fini politici che si propone: non deve offendere la sensibilità dei suoi concittadini seguendo mode straniere o fugaci, ma adottare lo stile tradizionale della città, improntato alla sobrietà e alla serietà propria dei mercanti e dei banchieri, cui si deve la grandezza di Firenze.

I suoi abiti sono severi, confezionati con le lane e con le sete sulla cui produzione si regge l'economia della città. Mai eccessive sono le guarnizioni in oro, fuorché nelle apparizioni ufficiali, dove la sua persona deve testimoniare la potenza e la ricchezza dello stato e lo sfarzo non può mai essere eccessivo. Regnante di uno stato che egli stesso ha rafforzato e imposto sulla scena politica e culturale internazionale, Cosimo I de' Medici non cambia il modo di abbigliarsi dei fiorentini; indica però ai suoi successori il criterio cui debbono attenersi e il modello che devono impersonare.

La sobrietà e la misura, che sono la cifra del suo stile, sono le virtù che i sudditi apprezzano maggiormente in un sovrano. Gherardo Del Lungo

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