ITI, stipendi pagati dallo Stato. Renzi ringrazia la Gelmini, ma e' polemica

Il sindaco dalle pagine di Facebook si congratula con la Pubblica Istruzione che si occupera' di stipendiare i professori dell'Istituto tecnico industriale. "Un risparmio di oltre 10 milioni di euro" scrive Renzi. Ma l'Istituto e' decadente, chi paga?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 agosto 2011 09:46
ITI, stipendi pagati dallo Stato. Renzi ringrazia la Gelmini, ma e' polemica

Il sindaco Matteo Renzi si affaccia su Facebook per ringraziare il Ministro Gelmini: "A proposito di concretezza. Si chiude dopo 30 anni di polemiche la vicenda ITI: i professori di questa scuola erano pagati dal Comune e non dallo Stato, creando notevoli problemi al bilancio. Grazie a un'intesa con il Ministro Gelmini - che ringrazio sinceramente - si sana questa assurdità. Per Firenze significa un risparmio di oltre 10 milioni di euro all'anno sulla spesa corrente". Il primo cittadino indice successivamente una conferenza stampa per presentare l'accordo elogiando il buon rapporto da lui creato con il Governo a partire da quel famoso incontro di Arcore che ha portato ''sostanza'' al Comune di Firenze dopo "anni in cui abbiamo sentito solo parlare". I soldi, in un momento di crisi sono quello che conta.

Ci sono i numeri del Quanto, manca sapere il Dove e Quando verranno utilizzati. Il fatto che lo Stato si accolli gli stipendi permetterà un risparmio notevole per Palazzo Vecchio e l'intero Istituto, passando nella competenza del Ministero della pubblica Istruzione entrerà nel patrimonio in carico alla Provincia. Un Patrimonio che Palazzo Medici vorrebbe però prendere con il 'beneficio d'inventario' visti i tanti problemi pendenti sull'intera struttura. Così commenta l’assessore provinciale all’istruzione: “Un accordo che sancisce un passaggio positivo ma sul tavolo restano due gravi questioni: una legata alla ristrutturazione dell’edificio, l’altra alle ripercussioni che questa intesa avrà in termini di personale nelle scuole provinciali” “ Erano anni che si aspettava questo accordo, risalente al 2007 quando l’allora Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici siglò con il Ministro Fioroni la convenzione per il passaggio dal Comune di Firenze allo Stato dello storico istituto fiorentino”.

“Sono diversi anni che l’Iti ha bisogno di importanti investimenti - continua Giovanni Di Fede - nella manutenzione straordinaria, interventi per circa 8 milioni di euro non più derogabili. Fino ad oggi la competenza su questa scuola era del Comune ma ora, prima di passare alla Provincia, deve essere affrontata – con impegno condiviso – la questione della messa in sicurezza e della ristrutturazione. Per questo, suggerisco a Palazzo Vecchio di investire una parte di quegli’undici milioni di euro risparmiati proprio in manutenzione.

Noi abbiamo più volte segnalato – durante il tavolo provinciale – la necessità di stornare questi fondi per rifare alcune parti della scuola che necessitano di interventi urgenti, ma un accordo ancora non è stato trovato”. L’assessore provinciale all’istruzione interviene anche in merito alla questione legata al personale: “Ora ci troviamo in una situazione critica perché questo accordo (senz’altro positivo per l’Iti) inevitabilmente penalizza le scuole del territorio fiorentino: il passaggio allo Stato dei circa 80 docenti dell’Iti (circa 160 in due anni) inciderà inevitabilmente con la nostra richiesta al Ministero di avere 300 persone in più nel corpo docente e non docente.

Eppure ad oggi esistono delle realtà molto critiche nella provincia di Firenze, come più volte denunciato: ad esempio circa il 10% delle prime classi supera i trenta alunni con evidenti difficoltà anche logistiche per contenere in aule non adeguate un numero così elevato di studenti”. La polemica si è aperta immediatamente con l'opposizione. Renzi bacchetta il coordinatore del PDL Toccafondi che si è complimentato per un accordo partorito in primis da un lavoro del centrodestra.

Renzi: "Per me può prendersi anche il merito, se vuole.. però magari fate sapere a Toccafondi che abbiamo firmato prima che lui parlasse". Arriva anche la replica del consigliere regionale Giovanni Donzelli: “Con parte del risparmio garantito dal passaggio dell’Iti allo Stato, il Comune sani i gravissimi problemi strutturali in cui da anni versa l’Istituto, a partire dall’amianto nelle classi. Un atto doveroso nei confronti degli studenti, dopo anni di scaricabarile su chi, tra Provincia e Palazzo Vecchio, fosse responsabile delle pessime condizioni dell’Iti”.

Così il consigliere regionale. “Di fronte a questa emergenza siamo stati costretti ad assistere ad un penoso e vergognoso rimpallo di responsabilità tra istituzioni e singoli, con protagonisti principali, Matteo Renzi, ex presidente della Provincia e attuale sindaco, e Giovanni Di Fede, ex portavoce del sindaco Domenici e attuale assessore provinciale all’edilizia scolastica”, prosegue il consigliere regionale del PdL. “Il passaggio dell’Iti dal Comune allo Stato non è un successo personale di Renzi, ma di tutta la città. Era nei nostri programmi elettorali, ed è stato realizzato grazie all’impegno del PdL locale e nazionale.

Quel che ci spaventa è sapere come Renzi utilizzerà i soldi risparmiati, ma ciò non dipende più né dal Governo né dal PdL. Confidiamo che siano utilizzati in primis per togliere l’amianto dalle classi dell’Iti e quindi per ulteriori lavori utili a tutti i fiorentini, e non per promuovere la realizzazione di nuove edizioni del ‘Genio fiorenzino’ o aumentare ulteriormente il suo staff personale, da codazzo da prima Repubblica, conclude Donzelli. Ant. Len.

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