Batterio killer, Cia: “No ad allarmismi mediatici”

Il presidente Pascucci: “Sistema sanitario italiano in tema di controlli si è rilevato fra i più efficienti”. Nell’ultimo decennio allarmi ingiustificati hanno creato psicosi fra i cittadini-consumatori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2011 19:32
Batterio killer, Cia: “No ad allarmismi mediatici”

Firenze - “No ad allarmismi mediatici sulla vicenda del batterio killer (Escherichia Coli), che sta preoccupando da settimane l’Europa”. Lo afferma la Cia Toscana - Confederazione italiana agricoltori - preoccupata per le conseguenze devastanti per l’ortofrutta toscana. “La scarsa informazione, le notizie contraddittorie e la lungaggine con cui è stata gestita la vicenda dalle autorità sanitarie tedesche – sottolinea la Cia Toscana - ha messo in ginocchio le imprese ortofrutticole, con un danno economico per l’intero settore in Italia, a causa della caduta dei consumi, blocco dell’export, distruzione del prodotto”.

“Il caso Escherichia coli – sottolinea la Cia Toscana - è scoppiato proprio a ridosso delle grandi campagne di raccolta, e ora centinaia di stagionali (soprattutto extracomunitari) temono di rimanere disoccupati se la situazione non torna rapidamente alla normalità. Giugno e luglio infatti sono i mesi clou per la raccolta di frutta e ortaggi. Va inoltre rilevato come un processo di riconversione della nostra agricoltura che vedeva nell’ortofrutta una possibile occasione di reddito, specialmente in alcune zone della regione, rischia seriamente di essere compromesso da questa vicenda”.

“Quella dell’E.coli – afferma Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana - è però l’ultimo anello di una catena di emergenze che hanno devastato la nostra agricoltura e l’intera filiera agroalimentare. Negli ultimi dieci anni gli allarmismi ingiustificati e “gonfiati” da esagerate campagne mediatiche, creando psicosi vere o presunte tra i cittadini, hanno provocato un crollo verticale dei consumi, causando un danno che raggiunge la cifra record di oltre 5 miliardi (in Italia) di euro pur in presenza di un sistema sanitario italiano che in tema di controlli e sicurezza alimentare, si è rilevato uno dei più efficienti”.

La Cia Toscana chiede un atteggiamento serio e responsabile dei media nel trattare questi argomenti, la messa in campo di strumenti ed azioni da parte delle istituzioni per tutelare la salute dei consumatori, i produttori agricoli e quanti a diverso titolo sono impegnati all’interno delle filiere produttive agroalimentari. “E’ urgente – auspica la Cia regionale - che la Commissione Europea ed il Governo Italiano promuovano una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori per una corretta informazione; è necessario fare il massimo sforzo possibile per ripagare i danni subiti dall’intero comparto e che gli indennizzi proposti dalla Commissione UE siano totali e non parziali, altrimenti c’è il serio rischio che molti produttori escano dal mercato.

Ritiene infine giusto che a pagare non sia solo l’Europa, ma anche e soprattutto la Germania, che ha delle responsabilità enormi”. “La Cia Toscana – conclude Pascucci – ritiene che deve rafforzarsi l’impegno a livello internazionale da parte di tutti i Paesi affinché vengano intraprese con maggior efficacia le iniziative per cambiare i principi del libero mercato con l’esigenza di favorire un’equa distribuzione delle risorse alimentari mondali promuovendo l’aumento degli scambi commerciali da governare con reale condivisione rafforzando le azioni di sicurezza alimentare come richiedono cittadini e consumatori”.

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