Santa Maria Novella, quale futuro per la stazione?

De Zordo e Grassi: "Stazioni ferroviarie destinate a diventare centri alberghieri e commerciali, altri 8.000 metri quadrati di alberghi a Santa Maria Novella"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2011 20:13
Santa Maria Novella, quale futuro per la stazione?

Firenze - “In un momento di sofferenza per le tante imprese alberghiere fiorentine che faticosamente stanno riprendendosi da crisi ancora irrisolta, l'amministrazione comunale regala ai grandi gruppi immobiliari di Grandi Stazioni spa (Ferrovie più Benetton, Caltagirone, Pirelli e Societé Nationale des Chemins de Fer) 8.000 metri quadrati da trasformare in strutture ricettive nella stazione di Santa Maria Novella – dichiarano i consiglieri comunale De Zordo e Grassi -. La giunta ha infatti accolto la proposta di Grandi Stazioni spa avanzata con l'Osservazione n.297 al Piano Strutturale da parte della Società nata per 'riqualificare, valorizzare e gestire le 13 principali stazioni ferroviarie italiane'”. “Si tratta di un'operazione che consente a Grandi Stazioni spa di contare su una superficie di trasformazione in S.M.

Novella utilizzabile per un intervento che va molto oltre ai servizi ai viaggiatori - continuano De Zordo e Grassi - e si configura chiaramente come un nuovo intervento immobiliare in una zona centrale della città che appesantirà il carico di interesse commerciale. E ciò, indipendentemente da come nello specifico verranno utilizzati gli 8.000 mq che, con le Controdeduzioni al piano Strutturale, sono accolte nel solo dimensionamento, rinviando al Regolamento Urbanistico le puntuali destinazioni”. “In proposito si deve aggiungere l’anomalia della eventuale destinazione ricettiva – spiegano i consiglieri -, se così sarà definita dal RU, in quanto andrebbe ad impegnare l’Amministrazione con una scelta che dovrà derivare invece dal Piano di settore turistico ricettivo.

Così come l’alternativa al ricettivo di un sistema commerciale - che per la sua dimensione di 8.000 mq pari ad uno o più Grandi superfici di vendita- costituirebbe una destinazione impropria ed inaccettabile nel tessuto storico della Città. Il quadro della Firenze del futuro si completa con la nuova stazione AV che sarà caratterizzata dalle prevalenti funzioni commerciali che non trovano motivazione, considerato che la Foster non costituirà un nuovo importante nodo ferroviario ma una stazione di fatto di esclusivo servizio per il sistema dell’Alta Velocità.

In sostanza, nel nuovo Piano Strutturale il patrimonio ferroviario di Firenze detenuto da Sistemi Urbani (gruppo Ferrovie dello Stato) e da Grandi Stazioni risulta assai premiato dalle previsioni di valorizzazione immobiliare: la richiesta di Sistemi Urbani con gli incrementi derivanti dall’accoglimento dell’Osservazione n. 266 è complessivamente pari ad oltre 40.000 mq (Centrale del latte, Campo di Marte, Belfiore) a queste vanno aggiunte gli 8.000 mq richiesti da Grandi Stazioni con l'Osservazione n 297”. “Ancora una volta – concludono i consiglieri - tutto si fa ruotare attorno agli interessi di chi per "riqualificare e valorizzare" intende vendere e speculare.

Ma è possibile che sia l'unica strada sull'orizzonte dell'amministazione? Che un luogo centrale del servizio pubblico come una stazione sia inevitabilmente destinata a diventare un centro commerciale e alberghiero? anzi due, visto che di stazioni se ne fa una nuova (forse per moltiplicare la superficie commerciale). Che per riqualificare un quartiere si debba per forza regalare un multisala alla Medusa di Berlusconi? Che non si riesca a fare nessuna operazione urbana senza l'invasiva presenza della grande distribuzione? Il tutto in un contesto in cui il fatturato della Grande distribuzione cala nel ricco nord del mondo e cresce solo nei paesi Bric (Brasile, Russia, Cina e India).

Ancora una volta l'amministrazione comunale non riesce a fare i conti con le dinamiche della globalizzazione”.

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