Un accordo tra Cina e Toscana sull'innovazione

Un centro di ricerca e di scambio tecnologico, per investimenti di alta qualità e con vantaggi reciproci: era stato questo l'impegno e la promessa scambiata in quella occasione. E la promessa è stata mantenuta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 giugno 2011 18:12
Un accordo tra Cina e Toscana sull'innovazione

Firenze - Oggi a Roma, a Villa Pamphili, il presidente Enrico Rossi ha firmato un accordo di collaborazione sull'innovazione con il ministro della ricerca e tecnologia Wan Gang, che già a novembre era stato in Toscana. Un centro di ricerca e di scambio tecnologico, per investimenti di alta qualità e con vantaggi reciproci: era stato questo l'impegno e la promessa scambiata in quella occasione. E la promessa è stata mantenuta. La firma è avvenuta nel quadro della stipula di 14 accordi economici bilaterali tra aziende italiane e cinesi per oltre 3 miliardi di dollari.

Due le imprese toscane interessate, la Kedrion e la Nuovo Pignone. E la Regione Toscana in prima persona. "La Regione Toscana - spiega il presidente Rossi - è l'unica e prima Regione ad aver firmato oggi un accordo con il ministro della ricerca e delle tecnologie cinese che riguarda gli investimenti nel settore della ricerca e dell'innovazione nei diversi distretti industriali cui i cinesi sono interessati. Abbiamo firmato un accordo con quello che sarà nei prossimi anni il paese che più di altri investirà nella ricerca.

E' un accordo di collaborazione che consentirà alla Toscana e alle sue imprese di stare al passo con le novità. Noi ci auguriamo anche di anticiparle, e comunque di stare collegati con i settori più avanzati della ricerca. Abbiamo discusso di un centro per il tessile e per i materiali a Prato, ma al tempo stesso potremo sviluppare la ricerca sulla meccanica, le biotecnologie, di altri settori fra cui le tecnologie per l'informazione e la comunicazione. Insomma vogliamo occuparci di tutti gli aspetti che interessano l'attività manifatturiera della Toscana".

Nascerà quindi il centro tosco-cinese per la ricerca sul tessile e i nuovi materiali, che potrebbe trovare casa proprio a Prato. L'obiettivo è quello di attrarre investimenti di qualità, per far crescere il distretto e tutta la Toscana, partendo dalla ricerca e dall'università. Si profila in particolare la collaborazione dell'università Donghua di Shangai. l'università più importante della Cina per quanto riguarda la specializzazione nel tessile. Ci sarà in prima fila la provincia di Zhejiang.

E Prato, naturalmente. “Un centro di ricerca aiuterà la qualificazione dei prodotti – afferma il presidente Rossi – ma potrebbe anche aiutare l'emersione delle imprese dal sommerso e quindi l'integrazione, per un distretto del tessile di nuovo competitivo. A metà luglio – annuncia poi il presidente - sarò in Cina per dare seguito operativo a questo accordo, per verificare la composizione del team misto che organizzerà la nuova collaborazione e per definire le attività che realizzeremo, secondo l'accordo, con risorse nostre e del partner cinese.

Inoltre siglerò un accordo per far partire a novembre la prima edizione della scuola di alta formazione in sanità. Il governo cinese è interessato allo sviluppo della sanità pubblica e guarda alla Toscana come un modello interessante, tanto da impegnare i propri dirigenti sanitari a frequentare i corsi della nuova scuola. Infine definiremo insieme un progetto per aprire canali commerciali di prodotti toscani in Cina attraverso l'allestimento di una piattaforma elettronica, una sorta di e bay”.

I contenuti dell'accordo L'accordo firmato oggi a Roma, il primo del genere in Italia, mira a rafforzare la collaborazione nel campo dell'innovazione tra Italia e Cina, integrando i tratti distintivi dello sviluppo nei due paesi ma anche le risorse. Il protocollo fissa buone pratiche e una comune volontà, da declinare poi in progetti concreti, finanziati da entrambi i partner. Si parla di settimane dedicate a forum ed esibizioni, da accrescere, come quella che già lo scorso novembre c'&eg rave; stata alla Fortezza da Basso di Firenze.

Si accenna ad alleanze tra università, istituti e compagnie di ricerca (italiane e cinesi) e a congiunti centri di ricerca e sviluppo “per apportare migliorie all'industria tradizionale e dare una spinta all'industria nascente e alle nuove aree di sviluppo”. Tra le priorità c'è anche il lancio di collaborazioni tra i parchi industriali ad alto valore tecnologico di entrambe le parti e la mutua costruzione di incubatori, centri di trasferimento tecnologico e altre piattaforme del genere. Soprattutto l'incoraggiamento alla cooperazione tra piccole e medie imprese.

I risultati scientifici e tecnologici, si precisa nell'accordo, saranno condivisi: come la proprietà intellettuale. L'intesa vale tre anni.

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