Astra 2: da cinema a risto-teatro

Via libera dalla Giunta Comunale, mentre la Commissione Regionale Cultura avvia la modifica della legge

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 maggio 2011 21:58
Astra 2: da cinema a risto-teatro

Firenze– Proiezioni cinematografiche, ma anche musica dal vivo, incontri di prosa e poesia e occasioni culturali e ludiche di vario genere con attività di ristorazione a supporto di queste ultime. Tutto ciò sarà possibile al cinema Astra 2, dopo la realizzazione del progetto di recupero funzionale della struttura di piazza Beccaria. Intanto, però, la Giunta ha approvato nella seduta di ieri lo schema di convenzione tra il Comune e la proprietà, la Società immobiliare Fiorenza srl, connesso all’intervento di recupero.

L’atto adesso dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Nella convenzione, che prevede il mantenimento della funzione cinema-teatro attuale, vengono individuati anche altri usi a cui sarà destinata la struttura: all’Astra 2 saranno infatti ammessi musica dal vivo e non, incontri di prosa e poesia, rassegne cinematografiche, occasioni culturali e ludiche di vario genere, eventi di moda, convegni, conferenze e meeting anche col supporto multimediale avanzato del quale disporrà la struttura.

Inoltre sono ammesse, quali attività di supporto alla funzione principale e agli utilizzi assimilabili, oltre all’attivazione del ristoro interno al teatro, attività e usi occasionali di carattere ristorativo, riservato agli utenti del locale. Nella convenzione, a tal proposito, si legge che “la superficie massima da destinare ad attività di supporto è pari al 30% della superficie utile lorda dell’immobile”. La convenzione stabilisce anche, tra i vari aspetti, che “al fine di favorire il più ampio uso pubblico della struttura, la proprietà accetta espressamente di consentire l’utilizzo da parte dell’amministrazione comunale, per attività di esclusivo interesse culturale e/o di rappresentanza, dell’immobile in ogni sua parte, ad esclusione dei locali ad uso ufficio e non aperti al pubblico, nonché di quelli adibiti alle attività collaterali di bar e di preparazione alimenti, che in tali occasioni potranno restare chiusi o funzionanti di concerto con l’amministrazione comunale”; e che “tali eventi sono da considerarsi attuabili in via presuntiva una volta al mese, per un massimo di giorni 12 nell’anno solare dal primo gennaio al 31 dicembre ….”. L’aspetto fondamentale del rilancio del cinema Astra 2 consiste in una nuova configurazione polifunzionale dell’attuale sala di proiezione: in questa oltre alla consueta attività cinematografica è previsto lo svolgimento di spettacoli dal vivo serali tramite l’installazione di un’apposita pedana addossata alla parete di fondo, sotto lo schermo.

L’attività di spettacolo sarà corredata dai camerini per gli artisti, servizi e attrezzature di corredo che saranno posizionati nell’ambiente attualmente retrostante la parete dello schermo. Una caratteristica particolare della sala di proiezione sarà rappresentata dalla particolare tipologia delle poltroncine, che saranno del tipo di ribaltamento a scomparsa sotto il livello del pavimento, accorgimento tecnico che consentirà di aumentare lo spazio libero calpestabile in particolari occasioni di spettacolo serali e/o concomitanti attività di ballo.

Dalla sala di spettacolo, poi, tramite un’ampia scala e un ascensore si raggiunge, al piano superiore, la nuova galleria da cui si potrà assistere agli spettacoli dal vivo. Questa, della superficie di 140 metri quadri, sarà destinata esclusivamente a ristoro per un totale di 80 posti a sedere e verrà usata in concomitanza delle sole attività serali della sala polifunzionale. Per quanto riguarda il salone di ingresso, invece, è previsto l’inserimento di una zona bar al centro della sala. Via libera a maggioranza alle nuove norme sull’esercizio dell’attività cinematografica in Toscana.

Le commissioni cultura e sviluppo economico, in seduta congiunta, hanno votato la proposta di modifica al Testo unico sulla cultura (la legge regionale 21 del 2010) formulata dai presidenti, Nicola Danti (Pd) e Caterina Bini (Pd), al termine di un lungo percorso di discussione e consultazioni. Danti, in particolare, ha rivolto un ringraziamento a colleghi e uffici che “per mesi si sono impegnati in un testo che, se approvato in aula, favorirà la nascita di piccole multisala di quartiere, vero antidoto alla cultura dei grandi multiplex nei centri commerciali”.

Hanno votato a favore i commissari del Pd e quelli di Fed.Sin-Verdi. Contrari Pdl, Lega Nord Toscana e Italia dei Valori. Si è astenuto l’Udc. La normativa approvata sostituisce quella inizialmente avanzata dalla Giunta e introduce la suddivisione degli esercizi cinematografici in strutture piccole (fino a 4 schermi e 700 posti di capienza), medie (da 4 a 8 sale) e grandi (oltre gli 8 schermi). Il testo dà impulso alle piccole multisala (liberalizzate del tutto), mentre detta una più incisiva regolarizzazione per le medie strutture: in questo caso infatti, l’autorizzazione da parte del Comune, concessa sulla base di parametri regionali, può prevedere anche lo svolgimento di attività culturali ed educative a favore del territorio.

Aggravata, infine, la procedura di autorizzazione per l’apertura di grandi multisala, per le quali Danti ha reintrodotto il parametro delle distanze (almeno 15 chilometri) tra una sala e l’altra. “Con questa legge affidiamo a esercenti e potenziali esercenti un’opportunità di fare impresa e per ridare impulso al cinema” ha spiegato il presidente della Commissione cultura, richiamando anche l’importanza delle norme “anti elusione”, contro l’utilizzo improprio della liberalizzazione prevista per i piccoli esercizi (comunque sottoposti ad autorizzazione, ad esempio, se confinanti oppure se aperti nello stesso condominio).

Tra le nuove disposizioni la possibilità di “recuperare” i posti cinema perduti nell’arco dell’anno nelle province già “sature” dal punto di vista del rapporto numerico tra abitanti e posti cinema (uno dei parametri regionali per la concessione di autorizzazioni). Le commissioni hanno respinto la proposta di legge alternativa del Pdl (che prevedeva, tra l’altro, la creazione della consulta del cinema), pur approvando all’unanimità l’emendamento del Popolo delle Libertà che valorizza il ruolo sociale dei piccoli cinema “con l’obiettivo di promuovere una specifica azione contro la desertificazione dei centri storici”.

Un punto apprezzato dal vicepresidente della commissione sviluppo economico, Nicola Nascosti (Pdl), che ha parlato di “minimo passo avanti” rispetto ai centri storici “comunque oggettivamente penalizzati da questo intervento legislativo”. Nascosti ha annunciato il voto contrario del suo gruppo che ripresenterà le proprie proposte sotto forma di emendamenti in aula. Si tratta di modifiche, ha ribadito il vicepresidente, ispirate a “maggior coinvolgimento degli enti locali e anche degli esercenti, specialmente per quanto riguarda gli indicatori regionali”.

Le commissioni riunite hanno respinto gli emendamenti dell’Idv alla proposta normativa formulata da Danti e Bini. Il Testo sulla legge ‘apertura cinema’ approvato oggi dalla III e V commissione del Consiglio Regionale non accoglie in larga parte le richieste che l’Agis e l’Anec regionali avevano motivatamente formulato. "Né è stato spiegato su quali studi e documentazioni si basi tale articolato -spiega Maurizio Paoli, presidente fiorentino e vicepresidente toscano ANEC, vicepresidente vicario AGIS Toscana- Ad esempio, risulta incomprensibile ed inaccettabile la classificazione della ‘media’ multisala con il solo numero delle sale - da cinque a otto, troppe fra l’altro – senza individuare un numero massimo di posti; e senza prevedere nemmeno una distanza minima dalle strutture esistenti.

Orbene una struttura, ad esempio, di 8 schermi e 2.500/3.000 posti può essere in tutta onestà considerata una ‘media’ multisala? Non avrebbe effetti dirompenti e desertificanti sul mercato cinematografico della zona? Come mai si è giunti ad una simile proposta sconfessando in toto quelle che erano le unanimi indicazioni della Giunta? E’ uno sterile esercizio di dietrologia ipotizzare che le motivazioni che hanno guidato l’azione del PD in Consiglio regionale abbia qualcosa a che vedere con l’esigenza di dare il via al Multiplex di Novoli? E si noti che solo l’opera del consigliere Romanelli ha evitato che fosse approvata nella sua redazione originaria, eliminando almeno alcune delle storture più evidenti.

Ci auguriamo che da qui all’approvazione definitiva in Consiglio si trovi il modo di arrivare ad una mediazione condivisa che, per risolvere un caso particolare, non dissesti l’intero territorio regionale".

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