Napolitano l'11 maggio in Santa Croce

Ritrovato dal presidente Giani nell'archivio storico del Comune il decreto sul tricolore. Una copia autentica sarà donata al presidente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 maggio 2011 23:50
Napolitano l'11 maggio in Santa Croce

Nella sua prossima visita fiorentina, in programma la prossima settimana, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parteciperà al convegno da tempo organizzato l’11 maggio nel Cenacolo di Santa Croce e dedicato a Bettino Ricasoli. Un appuntamento che ricorda la data dell’11 maggio 1859, ovvero quando il governo provvisorio della Toscana, insediato da circa 15 giorni all’indomani della fuga del Granduca, vide due fatti fondamentali: l’inserimento di Ricasoli come ministro degli Interni nel governo provvisorio, e l’approvazione per la prima volta nella storia della Toscana del tricolore come bandiera ufficiale del Granducato.

Il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, da ricerche effettuate nell’archivio storico del Comune, ha avuto modo di ritrovare il testo autentico del decreto, che in occasione dell’arrivo del presidente Napolitano vivrà il suo 152° compleanno. Il sindaco Renzi e il presidente Giani hanno deciso di fare una copia autentica esclusiva con la riproduzione, che sarà consegnata al Capo dello Stato proprio al momento del suo arrivo al convegno in Santa Croce. “E’ importante che il presidente Napolitano abbia colto l’invito del sindaco Renzi – afferma Giani - proprio nel giorno in cui vogliamo ricordare l’adozione del tricolore italiano da parte del governo provvisorio della Toscana; momento che comunque tutti gli anni vogliamo ricordare, perché è la dimostrazione che la bandiera tricolore fu una scelta dei toscani, e non il portato conseguente all’annessione col Regno dei Savoia e a seguito del plebiscito dell’11 marzo 1860.

Anche se le sorti della Toscana fossero state diverse dall’Unità d’Italia – sottolinea Giani – seguendo la logica confederale come quella che i francesi auspicavano, la scelta dell’11 maggio 1959 avrebbe comunque portato i toscani a riconoscersi nel tricolore. Il convegno dell’11 maggio, a cui parteciperanno personalità come Cosimo Ceccuti, Sandro Rogari e Ugo De Siervo, metterà bene in evidenza il ruolo del gruppo dirigente toscano guidato da Ricasoli come motore dell’unità italiana, con funzione di avanguardia pari a quella esercitata da Cavour e dal gruppo piemontese; ma la scelta della bandiera ne è la dimostrazione concreta”. Il testo del decreto, all’articolo 2, afferma che “i tre colori nazionali saranno disposti in liste verticali nell’ordine seguente: il verde all’asta, il banco in mezzo, il rosso fuori”.

“Addirittura il testo del decreto toscano emerge più puntuale dello stesso articolo 12 della Costituzione, che si limita ad esplicitare i colori lasciando il posizionamento a una deduzione implicita, sulla base dell’elencazione degli stessi – spiega Giani – E’ davvero emblematico che il convegno alla presenta di Giorgio Napolitano si svolga nel ‘tempio delle itale glorie’, così come Foscolo definì Santa Croce dei Sepolcri”. (ag)

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