''Gelo'' per il pittore fiorentino Alinari

L'originale titolo della mostra trova ispirazione da una citazione dello scrittore Franz Kafka che Alinari parafrasa così: “Un quadro è un’ascia per spaccare il gelo che è dentro di noi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 aprile 2011 15:43
''Gelo'' per il  pittore fiorentino Alinari

Si intitola “Gelo” la nuova personale del celebre artista fiorentino Luca Alinari inaugurata Sabato 23 Aprile presso la Pinacoteca Comunale di Città di Castello nella splendida cornice di Palazzo Vitelli alla Cannoniera e che si protrarrà fino al 26 Giugno 2011. L'originale titolo della mostra trova ispirazione da una citazione dello scrittore Franz Kafka che Alinari parafrasa così: “Un quadro è un’ascia per spaccare il gelo che è dentro di noi”.

Un libro, per Kafka, può essere come un'ascia e può sconvolgere l’esistenza di chi lo sceglie, dirottandone il viaggio, spostandone l’oriente, spezzandone le convinzioni e riattivando lo spirito di ricerca. Luca Alinari, in analogia con lo scrittore ceco di lingua tedesca , attribuisce il compito del disgelo alle sue ultime opere. Esse, rispetto ai suoi lavori precedenti, si colorano del vigore del rosso, quasi a voler destare chiunque le osservi, perché sia consapevole del gelo che contraddistingue il vivere del mondo odierno.

L'inaugurazione della mostra ha visto l'illustre presenza degli artisti Riccardo Benvenuti, Claudio Malacarne e Emanuele Ventanni, quest'ultimo al via di un prestigioso progetto sull'arte del ritratto, "Tratti di successo", in collaborazione con la scrittrice Marta Cassieri. Per l'Amministrazione comunale di Città di Castello è un vero onore poter ospitare un artista di tal spessore e con lui dare lustro all'ala della Pinacoteca deputata all'arte contemporanea. Luca Alinari è nato a Firenze nel 1943 ed è considerato fra le più alte personalità nel panorama artistico ed intellettuale italiano degli ultimi decenni destando la stima di nomi illustri quali Edoardo Sanguineti, Enrico Crispolti e José Saramago.

Non a caso nel Corridoio Vasariano del Museo degli Uffizi è esposto il suo Autoritratto acquistato del Museo stesso nel 1999. Con la mostra umbra, nella terra che ha dato i natali ad Alberto Burri, Alinari ha fatto dono del romanticismo dei suoi quadri che hanno a che fare con la psicologia e la fisicità dell'amore e con i suoi fulminei momenti di Sublime o d'agonia, come espresso nel suntuoso catalogo curato da Alessandra Angelucci. È una pittura che vede al centro l'uomo e le sue molteplici forme di comunicazione.

L'esistenza dell'uomo è qui meravigliosamente simboleggiata dalla figura geometrica della sfera: la sfera è un motivo ricorrente per ricordare come ogni cosa abbia un'origine e poi si trasformi per ritornare, infine, alla vita sotto nuove sembianze. "Gelo" è quindi una favola umana perchè la domanda che il Maestro pone in questa mostra è: «La pittura ha ancora a che fare con l'uomo? E al contrario, l'uomo ha ancora a che fare con la pittura?». Nella foto di Marco Milanesi il Maestro Alinari con Emanuele Ventanni e Marta Cassieri e una delle sue opere esposte alla mostra di Città di Castello. di Anna Luisa de Felice

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