Sfruttavano prostitute e con il ricavato davano prestiti a usura

Nel mirino degli agenti di polizia sono finiti tre cugini. I reati contestati: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, usura ed esercizio abusivo di attività bancari. Contrasto all’illegalità diffusa e al fenomeno della prostituzione su strada

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2011 17:44
Sfruttavano prostitute e con il ricavato davano prestiti a usura

Firenze - Nell’ambito di un inchiesta legata al fenomeno dell’usura e della prostituzione. A seguito di una serie di denunce, gli inquirenti avevano già da tempo accertato un giro di usura da parte di privati operanti nella provincia, i cui fondi derivavano principalmente dallo sfruttamento della prostituzione. Sono 3 in totale gli indagati finiti nel mirino degli investigatori: si tratta di tre cugini di 54, 62 e 34 anni, tutti incensurati. Pretendevano interessi altissimi sul denaro prestato che proveniva per la maggior parte dagli affitti fuori mercato di appartamenti dati in uso a una decina di prostitute sudamericane e ad un travestito italiano, che esercitavano a Firenze e Pistoia.

Queste somme venivano date in prestito a privati in difficoltà economiche attraverso operazioni bancarie che transitavano su conti correnti intestati agli indagati. Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, usura ed esercizio abusivo di attività bancarie sono i reati contestati ai tre parenti. Solo pochi mesi fa i poliziotti di via Pietrapiana avevano scoperto una serie di case di appuntamento nel centro storico cittadino, gestite da cittadini cinesi che sotto la copertura di “centri massaggi” pubblicizzavano addirittura la loro vera attività sui quotidiani locali e nazionali.

Nella circostanza furono denunciate 4 persone. Continuano senza sosta i servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal Questore Francesco Zonno sul piano della prevenzione e della sicurezza a Firenze. A tale scopo nella serata di ieri volanti, poliziotti di quartiere e unità cinofile hanno effettuato una serie di controlli finalizzati al contrasto dell’illegalità diffusa e al fenomeno della prostituzione nel centro e nelle periferie cittadine. In una prima fase gli agenti hanno pattugliato le strade identificando più di 400 persone rintracciate tra Piazza Stazione, via Palazzuolo, Santa Croce, Santissima Annunziata, Santo Spirito, via Baracca, via Demidoff, ed altre allo scopo di contrastare lo spaccio di stupefacenti, i reati predatori, l’abuso di alcool e l’immigrazione clandestina.

L’attenzione si è poi concentrata nelle zona di Novoli particolarmente afflitta dal fenomeno della prostituzione come ripetutamente segnalato dalla cittadinanza. Sono 11 le lucciole (di età compresa tra i 20 e i 33 anni) finite in Questura per essere identificate. Nel complesso 25 persone di varia nazionalità (romena, nigeriana, ceca, sudanese, greca, bengalese, uruguaiana, cinese, marocchina e albanese), molte delle quale con numerosi precedenti di polizia, sono state sottoposte a fermo per identificazione.

Tra queste 18 sono state poi denunciate per la violazione degli obblighi sugli stranieri. Già nel pomeriggio in via Nave di Brozzi le volanti avevano scoperto in un capannone una ditta di pelletteria gestita da una cittadina cinese che aveva imbastito la sua attività servendosi di manodopera clandestina: dei 5 dipendenti presenti, 3 erano irregolari. La titolare, una donna di 48 anni, è finita sul registro degli indagati per impiego di manodopera clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

La Questura ha avviato le procedure di espulsione dal territorio nazionale per tutti gli irregolari e quelle di allontanamento nei confronti dei comunitari.

Notizie correlate
In evidenza