Il Blogger Vittorio Arrigoni ucciso in Palestina

Sequestrato da un commando ultra-estremista salafita l’attivista filopalestinese nella Striscia di Gaza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2011 10:05
Il Blogger Vittorio Arrigoni ucciso in Palestina

Attivista per i diritti umani dell'International Solidarity Movement: il volontario italiano è stato ucciso a Gaza dai suoi sequestratori. 36enne di Besana Brianza, si trovava a Gaza da circa tre anni. Giornalista freelance e blogger attivo (http://guerrillaradio.iobloggo.com/), con Manifestolibri aveva pubblicato un libro sulla sua esperienza nella Striscia intitolato "Gaza Restiamo Umani". Questo il testo del suo ultimo post datato 13 aprile: "4 lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah.

Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame. Anche gli ospedali della Striscia si approvvigionano dal mercato nero dei tunnel. Dall'inizio dell'assedio a oggi più di 300 palestinesi sono morti al lavoro sotto terra per permettere ad una popolazione di quasi 2 milioni di persone di sfamarsi.

E' una guerra invisibile per la sopravvivenza. I nomi degli ultimi martiri sono: Abdel Halim e suo fratello Samir Abd al-Rahman Alhqra, 22 anni e 38 anni, Haitham Mostafa Mansour, 20 anni, e Abdel-Rahman Muhaisin 28 anni". Vittorio stava attivandosi per portare aiuti dall'Italia, per coinvolgere amici in questa sua avventura informativa e sociale. Dopo la notizia del suo sequestro, sono partiti da blog di attivisti e amici diversi appelli per la sua liberazione, movimenti e associazioni, avevano convocato per oggi alle 16 dei raduni a Roma e Milano per chiedere la sua liberazione. Il suo corpo senza vita è stato trovato in un appartamento di Gaza City dai miliziani di Hamas, a conclusione di un blitz condotto nel cuore della notte, diverse ore prima della scadenza dell’ultimatum che i sequestratori avevano fissato in trenta ore dall'ultimo video diramato e dunque per le 16 di oggi per lo scambio con i connazionali prigionieri, pena l’uccisione dell’ostaggio. Arrigoni è il primo straniero a essere rapito a Gaza dopo un giornalista britannico della Bbc, Alan Johnston, catturato circa quattro anni fa e liberato dopo 114 giorni di prigionia e lunghe trattative sotterranee.

Su YouTube, una intervista a Vittorio Arrigoni

Approfondimenti

“L’ uccisione di Vittorio Arrigoni è una vera provocazione da parte di chi vuole ostacolare un percorso di Pace in Palestina”. Lo afferma il presidente della Regione Enrico Rossi commentando l’atroce assassinio del giovane volontario. “Dobbiamo dire grazie Vittorio – aggiunge – per essere stato questi anni in prima linea a rappresentare la parte migliore dell’Italia e per averci informato di quello che vedeva intorno a sè, quelle cose terribili che ha cercato di raccontare”.

“Vogliamo rimanere aggrappati a un invito che Vittorio Arrigoni ha lanciato ripetutamente dal suo blog, nei suoi articoli, nelle sue dichiarazioni fino a diventare la sua firma: Restiamo Umani”. Così gli organizzatori del Festival dei Popoli, festival internazionale del film documentario, ricordano Vittorio Arrigoni, il volontario ucciso a Gaza, il quale presentò nel 2009 a Firenze ‘To Shoot an Elephant’, il documentario di Alberto Arce e Mohammad Rujeilah di cui Arrigoni è stato uno dei protagonisti e degli ispiratori.

Il film vinse il premio alla miglior regia con la seguente motivazione: "Questo film ci ha trascinato in una discussione appassionante e non ci ha più lasciato. Abbiamo voluto premiare i registi per averci fatto condividere un'esperienza emozionante, fisica, stressante. Per essere rimasti sul posto a testimoniare gli orrori e la distruzione causati dall'assedio della Striscia di Gaza all'inizio di quest'anno". Le immagini del film sono una delle poche testimonianze visive di quanto successo a Gaza tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, quando Israele lanciò l’offensiva sulla Striscia.

Alberto Arce e Vittorio Arrigoni erano tra i pochi europei ad essere lì a Gaza e le immagini di “To Shoot an Elephant” sono la loro testimonianza. "Apprendiamo con dolore e rabbia dell’uccisone di Vittorio Arrigoni, un amico del popolo palestinese, impegnato da sempre sul versante della pace e della cooperazione tra i popoli - lo scrivono in un messaggio i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Giornalista controcorrente ha raccontato gli orrori di una guerra e dell'occupazione israeliana della Palestina, e delle grandi sofferenze sofferte a Gaza.

Impegnato da sempre sui temi della giustizia e della libertà e dell’autodeterminazione dei popoli si è costantemente speso in prima persona. Ci mancherà la sua capacità d’indignarsi davanti alle ingiustizie e il suo richiamo a non cedere all’indifferenza. Proprio perché la ferita è così profonda non dobbiamo arrenderci ai costruttori di odio. per la pace, del popolo palestinese. Ciao Vittorio un saluto a pugno chiuso". “Con grande dolore abbiamo appreso questa mattina la notizia della morte di Vittorio Arrigoni: attivista per i diritti umani, pacifista, giornalista, unica voce italiana da Gaza nei giorni dell'operazione ‘Piombo Fuso’ alla fine del 2008”.

Con queste parole Andrea Barducci ha espresso il cordoglio della Provincia di Firenze per l’assassinio del volontario italiano. “Arrigoni ha contribuito a mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica sul dramma del popolo palestinese – aggiunge Barducci - L'amministrazione provinciale, da sempre sensibile ai problemi del Medio Oriente, chiede con forza alle autorità italiane di attivarsi per chiarire le circostanze della sua uccisione e rilancia la necessità di un impegno condiviso per la pace in Palestina, l'autodeterminazione, il rispetto dei diritti umani e per onorare la memoria di Vittorio Arrigoni”. Il gruppo regionale della Lega Nord Toscana esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Vittorio Arrigoni, il giovane volontario ucciso barbaramente in Medio Oriente.

Ci auspichiamo che non ci siano le solite strumentalizzazioni, che venga fatta piena luce sulla vicenda e che la sua morte sia di stimolo al processo di pace nella striscia di Gaza. I barbari che lo hanno ucciso e che continuano a terrorizzare le popolazioni, non solo di Gaza, ma anche del resto del mondo, devono essere combattuti e debellati. La morte di Vittorio Arrigoni, il volontario ucciso da un un gruppo estremista a Gaza City, "ci lascia sgomenti, atterriti - dichiara il Presidente del Consiglio provinciale di Firenze David Ermini - Di fronte a un modo spesso pavido di vivere e di interpretare le responsabilità che ciascuno di noi ha verso se stesso e verso il mondo, Arrigoni esprime un'altra misura che ci provoca ad essere migliori e ce lo fa rimpiangere.

Ci stringiamo ai suoi amici e ai suoi familiari". “Sono sgomento. Ho il nodo in gola con questa immagine tremenda di Pier Vittorio Arrigoni che mi si è conficcata in testa. Vittorio era uno dei tanti ragazzi della cooperazione, per la cooperazione. Uno delle centinaia che ho incontrato, con cui ho discusso, lavorato. Era un ragazzo semplice, ma aveva troppe idee bislacche, voleva stare nella striscia di Gaza per aiutare i bambini palestinesi, voleva far smettere le guerre, scriveva di diritti umani, di indipendenza.

Aveva un motto, pare lo dicesse sempre: “RESTIAMO UMANI”. Lo ricordo così. Ciao Vittorio”. Così Enzo Brogi, consigliere regionale Pd e vice presidente della Commissione per le politiche comunitarie e gli affari internazionali del Consiglio Regionale, ricorda Vittorio Arrigoni ed esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia. La Redazione di Nove da Firenze ricorda Vittorio come un collega impegnato nel sociale, testimone e corrispondente per l'intero popolo del web, divulgatore dell'informazione libera ed incondizionata online attraverso internet.

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