'E’ sbandato l’uomo ragno', con gli incidenti stradali

L’educazione stradale si impara anche a teatro. Ne è convinta la Regione Toscana che torna a cofinanziare un nuovo spettacolo rivolto ai ragazzi, stavolta sul drammatico fenomeno degli incidenti stradali fra i giovani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2011 20:16
'E’ sbandato l’uomo ragno', con gli incidenti stradali

Firenze – L’educazione stradale si impara anche a teatro. Ne è convinta la Regione Toscana che torna a cofinanziare un nuovo spettacolo rivolto ai ragazzi, stavolta sul drammatico fenomeno degli incidenti stradali fra i giovani. Dopo il grande successo ottenuto da “Aci Babà e i quaranta pedoni” che vanta il record di 136 repliche in 68 piazze italiane e un totale di 42.895 presenze, il Teatro Stabile di Innovazione – Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi fa il bis con “E’ sbandato l’uomo ragno”, spettacolo destinato agli studenti delle scuole medie superiori. Già in scena al Teatro di Rifredi da lunedì 11 fino a sabato 16 (ore 10) per matinées rivolte alle scuole, lo spettacolo andrà in scena anche domani sera, giovedì 14 aprile, alle ore 21. Il progetto, presentato dalla Provincia di Firenze, Aci e Teatro di Rifredi, è stato realizzato anche grazie al finanziamento della Regione Toscana che ha impegnato 40mila euro nell’ambito del 3° Programma del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale. “Si tratta di uno spettacolo rivolto ai giovani per contribuire a creare una cultura della sicurezza stradale – ha detto l’assessore ai trasporti e alle infrastrutture Luca Ceccobao – Per questo la Regione Toscana sta lavorando da tempo sul tema della sicurezza stradale, impegnando le risorse dei Programmi nazionali per la sicurezza stradale, ed inserendo risorse proprie regionali. Di recente, abbiamo stanziato ulteriori 4 milioni per un bando sulla sicurezza stradale pubblicato a gennaio. Al momento sono oltre 150 gli interventi di sicurezza stradale in Toscana cofinanziati dalla Regione, in larga parte già ultimati o in corso di realizzazione, per lo più opere per migliorare le condizioni di sicurezza della viabilità urbana ed extraurbana, ma anche, come in questo caso, azioni di prevenzione e sensibilizzazione delle nuove generazioni.” E’ sbandato l’uomo ragno Tre gli elementi su cui gioca la rappresentazione teatrale: una vicenda contemporanea, brillante nello stile delle attuali storie sentimentali; un accattivante apparato visivo di tipo cinematografico; l’utilizzo della musica rock e delle canzoni d’autore all’interno delle quali passano i contenuti impegnati. Creatore dello spettacolo è il giovane autore e regista Andrea Bruno Savelli, che già si è occupato del tema dell’educazione stradale realizzando per i bambini “Aci Babà e i quaranta pedoni”. PRIVATIZZAZIONE ATAF, GRASSI : “ATAF GESTIONI SRL ESISTE DA DICEMBRE 2010 E GIOVEDI’ E’ STATO PUBBLICATO IL BANDO PER L’ADVISOR IN VISTA DELLA VENDITA DELLE QUOTE.” Il Consiglio Comunale è stato espropriato delle proprie competenze. “La società ATAF Gestioni srl, che doveva nascere dallo ‘spacchettamento’ della società ATAF spa in due e rappresentare l’azienda che avrebbe gestito il servizio del trasporto pubblico, dopo che il 40% delle quote era stato venduto a un soggetto privato individuato con gara pubblica, esiste già ed è stata registrata al Registro delle Imprese dal 22 dicembre 2010" – afferma il Consigliere Comunale Tommaso Grassi dandone la notizia. “Questa notizia ci lascia molto perplessi, ma anche preoccupati e amareggiati per le modalità con cui il Presidente Bonaccorsi e il Sindaco Renzi hanno gestito il tema della privatizzazione di ATAF, che ci vedeva già contrari nel merito della scelta, ed ancor di più dopo questi ultimi sviluppi.” “Il Consiglio Comunale di Firenze e degli altri Comuni soci di ATAF sono stati espropriati delle proprie competenze e umiliati per il metodo poco trasparente con cui si è portato avanti un intento senza nessun confronto e senza alcuna autorizzazione o deliberazione in merito da parte degli organi deputati ad assumere le scelte in materia di quote societarie e di indirizzo alle proprie aziende partecipate, ovvero il Consiglio Comunale.” “Aspetto ancor più delicato riguarda la pubblicazione nella scorsa settimana del bando per l’individuazione dell’advisor a cui affidare la procedura per la privatizzazione della nuova società ATAF Gestioni, ai fini dell’ingresso di socio privato.

Si tratta di un bando che impegna 90.000€ dalle casse di ATAF spa per pagare il servizio offerto dall’advisor in assenza di qualsiasi atto ufficiale che indichi da parte del Comune di Firenze o degli altri soci l’orientamento di procedere alla vendita delle proprie quote azionarie in ATAF spa.” “Siamo davvero sicuri che tutto quanto fatto dall'Amministrazione Comunale e dal Presidente Bonaccorsi rispetti la normativa in materia ? Cosa si deve pensare di un Presidente nominato in un’azienda interamente pubblica che all’insaputa dell’organo rappresentativo del socio di maggioranza assoluta, come è nel caso di ATAF il Comune di Firenze, registra e deposita uno statuto di una nuova società perseguendo un indirizzo non avallato da nessun atto pubblico del Comune ? Oppure esiste un autorizzazione rilasciata, senza nessun avallo da parte del Consiglio Comunale, che autorizza impropriamente il Presidente ad operare così ? Solo la scorsa settimana avevamo interrogato l’Amministrazione Comunale sul tema e ci era stato garantito che ancora nessun passo formale era stato fatto: dobbiamo pensare ad una bugia detta dall’Amministrazione e dell’Assessore che ci ha risposto o davvero neppure il Comune era a conoscenza? In ogni caso, attendiamo delle risposte immediate e chiare da parte dei rappresentanti di Comune e ATAF in merito ai nostri interrogativi ! Per questo abbiamo presentato delle interrogazioni urgenti sull'intera vicenda.” “Chiediamo adesso che sono state scoperte le carte - che erano state tenute celate, speriamo non di proposito- un atto di responsabilità da parte dell’Amministrazione Comunale: discuta in Consiglio apertamente e senza sotterfugi del futuro di ATAF, dicendo chiaramente se conferma l’intento di procedere alla sua privatizzazione, così che cittadini e i lavoratori possano valutare ed esprimersi – conclude Grassi – In merito all’operato del Presidente Bonaccorsi ed eventualmente anche di coloro che, sostituendosi al Consiglio, hanno autorizzato la scelta, riteniamo che, se fosse appurata una illegittimità dell’iter procedurale e delle azioni compiute, essi dovrebbero rassegnare immediatamente le proprie dimissioni.”

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