Commercio ambulante, modificare il decreto attuativo della direttiva europea

Il testo chiede che il suolo pubblico sia estrapolato dal concetto di “risorsa naturale” come invece previsto dalla direttiva europea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2011 18:58
Commercio ambulante, modificare il decreto attuativo della direttiva europea

Firenze – Una mozione con cui il Consiglio impegna la Giunta regionale perché in tutte le sedi opportune, a cominciare dalla Conferenza unificata, questa chieda al Governo di modificare il decreto che recepisce la direttiva europea Bolkestein affinché la questione del suolo pubblico sia estrapolata dal concetto di “risorsa naturale” è stata oggi approvata all’unanimità dall’Assemblea toscana. La mozione, illustrata in Aula consiliare da Caterina Bini (Pd), è firmata anche dei consiglieri Ivan Ferrucci, Matteo Tortolini, Paolo Bambagioni e Gianluca Parrini (anche loro Pd).

“Il decreto che recepisce la direttiva Bolkestein mette a rischio i diritti acquisiti dei commercianti sulle aree pubbliche”, ha spiegato la Bini. “La Regione Toscana si attivi per chiedere al Governo e al Parlamento nazionale di modificare la normativa, riconoscendo l’estraneità della categoria dei commercianti su area pubblica alla direttiva europea e ripristinando i criteri di esperienza e di anzianità come elementi di priorità per il rilascio e il rinnovo delle concessioni”. Nel testo della mozione si legge che il Parlamento ha “considerato a fondo la questione” anche “in relazione al parere approvato congiuntamente dalle commissioni Seconda e Decima della Camera dei deputati”. Il documento, ha fatto notare la Bini, “raccoglie l’allarme delle associazioni di categoria, che rappresentano in Toscana migliaia di venditori ambulanti e commercianti su aree pubbliche” i quali chiedono di “interpretare la nozione di risorse naturali come non concernente il suolo pubblico concesso per l’esercizio dell’attività di commercio su aree pubbliche”.

La conseguenza, ha concluso la Bini, è abrogare il comma 5 dell’articolo 70 del decreto legislativo 59/2010 in modo da ripristinare la situazione così come disciplinata dal Codice del commercio.

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