Una coccarda viola per sostenere l’ANT

Domenica 10 aprile al Franchi in occasione di Fiorentina-Milan, numerosi volontari della Fondazione raccoglieranno fondi in favore dell’assistanza domiciliare gratuita ai Sofferenti di tumore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2011 13:44
Una coccarda viola per sostenere l’ANT

Oltre 40.000 coccarde viola saranno distribuite allo stadio Artemio Franchi dai volontari della Fondazione Ant in occasione della partita di campionato tra Fiorentina e Milan che si svolgerà Domenica 10 aprile. Il ricavato della libera offerta (l’anno scorso contro l’Inter furono raccolti oltre 12 mila euro) andrà a sostenere l’importante servizio di assistenza domiciliare oncologica che l’ANT offre gratuitamente ai Sofferenti di tumore e alle loro famiglie, a Firenze, Prato, Pistoia e in Toscana. La struttura sanitaria nella nostra regione è composta da 9 medici, 4 infermieri e 2 psicologi. I volontari saranno facilmente riconoscibili perché indosseranno una maglietta bianca con scritte verdi (tipico colore della Fondazione) e viola, a testimonianza del legame esistente con il territorio fiorentino e con la squadra che lo rappresenta ai vertici del campionato di serie A. La Fondazione ANT Italia Onlus costituisce la più grande esperienza di assistenza domiciliare gratuita per i Sofferenti di tumore in Italia e in Europa.

Dal 1985 ha assistito oltre 75.000 Sofferenti, in modo completamente gratuito, nei 20 Ospedali Domiciliari Oncologici (ODO-ANT) presenti in Italia. Si tratta di un’assistenza specialistica effettuata da un’équipe composta da più di 370 Medici, Infermieri, Psicologi, Nutrizionisti, Fisioterapisti, Operatori socio-sanitari e Farmacisti che portano al domicilio del Sofferente e alla sua Famiglia tutte le cure necessarie 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, compresi i festivi, entro i limiti delle risorse disponibili.

I Sofferenti assistiti sono più di 3.200 ogni giorno. L’aiuto psicologico si estende ai Familiari non solo in fase di assistenza durante la malattia, ma anche per l’elaborazione del lutto.

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