Scaramuccia: ''Il Governo non ci contesta i troppi tagli, casomai il contrario''

L'assessore sottolinea come la richiesta di chiarimenti giunta dal Governo sia indirizzata a capire il perché la Regione non abbia attuato i tagli imposti dalla legge Finanziaria secondo i parametri stabiliti attenendosi a scelte di altro tipo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2011 15:37
Scaramuccia: ''Il Governo non ci contesta i troppi tagli, casomai il contrario''

“Mi preme chiarire e precisare quanto è uscito oggi sulla stampa a proposito della contestazione da parte del governo di due aspetti della Finanziaria 2011 della Toscana per quanto riguarda i vincoli di riduzione della spesa – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Intanto, il governo non ha “impugnato”, ma ha chiesto chiarimenti. E poi, il governo non ci contesta affatto i troppi tagli, ma eventualmente il contrario. Noi abbiamo cercato di evitare i tagli imposti dal governo, consapevoli che, se applicati i coefficienti imposti dalla Finanziaria, questi avrebbero inficiato l’erogazione dei servizi sanitari.

Quella che noi abbiamo fatto, è peraltro un’azione legittima, come già indicato dalla Corte Costituzionale, nel rispetto dell’autonomia regionale, all’interno di un obiettivo di pareggio di bilancio complessivo”. La Finanziaria nazionale, in sostanza, prevedeva tagli troppo onerosi, e lo sforzo delle Tosca na per quanto riguarda il personale del Servizio sanitario, è stato proprio quello di contenere i tagli. Quanto fatto dalla Regione Toscana nella Finanziaria, da una parte mantiene un livello più alto dei parametri del personale in funzione degli standard di servizio, dall’altra tiene conto delle indicazioni al contenimento: politica, questa, già perseguita con leggi precedenti. “Si è agito – si spiega nelle controdeduzioni che oggi la Regione Toscana ha inviato al Ministero per i rapporti con le Regioni – in modo tale da rendere compatibile la spesa stessa, da un lato con la garanzia dei livelli essenziali di assistenza e, dall’altro, con la salvaguardia dell’equilibrio economico-finanziario.

“La legge statale – si precisa ancora nelle controdeduzioni – non può fissare vincoli puntuali realtivi a singole voci di spesa dei bilanci delle Regioni e de gli enti locali, ma può stabilire solo un limite complessivo che lasci agli enti ampia libertà di allocazione delle risorse fra i diversi ambiti e obiettivi di spesa”.

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