Coldiretti: ''Usiamo i tetti dei fabbricati''

14 mesi per realizzare una stalla, solo qualche settimana per avere i permessi per realizzare i maxi impianti. Il caso di San Miniato con l’accelerazione dell’iter per consentire l’installazione di impianti fotovoltaici. Corsa alle varianti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2011 15:35
Coldiretti: ''Usiamo i tetti dei fabbricati''

Giù le mani dalla delibera dalla Giunta regionale sul fotovoltaico a terra. I principi che l’hanno ispirata non si toccano”. Dopo il caso di San Miniato con la repentina accelerazione da parte dell’amministrazione comunale per permettere, prima del varo definitivo da parte del Consiglio Regionale della legge previsto per la prossima settimana, l’installazione su oltre 30 ettari di terreno agricoli di pannelli fotovoltaici, la Coldiretti Toscana mette le mani avanti per evitare percorsi “anomali” e soprattutto pressioni da parte degli Enti Locali sulla Regione Toscana. Lunedì ci sarà un incontro a Firenze, in sede di Consiglio Regionale, probabilmente decisivo per il futuro verde della Toscana, e gli agricoltori non vogliono trovare sorprese.

“14 mesi per realizzare una stalla ma solo qualche settimana per cambiare il futuro del territorio regionale – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – e permettere, mediante scorciatoie, l’installazione di impianti. Tanto costa, in termini di tempo, stress e lavoro ad un allevatore per ottenere tutti i requisiti per realizzare nuovo spazio per gli allevamenti. Una linea temporale che pare non riguardare questa delicatissima questione che rischia di cambiare radicalmente l’aspetto della nostra Regione, e parte del sistema agricolo regionale”.

Chiaro il riferimento a diversi Comuni della Toscana che stanno cercando di bypassare, sfruttando ritardi, moratorie, variazioni ai piani regolatori, l’eventuale approvazione della delibera che prevede si la realizzazione di impianti fotovoltaici, ma al di sotto di Megawatt, e sui tetti.ù “Gli imprenditori agricoli devono essere protagonisti della rivoluzione energetica che la Toscana sta approntando attraverso lo strumento del Piano Regionale. Se fotovoltaico deve essere, allora sia sui tetti; abbiamo chilometri di tetti su fabbricati rurali, capannoni industriali e artigianali, e non vediamo la necessità di rubare spazio agricolo alle aziende o al territorio.

Non è l’unico modo – sottolinea ancora Marcelli - per raggiungere gli obiettivi del Piano Energetico Regionale”. Un malumore, quello della Coldiretti e degli agricoltori della Toscana, che in poche settimane ha contagiato un po’ tutte le Province della Toscana, e che ora rischia seriamente di aprire un nuovo fronte di proteste. “La delibera, così come è oggi, va in un senso preciso e deciso – spiega Roberto Madde, Direttore Regionale Coldiretti – quello di valorizzare le attività agricole e le energie rinnovabili, nella fattispecie il fotovoltaico, senza compromettere l’equilibrio del territorio e gli spazi agricoli.

L’attività energetica deve restare, come principio, un’integrazione al reddito e un’attività secondaria. L’approvazione della delibera deve avere tempi certi e precisi”. L’altro caso sotto osservazione da parte della Coldiretti riguarda il dissociatore molecolare nella Valdera: “Un impianto sperimentale – conclude Madde – di cui sappiamo poco, e che non garantisce i presupposti di un investimento importante in termine economico. Anche questa operazione, come il tentativo di realizzare maxi impianti, ha tutti connotati di un’operazione di puro business.

Ma la Toscana non è in vendita e nemmeno in affitto”.

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