Tassa di soggiorno: intesa fra Comune e Ordine dei Commercialisti

Uno studio ad hoc, il primo frutto del protocollo d'intesa con l'Ordine professionale. Nardella: "Strumento innovativo di grande significato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2011 21:23
Tassa di soggiorno: intesa fra Comune e Ordine dei Commercialisti

L’ordine dei commercialisti di Firenze realizzerà uno studio ad hoc per la città sulla tassa di soggiorno introdotta dal federalismo fiscale. E’il primo frutto concreto della nuova collaborazione fra l’amministrazione comunale e i commercialisti fiorentini, sancito dal protocollo d’intesa siglato dal vicesindaco Dario Nardella e dal presidente dell'Ordine Sandro Santi. Accordo che prevede il coinvolgimento diretto dei commercialisti in commissioni, tavoli di concertazione, iniziative istituzionali e studi specifici, con particolare riferimento a temi quali il commercio e l’economia cittadina, i tributi fiscali, i finanziamenti alle imprese, il federalismo. “Si tratta di una iniziativa del tutto inedita, uno strumento innovativo di grande significato politico-istituzionale, che mi auguro sarà presa ad esempio anche da altre città – ha spiegato il vicesindaco – Di fronte alla complessità tecnica dei temi e dei problemi che siamo chiamati ad affrontare, questa alleanza ci fornisce un supporto significativo; anche perché i commercialisti hanno più di altri il polso reale dello stato dell’economia del territorio, avendo un punto di vista privilegiato, attivo ma non di parte”.

Per quanto riguarda lo studio su tassa di soggiorno e contributo di scopo, l’Ordine ha istituito una commissione di lavoro di sette membri che fornirà al Comune un primo elaborato entro il mese di marzo. “Si tratta di una materia molto complessa – ha detto Nardella – e questo studio, cocnordato con il sindaco Renzi e l'assessore Falchetti, potrà fornire indicazioni preziose non solo sulla modalità del prelievo, ma anche su come reinvestire le risorse sul territorio. Oltre a chiarire aspetti tecnici su cui c'è ancora molta confusione”. Il protocollo d’intesa far Comune e commercialisti precisa i punti di una collaborazione che per Nardella “sarà ampiamente utilizzata con reciproco vontaggio”.

E dunque, da un lato il Comune prevede di “valutare l’inserimento di un rappresentante dell'Ordine in eventuali commissioni istituite in ambito comunale”; a coinvolgere l’Ordine a titolo consultivo “in merito all'attuazione di piani e programmi che interessano il tessuto economico cittadino”; a intraprendere “attività di tutoraggio e monitoraggio dell'utilizzo dei finanziamenti pubblici erogati alle imprese”; a coinvolgere l'Ordine “nell'attività convegnistica e seminariale su materie specifiche”.

Dall’altro lato, l’Ordine dei commercialisti si impegna a collaborare “anche utilizzando la propria Fondazione scientifica ed il proprio Centro Studi” a fornire i nominativi per partecipare a commissioni, convegni, seminari, in particolare sul tema delle risorse umane; a contribuire “anche con l’eventuale nomina di professionisti specializzati” alle attività riguardo gli enti partecipati del Comune. “Visti i reciproci pubblici interessi vogliamo proseguire nella costruzione di un proficuo e continuato rapporto di collaborazione nell'interesse della Città di Firenze – si spiega nel protocollo - nell'ottica dello sviluppo economico di tutte le forze sociali ed imprenditoriali che operano sul territorio.

L’obiettivo comune è lavorare insieme per ricercare un ampio coinvolgimento dell'Ordine in tutte quelle attività che richiedano la professionalità del Dottore Commercialista”. Inoltre l’Ordine attraverso la propria Fondazione e il proprio Centro Studi “può essere coinvolto, senza alcuno scopo di lucro, nel rilasciare pareri pro-verìtate su argomenti che abbiano interesse generale” e “potrà chiedere di partecipare alle le commissioni che trattino questioni di commercio e questioni di tributi locali”.

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