Cesare Battisti: domani manifestazione davanti al consolato brasiliano

UDC :“La non estradizione non può essere accettata”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 gennaio 2011 17:21
Cesare Battisti: domani manifestazione davanti al consolato brasiliano

Firenze, 3 gennaio 2011- Domani martedì 4 gennaio 2011 alle ore 16, in piazza Pitti n° 5, davanti al Consolato brasiliano di Firenze, manifestazione contro la mancata estradizione in Italia, da parte dell'ex capo dello stato brasiliano Lula, dell'ex leader dei Pac Cesare Battisti. A manifestare Alberto Torregiani, filgio di una vittima di Cesare Battisti, e Lorenzo Conti (figlio dell'ex sindaco di Firenze Lando, ucciso dalle BR il 10 febbraio 1986). Tra gli altri anche il Capogruppo Lega Nord alla Provincia di Firenze, Marco Cordone (figlio di Antonio, personaggio dello sport dilettantistico fiorentino assassinato a il 26 dicembre 1989 da un criminale pluriomicida autore anche dell'assassinio di due giovani carabinieri a Siena, e perciò fondatore del Comitato "Dalla Parte di Abele"): "Condivido la proposta del Ministro Roberto Calderoli di fare subito (da parte del Governo italiano), ricorso nelle sedi giudiziarie competenti, ma intanto il Brasile ed il Suo comportamento dovranno essere pesantemente sanzionati.

Per i criminali come Cesare Battisti, non ci può essere perdono umano, dato che il perdono lo da solo Dio nella Bibbia. Intanto cominciamo a boicottare i prodotti brasiliani che arrivano in Italia e diciamo a chiare note che il Sig. Lula presidente dello stato del Brasile fino all'altro giorno, "è persona non gradita in Italia". Interviene anche l'On. Francesco Bosi (UDC): “Aderiamo in modo convinto alla manifestazione promossa per domani da Lorenzo Conti davanti al Consolato Brasiliano.

I principi di giustizia che la decisione del governo brasiliana accantona, rifiutando l’estradizione a un latitante che si è macchiato di crimini meritevoli di una giusta pena, sono principi fondanti per una società degna di questo nome ed anche per i rapporti tra Stati diversi. Per questo la non estradizione di Cesare Battisti non può essere accettata. Ed è giusto che si levi forte la voce non solo delle istituzioni ma dell’opinione pubblica, per far sentire che vi sono ancora Stati, popoli e persone che a questi principi di giustizia vogliono fare riferimento”.

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