Confconsumatori: ''Illegittimi gli interessi a titolo di anatocismo''

I correntisti hanno diritto ad ottenere la restituzione delle somme trattenute dalle banche per interessi anatocistici, vale a dire dell’illegittima produzione degli interessi su interessi, sin dalla data di apertura del rapporto con l’istituto di credito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2010 19:19
Confconsumatori: ''Illegittimi gli interessi a titolo di anatocismo''

La sentenza n. 24418 del 2 dicembre 2010 emessa dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha definitivamente stabilito che i correntisti hanno diritto ad ottenere la restituzione delle somme trattenute dalle banche per interessi, illegittimamente addebitati sul conto corrente, a titolo di anatocismo, dalla data di apertura del conto e per tutta la durata di esso, mentre la prescrizione decennale per chiedere la restituzione decorre dalla chiusura del conto. “Le sezioni unite della Corte di Cassazione hanno aderito all’orientamento già fatto proprio anche dal Tribunale di Brindisi, secondo il quale i correntisti hanno il diritto di chiedere alla Banca la restituzione degli interessi anatocistici, vale a dire dell’illegittima produzione degli interessi su interessi, sin dalla data di apertura del rapporto con l’Istituto di credito.

La prescrizione decennale di tale diritto, invece, a differenza di quanto sostengono le Banche nelle controversie aventi ad oggetto tale problematica, decorre dalla data di chiusura del rapporto. Nel corso degli anni numerose sono state la vittorie giudiziali dei consumatori che hanno comportato la restituzione di quanto illegittimamente percepito da parte delle Banche ed oggi, grazie alla sentenza della Suprema Corte, tantissimi altri correntisti potranno agire in giudizio per far valere i propri diritti” fa sapere Marco Festelli di Confconsumatori Toscana. È, quindi, opportuno ed auspicabile, secondo la Confconsumatori che tutti coloro che hanno o hanno avuto (purchè non sia stato chiuso da più di 10 anni) un contratto di conto corrente che ha registrato degli scoperti ed al quale sono state illegittimamente addebitate somme da parte degli Istituti di credito, inviino una formale diffida, attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno alla propria Banca chiedendo la restituzione delle somme illegittimamente percepite. “Si è aperta una nuova fase nell’annoso contenzioso tra banche e clienti che oggi, grazie a questa importantissima sentenza della Corte di Cassazione, si è arricchita di un nuovo tassello che sgombra definitivamente il campo da ogni equivoco che possa derivare dalla linea difensiva spesso adottata dagli istituti di credito nel corso dei giudizi” conclude Festelli.

Gli interessati potranno avere tutte le informazioni del caso rivolgendosi agli sportelli territoriali della Confconsumatori Toscana. Gli indirizzi sono disponibili sul sito internet www.confconsumatoritoscana.it.

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