Rossi: ''Galilei-Vespucci, due aeroporti insieme saranno una potenza''

Stella e Alessandro (Pdl): "Se entro quest’anno non si affronterà definitivamente e in modo risolutivo il problema del potenziamento del Vespucci l'agonia dell'aeroporto, già cominciata in modo strisciante nel 2008, diventerà irreversibile".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2010 20:00
Rossi: ''Galilei-Vespucci, due aeroporti insieme saranno una potenza''

“Non voglio sottrarmi alla questione dell'aeroporto. All'inizio della legislatura avevo avvertito il tema fiorentino come un problema. Poi studiando la situazione mi sono convinto che abbiamo davanti una opportunità importante per costruire un volano decisivo per lo sviluppo della regione. Basta che ci si decida: o si trova il modo di velocizzare i collegamenti con Pisa o l'area fiorentina verrà fatalmente attratta da Bologna, in forza delle attuali prestazioni della linea ferroviaria dell'Alta velocità.

Se invece scegliamo l'integrazione costruiamo il terzo polo aeroportuale d'Italia, che può dialogare e trattare con tutti i vettori. Pisa non ha proprio nulla da rimetterci, anzi ha solo da guadagnarci e deve vivere positivamente questa sfida. Star fermi un'altra volta sarebbe un errore. Messi insieme i due aeroporti, che hanno missioni diverse, fanno crescere in modo esponenziale le loro potenzialità. In questa partita la Regione vuole assumersi le proprie responsabilità e svolgere un ruolo di garante”. Così si è espresso il presidente della Regione Enrico Rossi, concludendo a Pisa la riunione della giunta itinerante.

Rossi ha inoltre ricordato la partenza il 13 dicembre prossimo di nuovi servizi ferroviari tra Firenze e Pisa, che ridurranno a 49 i minuti di percorrenza della tratta (Alta velocità regionale) e la conferma del finanziamento di 27 milioni e 800 mila euro per la realizzazione del "people mover" Pisa/Aeroporto. Il presidente Rossi ha preso la parola dopo gli interventi del presidente della Provincia Andrea Pieroni, del sindaco di Pisa Marco Filippeschi e di numerosi sindaci della zona. L'intervento sul tema scottante dell'areoporto è arrivato al termine di una lunga descrizione della manovra finanziaria che la Regione sta preparando.

“Siamo costretti – ha detto il presidente Rossi – a un taglio di 360 milioni su un totale di 1280 milioni di risorse disponibili al netto della sanità. Siamo quindi per ora nell'impossibilità di far quadrare i conti. Abbiamo cominciato intervenendo sui cosiddetti sprechi, un campo in cui si deve continuare a dare segnali e la politica deve dare un esempio. Dobbiamo mettere in campo il criterio della produttività, perchè i cittadini chiedono una pubblica amministrazione più leggera, più efficiente e più produttiva”. “Pur riconfermando i finanziamenti per non autosufficienza – ha proseguito - compiendo scelte politiche come quella di non togliere risorse alle politiche di sostegno al lavoro, al sostegno sociale, alla istruzione, abbiamo tagliato 200 milioni, per chiudere il bilancio ne mancano 160.

Dobbiamo prendere coscienza fino in fondo della situazione e compiere uno sforzo solidale. Abbiamo cercato di accompagnare ai tagli politiche di riforme. Le Apt ci sono solo in Toscana – ha detto riprendendo un problema sollevato da più di un amministratore - occorre adeguarsi alle realtà più avanzate e promuovere la Toscana su scala regionale. Raccogliamo la domanda, riordiniamola su scala regionale e portiamola a livello internazionale. Lo stesso vale per i convention boureau. Oggetto di uno scatto in avanti deve essere anche il problema dei rifiuti, con la riduzione delle società.

Bisogna sbloccare la situazione, procedere alle gare. Analogo ragionamento vale per l'acqua. C'è da trovare finanziamenti, perchè abbiamo bisogno di investimenti non banali. La vicenda che per noi deve essere un'altra sfida è quella del trasporto pubblico locale, dove possiamo fare processi di razionalizzazione e di integrazione, con un meccanismo analogo a quello che abbiamo realizzato in sanità.” “Queste operazioni - ha concluso il presidente Rossi - saranno il banco di prova della modernizzazione della Toscana.

Così come la capacità di spendere le risorse disponibili, anche ricorrendo ai poteri sostitutivi, e la capacità di attrarre investimenti produttivi”. Le preoccupazioni del Pdl in Palazzo Vecchio “Mentre da decenni gli amministratori di centrosinistra non riescono a dare risposte allo sviluppo dell’aeroporto di Peretola, mentre Renzi litiga con Rossi, l’aeroporto perde continuamente competitività rispetto a Pisa e Bologna. Basta mettere a confronto le destinazioni dei tre aeroporti per capire come il Vespucci non sia per niente competitivo rispetto agli altri due, e di conseguenza come Firenze perda competitività rispetto alle altre città.

Peretola ha soltanto 3 destinazioni nazionali: Cagliari, Catania e Roma Fiumicino, e 17 destinazioni internazionali, soprattutto capitali europee, con una carenza totale di voli verso la Russia e per tutta la parte del Nord Africa, mete turistiche ovviamente comprese". Spiegano Marco Stella e Stefano Alessandri. "Se prendiamo Pisa, ci rendiamo conto che ha 8 destinazioni nazionali, tra queste Bari e Palermo, e ben 29 destinazioni internazionali, tutte le capitali europee, molte destinazioni turistiche, e soprattutto il collegamento con Mosca.

Se prendiamo Bologna la differenza è veramente eclatante: le destinazioni nazionali sono 11, tra cui Napoli, Palermo e Bari, mentre le destinazioni internazionali sono ben 46. Questi dati dimostrano come negli anni le discussioni e l’incapacità di governo di questo centrosinistra abbiano ottenuto questo prodotto: che Firenze ha un terzo di destinazioni rispetto a Pisa e un quarto rispetto a Bologna" aggiungono i due consiglieri del Pdl. "Se a tutto questo aggiungiamo che con l’alta velocità Trenitalia sta pensando a collegamenti tra la stazione di Firenze e gli aeroporti di Fiumicino e Malpensa, si capisce benissimo che le prospettive future dell’aeroporto di Peretola non sono esattamente eccezionali.

Da un lato, abbiamo aeroporti vicini che offrono un ventaglio di destinazioni che Firenze può solo sognare, dall’altro i treni alta velocità che collegheranno direttamente la stazione ai due aeroporti italiani maggiori. Se al più presto la politica non darà risposte certe sullo sviluppo di Peretola, decreterà la sua fine. Firenze ha bisogno di un aeroporto all'altezza delle nuove sfide: noi siamo sempre stati per la pista parallela, per un potenziamento dello scalo che favorisca il mantenimento dei livelli occupazionali, e che sia compatibile con la qualità della vita dei residenti di Peretola e di Quaracchi.

Se entro quest’anno non si affronterà definitivamente e in modo risolutivo il problema del potenziamento del Vespucci l'agonia dell'aeroporto, già cominciata in modo strisciante nel 2008, diventerà irreversibile. Sviluppare lo scalo di Peretola significa salvaguardare anche i livelli occupazionali. La crisi del trasporto aereo ha investito tutti gli scali con tagli, riduzioni di voli ed anche gli stessi vettori. Tante compagnie aeree farebbero carte false per venire al Vespucci, ma Firenze senza una pista adeguata diventa utopia.

In questa situazione, se non si provvederà al più presto, si rischia, per la nostra città e per il suo bacino di traffico, l'isolamento”.

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