1° dicembre: Giornata mondiale di lotta all'Aids

La Toscana partecipa alla sperimentazione del vaccino basato sulla proteina Tat di Hiv-1, condotta dal gruppo coordinato da Barbara Ensoli, del Centro nazionale Aids dell'Istituto Superiore di Sanità.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2010 19:44
1° dicembre: Giornata mondiale di lotta all'Aids

“Domani è la giornata mondiale dedicata alla lotta e alla cura dell’Aids, una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi, ed è invitando ciascuno di noi a non abbassare mai la guardia che la Provincia di Firenze fa propria questa giornata”. E’ quanto fa sapere in un nota l’assessore alle Politiche Sociali Antonella Coniglio. “Il dato più allarmante – dice l’assessore provinciale – riguarda il prolificarsi del virus dell’HIV, che si sta propagando anche in quegli strati della popolazione che si sentivano immuni, naturalmente esclusi.

Se l’Aids, nonostante gli studi, le campagne di sensibilizzazioni mondiali, gli interventi politici e mediatici, è in crescita, lo si deve principalmente al fatto che da sempre è stato considerato il marchio dell’altro, quasi un’etichetta. Invece i dati più recenti ci dicono che l’Aids non può più essere definita una malattia che colpisce i giovani, dato che l’età media della diagnosi è sempre più elevata (44 anni per gli uomini e 39 per le donne), né una malattia che colpisce le cosiddette “categorie a rischio”.

Infatti se nei primi dieci anni dell’epidemia le persone a rischio maggiore erano i tossicodipendenti oggi la modalità di trasmissione più frequente è quella sessuale e specialmente quella eterosessuale”. “E’ necessario – prosegue Antonella Coniglio – cogliere l’occasione della giornata di domani per tornare a parlare di Aids, specialmente tra i ragazzi, tra i quali c’è una scarsa percezione del rischio, come prova il fatto che la maggioranza delle infezioni viene scoperta in fase avanzata, spesso al momento in cui si manifesta la malattia”. “Le Istituzioni – conclude l’Assessore – devono prima di tutto attuare una politica di prevenzione che favorisca l’inversione del trend per le nuove infezioni, e assieme alle associazioni del volontariato, promuovere corretti stili di vita tra giovani e una cultura della precauzione attraverso l’uso del profilattico e di comportamenti non a rischio, ponendo un’attenzione particolare verso quelle fasce della popolazione che vivono in condizioni più disagiate”. Un convegno a Careggi "Queste due strutture sono un esempio di buona assistenza alle persone con Aids.

La centralità della persona, l'integrazione dell'intervento socio-sanitario, il coinvolgimento del volontariato: questi i cardini su cui si basa il loro funzionamento". Oggi pomeriggio l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha visitato due strutture di accoglienza per persone con Aids, Casa Elios, in viale Pieraccini, e Casa Vittoria, in viale Matteotti. "Oggi le persone con Aids vivono molto più a lungo - ha detto l'assessore - Ma molte di loro sono fragili, emarginate, e quindi è importante intervenire sul sostegno sociale.

Strutture come queste rispondono in pieno a questa esigenza". Le strutture di accoglienza Casa Vittoria e Casa Elios sono entrambe strutture della Caritas. Casa Vittoria, che è stata la prima struttura residenziale convenzionata in Toscana, eroga prestazioni ad alta protezione sanitaria e assistenziale. Dalla sua apertura, 15 novembre 1989, ha accolto 122 persone. Casa Elios è un centro diurno integrato, che lavora in rete con i reparti di malattie infettive, i Sert di Firenze, i Servizi sociali, il Tribunale di sorveglianza, e Casa Vittoria.

E' aperto 8 ore al giorno per 5 giorni settimanali, e accoglie fino a un massimo di 10 persone contemporaneamente L'Aids in Toscana In Toscana, secondo il Registro regionale Aids affidato all'Osservatorio di epidemiologia dell'Agenzia Regionale di Sanità, dall'inizio dell'epidemia al 31 dicembre 2009 sono 3.937 i casi di Aids di residenti in Toscana diagnosticati ovunque in Italia. L'andamento temporale dei casi di Aids tra i residenti in Toscana è analogo a quello nazionale: dal 1995 si registra una progressiva diminuzione dovuta all'introduzione delle terapie antiretrovirali, che si è stabilizzata nell'ultimo decennio su circa 100 nuovi casi l'anno.

Nel 2009, i nuovi casi diagnosticati in adulti sono stati 96. Al 31 dicembre 2009, le persone viventi malate di Aids in Toscana erano 1.419. Dal 2001 non si registrano casi pediatrici (diagnosticati sotto i 13 anni) di Aids. Nel contesto nazionale, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, la Toscana si colloca, per tasso di incidenza, al quarto posto, dopo Lazio, Lombardia e Liguria. In Toscana, come nel resto d'Italia, la sopravvivenza delle persone con Aids a due anni dalla diagnosi è più che raddoppiata, in seguito all'introduzione delle terapie antiretrovirali nel 1996. La modalità di trasmissione del virus Hiv ha subìto nel corso degli anni un'inversione di tendenza: il maggior numero di infezioni avviene ora per trasmissione eterosessuale (in Toscana, il 43,5%).

Questo dato sottolinea l'abbassamento del livello di guardia: gli eterosessuali non si ritengono soggetti a rischio, e rappresentano invece la categoria che ha più bisogno di informazione. Molti dei nuovi sieropositivi che hanno contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti non sanno di esserlo, e continuano a diffondere la malattia senza avere coscienza del rischio. Il convegno Per domani, la Regione Toscana ha organizzato un convegno dal titolo "La Toscana e la lotta all'Hiv", che si terrà dalle 10 alle 13 a Careggi, nel padiglione 3 del nuovo ingresso.

Nel corso del convegno verranno presentati i dati epidemiologici sull'infezione da Hiv in Toscana e si farà il punto sulla prevenzione e le terapie. La sperimentazione del vaccino: anche la Toscana partecipa La Toscana partecipa alla sperimentazione del vaccino basato sulla proteina Tat di Hiv-1, condotta dal gruppo coordinato da Barbara Ensoli, del Centro nazionale Aids dell'Istituto Superiore di Sanità. L'Unità operativa di Malattie infettive della Asl 10 di Firenze, diretta dal dottor Francesco Mazzotta, è uno dei 10 centri clinici italiani che prendono parte alla sperimentazione: lo studio, avviato nell'autunno 2009, sta concludendo ora la fase di arruolamento.

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