Berlusconi senza maggioranza: manifestazione PdL a Firenze

Veltroni: è finito, ora uno di sicurezza nazionale. Bossi: vada al voto, tornerà più forte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2010 15:08
Berlusconi senza maggioranza: manifestazione PdL a Firenze

Senza i ministri di Futuro e libertà, il governo Berlusconi è ormai senza maggioranza parlamentare. "Con le elezioni ci pensa il popolo a raddrizzare il governo'' questa la risposta del leader della Lega Nord Bossi all'affermazione di Walter Veltroni: "Riconoscano la verità, cioè che il governo Berlusconi non c'è più". Bersani insiste: "Governo di responsabilità con l'Udc". E Bonaiuti ribatte: "La sinistra mente sulla crisi". Il martedì 14 dicembre Camera e Senato decideranno le sorti del quarto governo Berlusconi (dall'8 maggio 2008).

Molti pensano che si finirà a nuove elezioni politiche nella primavera 2011. “O Governo Berlusconi o Elezioni. Questo lo slogan dell’iniziativa che vedrà in piazza i Promotori della Libertà e la Giovane Italia, insieme ad eletti e quadri del PdL di Firenze, per sostenere l’operato del Governo Berlusconi e l’azione politica del partito. Domani sabato 20 novembre dalle ore 11 alle ore 18,30 e domenica 21 novembre dalle ore 14,30 alle ore 19,30 un gazebo sarà allestito in Piazza Strozzi.

Nell’occasione sarà possibile iscriversi al Partito, ritirare materiale informativo sui due anni di Governo ed incontrare gli eletti del PdL per confrontarsi sui problemi della città e per rinnovare ancora una volta l’impegno del PdL per Firenze”. “E’ proprio in momenti come questi che il Presidente Berlusconi e il Governo devono sentire forte il sostegno della cittadinanza. Iscritti e simpatizzanti più volte nelle scorse settimane durante gli altri gazebo organizzati nei quartieri avevano chiesto un week end in mezzo alla gente per dire ancora una volta no a governicchi nati da inciuci: la maggioranza degli italiani ha votato questo esecutivo e che se mai questo governo dovrà lasciare, solo e soltanto gli elettori potranno decidere cosa fare del futuro del nostro Paese, senza alcun gioco trasversale”.

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