Macy Gray: l’anima in una voce

A Firenze ieri sera in concerto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2010 19:38
Macy Gray: l’anima in una voce

Ne ha fatta di strada la piccola Macy di Canton, Ohio, da quando veniva presa in giro dai suoi compagni di scuola per la sua voce buffa e roca, decidendo quindi di parlare il meno possibile e di esprimersi cantando: “Ogni volta che aprivo bocca i ragazzini mi prendevano in giro, così ho smesso. Tutti pensavano che fossi timida, in realtà ero solo consapevole della mia voce, che all'epoca era proprio buffa". Oggi può essere considerata, a tutti gli effetti, una delle più convincenti ed originali esponenti della rinascita della soul music in chiave moderna con influenze hip hop e funky.

Nell’ambito del breve Tour italiano (il 13 novembre era all'Alcatraz di Milano e mercoledì 17 sarà all'Auditorium Parco della Musica di Roma), ieri sera si è esibita al Sachall per presentare, insieme ai suoi più noti brani, il suo nuovo album "The Sellout" che vede ospiti illustri quali Bobby Brown, Kaz James dei Bodyrockers, Slash (già Guns n’ Roses). “Ho impiegato più di un anno per finire questo disco, senza pressioni od opinioni esterne e scegliendo con cura gli autori e i produttori che hanno lavorato con me e la cosa mi ha fatto sentire davvero bene", dice Macy.

"Il risultato riflette quella che è la mia vera identità: mi sento di aver realizzato finalmente il disco di cui ero capace e che i miei fan vogliono” Accompagnata da una band minimale - chitarra, basso, tastiere ed una eccezionale ed istrionica corista – l’artista ha confermato una vocalità roca inconfondibile, sincera e veramente emozionale, stando sul palco con gran maestria, cambiandosi spesso di abito da vera star e concedendosi quel tanto che basta ad un pubblico rapito dal suo forte carisma.

A far da padrone nel concerto sono le canzoni del nuovo album, fra cui svettano la rockeggiante “Kissed it” (in studio con Slash), “Lately,” con il suo incalzare disco e la solare “Beauty in the world” ispirata dalla gioia di vivere dela piccola figlia. Ma non sono mancati anche i vecchi Hits, in primis la famosissima “I try” e, come medley, “Still” e“Sweet Baby” riarrangiati in chiave reggae (a dire il vero perdendo in profondità rispetto alle intense versioni su disco).

Varie le cover della serata a partire da una incalzante “Da ya think I am sexy” di Rod Stewart, una insolita “We are the Champions” dei Queen in versione strumentale con una bella chitarra solista in primo piano, fino alla chiusura del concerto con “Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be)”, cantata originariamente negli anni ‘50 da Doris Day: di sicuro, per Macy, sarà un futuro radioso e di grandi riconoscimenti. Sergio Chellini

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