Negozi aperti il 26 dicembre? Il Comune dice no

Nardella: “L’amministrazione comunale non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di apertura straordinaria dei negozi nella giornata del 26 dicembre e comunque non sarebbe favorevole”. Da Cgil, Cisl e Uil petizione contro le aperture festive.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2010 19:08
Negozi aperti il 26 dicembre? Il Comune dice no

“L’amministrazione comunale non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di apertura straordinaria dei negozi nella giornata del 26 dicembre e comunque non sarebbe favorevole”. E’ quanto precisa il vicesindaco Dario Nardella, rispetto a quanto apparso oggi sulla stampa cittadina. “Sugli orari è in corso il tavolo di concertazione locale con le categorie economiche e i sindacati, come prevede la legge regionale, alla fine del quale il Comune emanerà il nuovo provvedimento sugli orari – aggiunge il vicesindaco –.

E sul 26 dicembre non è pervenuta alcuna richiesta da nessuno dei soggetti del tavolo”. (ag) Intanto Cgil, Cisl e Uil consegnano a Rossi una petizione contro le aperture festive Un voluminoso fascicolo contenente 50.000 firme di commesse e commessi è stato consegnato questa mattina al presidente della Regione Enrico Rossi dai segretari regionali del settore commercio di Cgil, Cisl e Uil per chiedere modifiche alla legge regionale 28/2005 che consente ai Comuni di concedere deroghe alla chiusura degli esercizi commerciali nei giorni festivi.

I lavoratori del commercio nella loro petizione denunciano pesanti disagi dovuti alla sempre maggiore richiesta di turni festivi, anche durante i giorni festivi di forte valore sociale o religioso, come il 1° maggio o il 25 aprile, ma anche Santo Stefano e Pasquetta. "In Toscana ci sono circa 350.000 persone che lavorano nell'ambito del commercio - ha detto il presidente Rossi - ed è giusto pensare ad una revisione della legge regionale sia per venire incontro alle loro esigenze, sia per tutelare alcune buone tradizioni che fanno parte della nostra identità e che credo debbano essere salvaguardate dall'invasione di una mentalità consumistica.

Già in campagna elettorale mi ero espresso contro il proliferare di aperture nei giorni festivi, perché credo che ci siano dei capisaldi della nostra cultura che vanno tutelati: è necessario fare spazio al nuovo ma bisogna trovare un modo perché questo non avvenga a scapito di importanti valori sociali o religiosi". Il presidente ha spiegato ai sindacati che l'iter di revisione della legge sul commercio sarà lungo ed articolato e prevederà vari passaggi dalla Giunta al Consiglio regionale, ma ha assicurato loro che entro 20 giorni concerterà con le forze politiche toscane le possibili tempistiche.

"Personalmente - ha puntualizzato Rossi -credo che ci siano due punti che da inserire in una revisione della normativa attuale: anzitutto devono essere stabilite delle festività valide per tutti, senza la possibilità di deroghe, poi occorre fare in modo che per concedere una deroga sia necessario l'accordo con i sindacati e non soltanto la loro consultazione. Per far questo e per trovare un accordo tra le esigenze della modernità e quelle di tutela dei lavoratori e dei valori tradizionali servirà una discussione ampia e approfondita con tutte le forze politiche e sociali, ma sono certo che alla fine troveremo una soluzione.

Mi fa piacere che i sindacati abbiano scelto di portare avanti le richieste dei lavoratori del mondo del commercio in maniera costruttiva e senza polemiche, individuando nella Regione il loro referente. Sono onorato da questa scelta e garantisco il mio impegno per venire incontro alle loro richieste". (di Pamela Pucci)

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