Massa: ancora necessario il contributo delle squadre di volontari

In mattinata a Carrara crolla una palazzina già evacuata. Rossi attacca il governo sull'assetto del territorio toscano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 novembre 2010 22:48
Massa: ancora necessario il contributo delle squadre di volontari

Massa- Al termine del “giorno dopo” il tragico lunedì di inizio novembre che ha provocato tre vittime, a Massa il livello di attenzione rimane alto. Le squadre di volontari e tecnici continuano a tenere sotto controllo le frane più importanti, in primo luogo le due “assassine” di Lavacchio e Mirteto. Il contributo degli uomini e dei mezzi della Protezione civile regionale è ritenuto ancora necessario, in particolare per cercare di risolvere la criticità rappresentata dalle decine di allagamenti che si registrano sulla costa, nella zona di Marina di Massa, dove le idrovore sono in azione e il livello d’acqua e lo stato degli argini delle casse di espansione sono tenuti sotto controllo.

A quelle già esistenti si è aggiunta una nuova frana in località, ironia del nome, Malacosta, nel comune di Aulla, che ha richiesto l’evacuazione di 3 famiglie per un totale di 8 persone. Nel Comune di Massa gli evacuati sono 80, dei quali 24 hanno trovato alloggio presso parenti e il resto in strutture. Gli interventi effettuati sulle frane sono stati 35 e oltre un centinaio quelli messi in atto dai volontari apuani e da quelli provenienti dalle altre cinque province della Toscana del nord che hanno inviato aiuti (Lucca, Pistoia, Prato, Firenze e Pisa) oltre che dalla Protezione civile regionale.

A Carrara continuano, alla luce delle torri faro, i lavori di sgombero delle macerie della palazzina crollata dopo che era stata evacuata in seguito ai primi cenni di cedimento. Le operazioni di rimozione dei detriti dovrebbero terminare nella mattinata di domani. Il presidente della Regione ha firmato la richiesta di stato di emergenza relativamente al territorio delle province di Massa Carrara e di Lucca, una decisione che faciliterà gli interventi in somma urgenza sulle numerose criticità presenti.

Le squadre dei volontari, i tecnici e gli amministratori contano intanto sulla tregua che le previsioni meteo promettono di concedere fino a domenica prossima, quando è previsto un peggioramento e le temute nuove piogge. La riunione operativa per fare il punto della situazione e decidere il da farsi è in programma domani pomeriggio alle 17.00 sempre presso la sede della Protezione civile di Massa.

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L’on. Fabio Evangelisti, deputato dell’Italia dei Valori, ha presentato questa mattina un’interpellanza al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, in seguito agli smottamenti avvenuti ieri sulla collina massese, che hanno causato la morte di tre persone, tra cui un bimbo di appena due anni.

“Quello che è successo a Massa è drammatico”, spiega Evangelisti. “C’è un problema di messa in sicurezza del territorio, servono ingenti finanziamenti e per questo ho chiesto al Governo cosa intenda fare risolvere la situazione. Inoltre, proprio oggi, ho saputo che a Carrara alcune famiglie che abitavano sul Carrione sono state evacuate a seguito dei lavori di messa in sicurezza dell’alveo del fiume, dopo l’alluvione di sette anni fa. A disagio si aggiunge disagio, dunque. E, anche in questo caso, si evidenzia la necessità che lo Stato s’impegni rapidamente per dare una risposta al dramma abitativo di queste famiglie”.

L’interpellanza di Evangelisti è volta a conoscere di quali informazioni disponga il Ministero in merito a quanto accaduto in provincia di Massa Carrara, quali interventi urgenti intenda adottare per far fronte alle emergenze e alle problematiche che ne sono scaturite, a cominciare dalla messa in sicurezza del territorio colpito, e, infine, per capire se il Ministro dell’Ambiente non ritenga indispensabile prevedere un aumento sensibile delle risorse a favore della difesa e della tutela del territorio, individuando quest’ultima come la vera grande opera pubblica a cui destinare prioritariamente energie e risorse finanziarie adeguate. «In Toscana la sinistra governa praticamente tutto da sempre, e i risultati si vedono.

Allora come mai Rossi non sa resistere alla tentazione di strumentalizzare politicamente il lutto e il dolore?» Se lo domanda il Presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale Alberto Magnolfi, che così risponde alle accuse lanciate al governo dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, convinto che le responsabilità del disastro accaduto a Massa dopo le piogge dei giorni scorsi siano da ricercarsi a livello nazionale. Deboli scuse, secondo Magnolfi: «Lo stesso sindaco di Massa Roberto Pucci – argomenta il capogruppo del Pdl – afferma che nel suo comune tra il dopoguerra e il 1980, anno in cui è stato varato il piano regolatore, sono state costruite 11mila case abusive.

Dal 1980 ad oggi sono passati trent’anni: cosa hanno fatto governi regionali, amministrazioni provinciali e comunali di sinistra per sanare questa situazione che mette a rischio la tenuta del territorio? Nulla. Purtroppo, i risultati poi li pagano le vittime del dissesto che si crea ad ogni evento piovoso più massiccio del solito». «Per questo torno ad invitare Rossi a dichiarazioni più prudenti e rispettose del vero – conclude Magnolfi – pur comprendendo la tentazione di gettare su altri le responsabilità politiche del suo partito che lui non è in grado di giustificare». “La morte di tre persone, tra cui un bambino piccolo, a Massa non fa che riportare alla luce un problema idrogeologico toscano già ben noto -interviene il capogruppo Udc in consiglio regionale Giuseppe Del Carlo- Tutto il territorio regionale è fragile.

Ieri è stato colpito il bacino del Magra, ma anche quello del Serchio è a rischio come testimoniato dall’alluvione di Natale. Sarebbe lungo l’elenco di tutte le zone che in Toscana rischiano di franare a cause di piogge più forti del normale. Non bisogna poi dimenticare che il pericolo maltempo non arriva solo dalle frane, ma anche dalle nostre strade: le tre donne cinesi morte in un sottopasso di Prato neanche un mese fa devono far riflettere sul fatto che le nostre città non sono pronte a gestire delle piogge più consistenti.

Sei morti in 30 giorni sono decisamente troppi. Bisogna correre ai ripari prima che si verifichino nuove tragedie. Occorrono maggiori risorse e su questo fronte il presidente Enrico Rossi deve immediatamente intervenire sul Governo nazionale. Come preannunciato mesi fa dall’assessore Bramerini e mai portato a termine, bisogna anche intervenire su una legislazione troppo farraginosa: a fronte di un frastagliamento di competenze che tende solo a burocratizzare e disperdere energie, occorre riordinare le autorità in materia e predisporre un testo unico sulla difesa del suolo”. “Da Opposizione responsabile chiediamo che Rossi riferisca in Aula in merito ai fatti di Massa e che prenda atto che sulle politiche del territorio sono ancora tantissime le insufficienze della sinistra non solo nel segmento del rischio idrogeologico ma anche in quello sismico”.

Queste le parole con cui la Portavoce dell’Opposizione in Consiglio Regionale Stefania Fuscagni ha commentato le reazione a seguito dei gravi fatti accaduti a Massa Carrara e che hanno provocato la morte di tre persone. “Bene hanno fatto gli esponenti del centro-destra a sottolineare le pretestuose ed inutili polemiche del Presidente Rossi subito dopo le tragedia di Massa. E’ chiaro a tutti che chi governa da sempre la Regione e gran parte degli EE.LL deve prendersi le proprie responsabilità evitando il macabro gioco dello “scaricabarile”.

Detto questo sono anni che il centro-destra pone l’attenzione su alcune falle sia nei sistemi che dovrebbero controllare che in quelli che dovrebbero prevenire i rischi. La questione di Massa – ha precisato Fuscagni - mi pare che sia stata ben messa a fuoco sia dal Sindaco Pucci che da Legambiente che certo non sono annoverabili tra persone o associazioni di centro destra. Ricordo che il PDL e Italia Nostra recentemente hanno messo in risalto l’anomalia toscana sulla classificazione delle zone a rischio sismico dove la Regione, a differenza di tutte le altre regioni italiane, ha creato una sottoclasse che non prevede controlli preventivi nonostante sia considerata a medio pericolo sismico.

Riteniamo che questa anomalia vada sanata perché se una zona è a medio rischio non può vedere indeboliti i controlli. Ci piacerebbe per una volta che la sinistra toscana avesse l’umiltà di ascoltare l’Opposizione e la società. Si accorgerà che spesso vengono segnalazioni utili non solo per la politica ma per la sicurezza della popolazione. Diciamo basta alle polemiche – ha concluso la Portavoce dell’Opposizione - ma soprattutto chiediamo con forza che la sinistra esca da un autismo autocelebrativo le cui conseguenze possono ricadere su tutti i cittadini”.

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