Lazzeri: ''Le aziende fornitrici dell’Asl 1 vanno pagate subito''

Un quadro estremamente delicato e complesso, rispetto al quale la commissione Sanità ed il Consiglio regionale vogliono lavorare per assicurare la massima chiarezza.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2010 17:44
Lazzeri: ''Le aziende fornitrici dell’Asl 1 vanno pagate subito''

La Lega Nord Toscana ha presentato un’interpellanza in Regione al presidente della Giunta, Enrico Rossi, e all’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia dal titolo “pagamento fornitori Azienda USL Massa-Carrara”. "Da quanto si legge a mezzo stampa – spiega Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale del Carroccio e membro della IV Commissione Sanità – già da tempo non sono state pagate le fatture per prestazioni di beni e servizi rese dai fornitori dell’Asl 1.

Una situazione che si è ulteriormente aggravata col commissariamento dell’Azienda". "I fornitori – prosegue il consigliere del Carroccio – rischiano di vedersi revocare i fidi dai vari istituti di credito e di vedersi richiedere il rientro delle anticipazioni effettuate su crediti della Asl 1. Queste ditte si troverebbero ad affrontare un ulteriore stato di difficoltà non per colpa loro, con eventuali ripercussioni sui posti di lavoro. La Regione, pertanto, non può perdere tempo e rimandare a data da destinarsi il pagamento dei fornitori.

Addirittura, l’assessore Scaramuccia in aula e in commissione non ha assolutamente trattato questo problema". "Sarebbe, invece, opportuno che i creditori venissero pagati con immediatezza. Qualora ci fosse una momentanea carenza di liquidità della Regione, si potrebbe predisporre una procedura di certificazione di credito che attesti la sua certezza, la liquidità e l’esigibilità. Una certificazione – conclude Lazzeri – che i fornitori potrebbero consegnare alle banche quale sorta di garanzia". "È stato grazie alla sollecitazione del collega Lazzeri – spiega Marina Staccioli, vicepresidente del gruppo consiliare Lega Nord Toscana in Regione – che il Governatore Rossi è intervenuto al riguardo.

Però non ha dato la risposta che ci attendevamo perché ha soltanto e laconicamente affermato che “i fornitori saranno pagati” senza specificarne i tempi né le modalità. La situazione è grave. Non ci possiamo permettere di far rischiare di chiudere i battenti o di far licenziare il personale alle ditte fornitrici perché non si interviene subito sanando i debiti. Rossi – conclude Staccioli –, forse non lo sa, ma le banche non stanno ad aspettare i suoi comodi". E l'asssessore Scaramuccia è intervenuto in Commissione Un quadro estremamente delicato e complesso, rispetto al quale la commissione Sanità ed il Consiglio regionale vogliono lavorare per assicurare la massima chiarezza.

Questa in sintesi l’ottica con la quale la commissione presieduta da Marco Remaschi (Pd) ha ascoltato stamattina in audizione l’assessore regionale Daniela Scaramuccia sul commissariamento dell’Asl 1 di Massa Carrara. L’assessore ha anticipato i contenuti della comunicazione che sullo stesso argomento deve tenere in Aula. “Se una vicenda come questa varca la soglia della Procura della Repubblica, significa che ci sono elementi di preoccupazione e che va fatta chiarezza – afferma Remaschi –.

La situazione finanziaria che si profila per il 2011 conferma un quadro problematico, di fronte al quale dobbiamo verificare la situazione, senza allarmismi ma con la massima trasparenza”. L’assessore ha ricapitolato le vicende che hanno portato al commissariamento, soffermandosi sulla filiera dei controlli e sulle azioni che la Regione ha deciso di mettere in atto. Sul fronte dei controlli sui bilanci di esercizio delle Aziende sanitarie, l’assessore ha precisato che, dopo la predisposizione del bilancio corredato da una relazione da parte del direttore generale, l’esame e le osservazioni della Conferenza dei sindaci, la relazione del Collegio sindacale e la certificazione da parte di una società di revisione esterna, “l’approvazione del bilancio da parte della Giunta regionale non costituisce un duplicato del controllo sulle singole voci affidato, per maggiore garanzia, alle società di revisione”, e che quindi “nella deliberazione di approvazione si dà atto della completezza dell’iter e della correttezza dei documenti contabili”, ma “senza aprire un ulteriore procedimento di sub-controllo contabile”.

L’assessore ha quindi ricostruito le vicende che hanno condotto al commissariamento, evidenziando in particolare “l’insussistenza agli atti della Regione di ogni documentazione” riguardante il credito di 60 milioni di euro nel bilanvio di esercizio 2009, il principale nodo della questione. Queste infine le azioni decise dalla Regione: notifica alla Procura della ricostruzione degli eventi; comunicazione cautelativa alla Corte dei Conti; lettera al Collegio sindacale di richiesta di ulteriori approfondimenti sulle poste iscritte a titolo di gestione stralcio; diffida alla società di revisione; previsione di un’erogazione straordinaria di cassa per soddisfare i crediti da tempo scaduti dei foritori. Da parte dei membri della commissione, l’apprezzamento per la precisa ricostruzione presentata dall’assessore, ma anche la richiesta di essere costantemente informati e messi a conoscenza della documentazione esistente.

“La situazione presente ormai è abbastanza chiara – ha commentato Gian Luca Lazzeri (Lega Nord) – il punto è capire come ci siamo arrivati, a questa situazione. Dobbiamo chiederci se è possibile che non ci fosse una condivisione politica su quello che stava succedendo”. Marco Carraresi (Udc) ha insistito sulla necessità, da parte dei consiglieri, di esaminare tutta la documentazione esistente. “Ancora non abbiamo a disposizione il bilancio adottato dall’Asl – ha detto – dobbiamo discutere senza poter esaminare l’arma del delitto.

Lo stesso vale per la lettera nella quale si fa riferimento ai 60 milioni. Il Consiglio regionale deve essere messo in grado di esercitare fino in fondo i suoi compiti di controllo e di verifica: non è un nostro diritto, è un nostro dovere”. “Non si può dire che anche in passato la situazione dell’Asl di Massa fosse al di sopra di ogni sospetto: le difficoltà erano note e sono state più volte portate all’attenzione di questo Consiglio – ha affermato Stefano Mugnai (Pdl, vicepresidente della commissione), secondo il quale inoltre ci sono state “opportunità politiche” in base alle quali alcuni aspetti, e in particolare la questione dei 60 milioni, non sono stati resi noti.

Massima trasparenza sì, ma no ai processi sommari e alle strumentalizzazioni: questa l’opinione di Rosanna Pugnalini (Pd), che ha lamentato toni “un po’ troppo sopra le righe”, e ha sottolineato: “Ad oggi questo ci sembra un caso isolato nel sistema sanitario regionale, peraltro venuto alla luce proprio a seguito della scelta di massima trasparenza fatta dalla Regione”. “E’ stato ed è tuttora impossibile conoscere i fatti: è questo il problema – ha detto invece Jacopo Ferri (Pdl) – Il quadro che l’assessore ci ha fornito oggi, avrebbe dovuto essere fornito subito, all’indomani del commissariamento, altrimenti si crea confusione, soprattutto per i cittadini di Massa Carrara”.

“Le richieste di maggiore chiarezza sono legittime, non dimentichiamo comunque che la sanità toscana è tra le migliori in Italia – ha affermato Paolo Marini (Fds-Verdi) –. La vera perplessità riguarda come farà l’Asl a rimettere a posto i conti mantenendo il medesimo livello di servizi ai cittadini”. Pieraldo Ciucchi (Gruppo misto), infine, ha chiesto all’assessore un quadro completo sulle società di certificazione, su come sono state individuate, su quali sono i bilanci certificati e da quanto tempo.

L’assessore, chiudendo il dibattito, si è impegnata ad aggiornare con puntualità la commissione su ogni sviluppo.

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