La rivoluzione Toscana del 1859, l’Unità d’Italia e il ruolo di Ricasoli

Si aprirà giovedì 21 ottobre a Firenze nel salone de’ Dugento il convegno internazionale "La rivoluzione Toscana del 1859, l’Unità d’Italia e il ruolo di Ricasoli".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2010 15:49
La rivoluzione Toscana del 1859, l’Unità d’Italia e il ruolo di Ricasoli

Si aprirà giovedì 21 ottobre a Firenze nel salone de’ Dugento il convegno internazionale "La rivoluzione Toscana del 1859, l’Unità d’Italia e il ruolo di Ricasoli". La rivoluzione toscana, iniziata il 27 aprile 1859 con l’allontanamento del Granduca e culminata - attraverso le varie fasi del governo provvisorio presieduto da Bettino Ricasoli - nel plebiscito che sancisce l’unificazione col Regno di Sardegna del 12 marzo 1860, rappresenta una tappa decisiva nel processo unitario italiano. Si articolerà a partire da questo tema il convegno di studi intitolato “La rivoluzione Toscana del 1859, l’Unità d’Italia e il ruolo di Bettino Ricasoli”, organizzato in occasione del bicentenario della nascita di Bettino Ricasoli dal Comitato Nazionale per le celebrazioni ricasoliane, in collaborazione con la Società Toscana per la Storia del Risorgimento. Il simposio si aprirà giovedì 21 ottobre nel salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio (inizio dei lavori ore 15) e proseguirà venerdì 22 ottobre nell’Aula Magna dell’università degli Studi di Firenze (ore 9:30, Piazza San Marco, 4). Ad aprire i lavori saranno i saluti del sindaco di Firenze Matteo Renzi, del Rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi, del Direttore scolastico regionale Cesare Angotti e del Presidente del Comitato Nazionale Sandro Rogari che introdurrà le due giornate di studio con una relazione su “Ricasoli, la Destra toscana e l’idea di unità nazionale” e presiederà la prima sessione dedicata a “La Rivoluzione Toscana”. Questa sessione di lavoro sarà animata dagli interventi di: Luigi Lotti “Cavour, Ricasoli e il ruolo dei Toscani”, Giovanni Cipriani “Legittimisti e antiunitari in Toscana”, Zeffiro Ciuffoletti “Firenze e il biennio 1859-1860”; Cosimo Ceccuti “Ricasoli e “La Nazione”; Pier Luigi Ballini “L’assemblea toscana del 1859-60” e dalle comunicazioni di Antonio De Ruggiero “Leopoldo II e gli eventi del ’59” e Christian Satto “La Società nazionale, i democratici e la Toscana del governo provvisorio”. La seconda sessione, dedicata al contesto internazionale e presieduta da Romano Ugolini si aprirà il 22 ottobre, alle ore 9:30 nell’aula Magna dell’Università con la relazione di Thomas Kroll, “L’Austria al bivio”; Jérôme Grévy “La politica italiana di Napoleone III prima e dopo Villafranca”; John Davis “Il governo britannico e la questione italiana”; Salvo Mastellone “The Tuscan revolution in un dibattito inglese”; Gigliola Sacerdoti Mariani “La rivoluzione toscana del 1859 nella 'visione' di Thomas A.

Trollope”; Fulvio Conti “Uno sguardo inglese sul Risorgimento: la biografia inedita di Ricasoli di Jessie White Mario” e le comunicazioni di Simone Visciola, “Opinione pubblica francese e Risorgimento italiano” e Gabriele Paolini “La ‘rivoluzione’ in alta società. Neri Corsini in missione a Londra”. Infine, la terza sessione (ore 15) presieduta da Romano Paolo Coppini sarà incentrata sulle tematiche inerenti al contesto nazionale. Aperta dalla relazione di Coppini “Cavour, Ricasoli e la questione dell’Italia centrale” proseguirà con gli interventi di Roberto Balzani “Luigi Carlo Farini e la transizione dei ducati emiliani” Giustina Manica “Ricasoli e il Mezzogiorno” Fabio Bertini, “Firenze, la Toscana e il volontarismo garibaldino”, Marco Pignotti “I plebisciti dell’Italia centrale” e Alessandro Volpi “La deputazione toscana a Torino”.

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