Firenze avrà i suoi ''Angeli del Bello''

Rosa Maria Di Giorgi: "Una scelta, quella della Fondazione di Partecipazione ‘Angeli del Bello’ che ha un forte valore educativo, soprattutto per i nostri giovani".

Redazione Nove da Firenze
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23 settembre 2010 19:55
Firenze avrà i suoi ''Angeli del Bello''

E’ stato firmato, questa mattina a Palazzo Vecchio, l’atto costitutivo della "Fondazione di Partecipazione ‘Angeli del Bello’". Alla presidenza è stato nominato Giorgio Moretti, presidente di Quadrifoglio spa. Componenti del consiglio di amministrazione sono Livio Giannotti, amministratore delegato di Quadrifoglio spa e Marco Bassilichi, in rappresentanza dell’Associazione Patners Palazzo Strozzi. Per il Comune, alla firma dell’atto, era presente l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi. "Una scelta, quella della Fondazione di Partecipazione ‘Angeli del Bello’ – ha sottolineato l’assessore – che ha un forte valore educativo, soprattutto per i nostri giovani". Del collegio dei sindaci revisori fanno parte il professor Roberto Giacinti (che ne è il presidente), il dottor Marco Lombardi e la dottoressa Sara Nuzzaci. Tutti svolgeranno il loro mandato senza percepire alcun compenso per la propria opera, così come i professionisti che seguiranno le attività della Fondazione per la sua gestione amministrativa. I primi due soci fondatori, Quadrifoglio spa e Associazione Patners Palazzo Strozzi, hanno contribuito, con 50mila euro ciascuno, alla costituzione del ‘fondo di dotazione’ minimo di 100 mila euro ed anche per aderire a quanto richiesto dalle norme della Regione Toscana.

Tuttavia nella natura stessa della Fondazione (che ovviamente è senza fini di lucro) è previsto che il numero dei soci fondatori possa crescere in qualsiasi momento. Il mandato del primo consiglio di amministrazione è quello di avviare le attività ed individuare nuovi soci e personalità che si assumano anche la responsabilità di consiglieri. La Fondazione provvederà alla copertura assicurativa dei volontari, che è stata resa possibile grazie al contributo della Camera di Commercio, e costituirà uno staff di coordinatori che seguiranno, costantemente, la parte logistica e organizzativa.

Tre gli obiettivi della Fondazione. Anzitutto "stimolare il senso civico ed educare alla cultura del rispetto": senza "un approccio rispettoso nessuna azione di pulizia sarà mai in grado di garantire un livello di decoro adeguato"; poi garantire "uno strumento in grado di raccogliere fondi per attività straordinarie: né Quadrifoglio, per motivi giuridici, né il Comune, per mancanza di fondi di bilancio, possono ripristinare anni ed anni di degrado con le loro uniche forze ed eliminare grafiti, segnalazioni turistiche vecchie e scarabocchiate, adesivi e manifesti abusivi eccetera"; infine poter contare su "una struttura capace di organizzare e coordinare i tanti volontari che hanno già aderito all’iniziativa proponendo loro stessi specifiche azioni". Secondo lo statuto, alla Fondazione si può partecipare anche come: Socio Sostenitore: sono (Partecipanti) Sostenitori i Privati, soggetti imprenditoriali o associazioni che garantiscono un contributo economico alla Fondazione in forma di donazione libera indispensabile per costituire il “fund raising” necessario per il sostegno all’operatività (acquisto materiale di consumo e/o protezione per i volontari; realizzazione strumenti visivi di riconoscimento; realizzazione strumenti informativi diffusi dai volontari, etc.); Socio Partecipante: sono le associazioni civiche cittadine o altre tipologie di soggetti collettivi che, condividendo le finalità della Fondazione, contribuiscono alle realizzazioni degli scopi con azioni vere e proprie di decoro urbano grazie a gruppi ben definiti al loro interno.

I soci partecipanti possono indicare la volontà di realizzare iniziative specifiche, con impegno fisso e ricorrente. Volontario: sono i singoli cittadini che aderiscono alla fondazione versando una quota minima a titolo di liberalità di 5 euro e che riceveranno le indicazioni dai coordinatori circa la modalità di partecipazione all’attività neo-proposta o prescelta tra quelle già definite, impegnandosi al rispetto etico su quanto loro demandato e impegnandosi nella massima autotutela durante l’attività scelta.

Ognuno di questi volontari, pur non avendo la qualifica di socio in senso stretto, sarà iscritto nell’apposito Albo degli Angeli del Bello tenuto dalla Fondazione per adempiere l’obbligo assicurativo. I volontari che parteciperanno, il 25 settembre prossimo, alla seconda edizione dell’iniziativa “Un bacione a Firenze”, la giornata dedicata alla pulizia collettiva della città, sono volontari singoli o associati che entrano a far parte della Fondazione nei modi stabiliti dallo statuto e che seguiranno le norme definite nel manuale/regolamento di quest’ultima. Criticando gli Angeli del Bello del sindaco, il csa NextEmerson ha preparato un'iniziativa sempre per il 25 settembre, al piazzale antistante alla Parrocchia di San Pio X al Sodo (Castello), dalle 10.00 alle 13.00.

"All'interno della comunità in cui viviamo poi i bambini sono gli ultimi a cui si chiede consiglio -spiegano dal csa Next Emerson- I bambini, visti come incapaci di prendersi carico anche solo dei sogni sul proprio futuro, si preferiscono vittime passive delle scelte sbagliate che facciamo di giorno in giorno su quelle che saranno le loro vite. Forse andrebbe chiesto a loro se preferiscono un parco o un ipermercato nel quartiere in cui vivranno da grandi. Anzichè prendersela con i writers o raccattare simbolicamente cartacce che il giorno dopo saranno di nuovo lì, nel giorno degli angeli del bello noi vogliamo prenderci una rivincita contro chi da anni sta rendendo Firenze davvero brutta.

Costruiremo un plastico insieme ai bambini di Castello che parli di un quartiere bello come lo vorrebbero loro. Sarà un quartiere fatto con pochi soldi, perchè i bambini hanno solo le paghette come capitale finanziario, si cercherà di ristrutturare valorizzando quel che c'è, senza buttare giù niente, risparmiando e rispettando la natura. Il plastico verrà costruito con materiali di recupero, scarti e rifiuti messi via dalle famiglie e dai negozianti del quartiere. Costruire case con vasetti di yogurt non sarà risolutivo, ma ci aiuterà forse a sentire più nostre le zone che viviamo".

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